La voce è la mia guida.

Capitolo uno.

- Io te l'avevo detto, te l'avevo detto che non sarebbe finita bene! Ma tu non mi ascolti mai, devi sempre fare di testa tua. -

La donna davanti a me continuava ad urlare e blaterare mentre camminava nervosamente avanti e indietro. Il suo vestito nero con strascico fluttuava dietro di lei facendola sembrare una dea d'altri tempi, quasi come un angelo della morte.

Jocelyne, questo era il nome della donna.

Era sempre perfettamente truccata e curata: una linea elegante di eyliner molto anni 50', cipria rosa, labbra rosse come il sangue e sopracciglia sfolte. I capelli puliti e professionalmente acconciati.

- Mamma ho capito, ma ci terrei a rammentarti che la nostra attrice è morta a causa del colpo in testa che le hai dato. - le risposi molto calmo, essendo abituato ai suoi cambi di umore.

In queste situazioni dovevo sempre mantenere la calma, altrimenti la sua rabbia avrebbe preso il sopravvento, e la rabbia non si addice ad una donna, non è elegante.

- Hai ragione tesoro, hai ragione. Dobbiamo assolutamente trovare le nostre attrici , devono essere perfette. Belle, raffinate e di classe. -

- Come te Jocelyne. - le dissi sorridendo.

Ricambiò il mio sorriso posando leggermente la sua mano sul mio viso. Si sedette vicino a me sul divano di pelle rossa, versò del whisky in un bicchiere e mi guardò: -Cosa ci fai ancora qui? Vai a trovare delle attrici per l'amor del cielo!-

Sobbalzai al suono acuto della sua voce e mi alzai di scatto, pronto al dovere. Presi le chiavi dell'auto e mi avviai nella ricerca.

Tre ore dopo...

Entrai nella camera da letto di mia madre per svegliarla, dovevo metterla al corrente del mio successo.

- Mamma, ne ho trovate due. - sussurrai.

Velocemente, ma sempre con eleganza, si alzò e si sedette sul bordo del letto.

- Mio dolce James, non ti starai prendendo gioco di me? Non una, ma due!-

- Vedere per credere. -

La condussi nella sala di recitazione e le presentai le due attrici.