ATTENZIONE: questo libro contiene spoiler
Non leggete se:
•non avete finito The mirror of the soul e non state seguendo i miei attuali aggiornamenti in shadows
•o, nel caso proveniate dal futuro, che non abbiate finito Soul e Shadows
Questo libro è...
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Nome: Andrew
Cognome: Fox
Età: 17 anni (Soul)
Città Natale: Chicago, Illinois
Altezza: 1.86 verso l'infinito e oltre
Ruolo nella saga: personaggio secondario in Soul, secondo narratore principale in Shadows
Tipologia di mutante: Transfer
C.T.P. [cose tipiche del personaggio] : sparare metaforicamente, giocare con gli anelli, tirarsi i capelli, commentare ogni cosa, restare sempre attivo
Aspetto
Andrew Fox appare come una stanga magra e dalla chioma spaventosamente chiara. Porta i capelli spettinati ad arte - almeno secondo lui - e possiede una carnagione delicata e poco pigmentata, che risalta molto con il forte rosso delle sue labbra.
Gli occhi sono azzurrissimi ed espressivi e il naso è leggermente all'insù, questo elemento, unito alla forma quasi a punta delle orecchie, ai capelli bianchi ed alla forma spigolosa del suo viso, ha portato a fargli meritare l'appellativo di "elfo".
Ha delle belle mani, lunghe e affusolate, che ha riempito di anelli di diverso tipo; oggetti molto cari al ragazzo, che ha stabilito un nome per ognuno di essi. Soprattutto black boulevard ha un posto speciale nel suo cuore.
Andrew è decisamente magro ed adora indossare felpe dai toni scuri o neutri, per evitare di risultare ancora più sgargiante e, quindi, riconoscibile. Cosa che non può purtroppo evitare, data la figura singolare che possiede.
La sua voce è allegra e piuttosto alta nei toni, anche se a volte risulta quasi graffiante.
Non ha dovuto portare l'apparecchio perché i suoi denti sembrano essere un regalo divino, data la loro naturale bianchezza e regolarità nella forma.
Sorride spesso in compagnia, forse da solo un po' di meno.
La sua storia
Andrew Fox è nato per caso nella mia testa. Non avevo assolutamente programmato il suo evolversi, né l'aumento progressivo di importanza che ha avuto nella storia. Doveva essere solo un ragazzo che Shannon conosceva abbastanza a scuola e che avrebbe rincontrato in Accademia.
Doveva essere una comparsa simpatica e disinvolta, che avrebbe subito accettato la diversità nella diversità di Shannon e le avrebbe fornito supporto morale, rivelandosi però anche coinvolto in parte con le vicende delle scuola, essendo il figlio di Trevelyan, il professore assassinato.
