Prologo

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Ricordi

Un'arma a doppio taglio ferisce chi la stringe tra le dita ed il bersaglio.

Lento piove il sangue sulle lancette di cenere;
lenta cancella l'acqua ogni pizzico di polvere.

Batti le ciglia. Svuota le tempie.

Respira finché il cuor non si impiglia ed il suo compito adempie.

Ecco: un pozzo. Sporgiti. Non tremare, stai a guardare; un mozzo sputa sui sacchi ferrosi colmi di prelibatezze marine.

Hai visto? Quei pesci son come te, adesso e domani.

Catturati, ti sfuggiranno.

Mangiati, ti avveleneranno.

Osservati, parranno inutili.

Sporgiti ancora. Cadi. Sui marinai ti schianti; l'osso si incrina, la palpebra trema. Il cibo si cuce la bocca. L'arco la freccia scocca.  E poi scompare: fragili membra non più sull'altare.

Adesso, espira. Sei qui, di nuovo, accanto a me. Ti accarezzo piano e tu impallidisci.

"Faccia da pesce" ti dico, l'orologio ticchetta. E tu? Tu non capisci. (Come potresti?)

Osservi i calzoni bagnati e rabbrividisci. "Dove sono?" Nessuno spigolo, solo profili lisci.

"Nel mare" ti rispondo, senza poter respirare.

"Sì", convieni, dopo che il lampo trattieni, "nel mare".

Adesso, affoga.

E ritrovati. Nel passato, un oceano insidioso e raffinato.


~ Adam Master

The Mirror of Dark MemoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora