LA STRATEGIA VINCENTE

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Draco si trovava in un sonno profondo in quel momento, e nella sua mente delle immagini scorrevano facendo luce su tutto ciò che era successo da quando Hermione era svenuta sul treno.

Dopo essere svenuta Hermione era stata portata dai suoi amici fino in infermeria per riprendersi, l'infermiera aveva quindi congedato i due ragazzi per evitare che essi perdessero la cerimonia di smistamento. In quel momento Draco stava passando per il corridoio che passava di fronte all'infermeria e da lontano vide tutta la scena.

Nonostante l'idea inculcatagli nella mente dai suoi genitori, Draco Malfoy stava cominciando a chiedersi se esisteva per davvero una distinzione tra purosangue e mezzosangue. Questo pensiero gli frullava in mente ormai da qualche settimana, e ogni giorno che passava era sempre più convinto che effettivamente quelli datigli dai suoi genitori, o meglio, da suo padre erano solamente idee sciocche e discriminatorie; vedendo poi Hermione quel giorno i suoi pensieri avevano iniziato a prendere una forma, e quella era la forma del viso di lei. Il momento in cui le aveva dato quel dolce gli aveva provocato una tale serenità che avrebbe voluto andare da lei, abbracciarla e sussurrarle un tenero "grazie" all'orecchio.

Il ragazzo decise dunque di fare qualcosa che in un qualsiasi altro momento della sua vita avrebbe ritenuto folle, ma in quel momento l'unica cosa che gli veniva da dire in merito all'idea appena pensata era "è la strategia vincente". Il lettore si chiederà ora che cosa il biondo volesse vincere, e in tutta sincerità nemmeno se la domanda fosse stata rivolta a lui stesso probabilmente si avrebbe ricevuta risposta. Caso vuole che, sotto consiglio del padre, il ragazzo avesse portato nella sua valigia una borsa ricolma di fiale contenenti qualsiasi pozione sarebbe potuta servirgli, e tra quelle, oltre che una pozione d'amore, alcuni veleni e pozioni rigeneranti, si trovasse una fiala di pozione polisucco. Lascio al lettore immaginare la difficoltà che ebbe il ragazzo a compiere la sua follia, trovare un capello ed esser certo che fosse di uno degli amici della giovane non fu impresa facile, ma tra un inseguimento e l'atro riuscì a procurasi il famigerato. Intuire come la storia proseguì non è di certo impresa difficile: dopo essersi trasformato in Ronald, Draco corse verso la sala comune di grifondoro, e non ci volle molto a far si che la Signora Grassa lo facesse passare. L'unica cosa che non aveva calcolato il povero ragazzo era il fatto che, a differenza della sua camerata, i grifondoro avevano avuto con loro persone come James Potter e Sirius Black, per cui ad ogni ragazzo era impossibile salire o accedere passando per le scale nel dormitorio femminile. Dopo la sua caduta rovinosa che gli aveva procurato non pochi problemi il ragazzo aveva dei ricordi un po' offuscati, ma l'unica cosa di cui era certo era lo sconforto subito quando si accorse dell'odio provato nei suoi confronti dalla ragazza, che gentilmente aveva deciso di portarlo fino all'infermeria.

Di colpo il ragazzo aprì gli occhi notando subito di essere tornato nel suo corpo; si girò a guardare Hermione che con il volto poggiato su di lui si era addormentata. Il ragazzo si accorse poi di un presentimento, come una presenza che lo guardava, la cosa lo inquietò molto sapendo che non c'era nessuno nella stanza, eppure decise di controllare nuovamente. Si rigirò lentamente nel letto e sbiancò nel momento in cui trovò due occhi castani puntati nei suoi, pietrificati in un'espressione di rabbia e sdegno, misto ad orrore. "Tu..." disse Ron a denti stretti, svegliandosi in quel momento dalla tranche momentanea dovuta alla sorpresa. "TU!" ripeté urlando, al che anche Hermione si tirò dritta e aprì gli occhi. La ragazza ci mise un secondo a capire cosa stesse succedendo, ma dopo pochi istanti tutto le fu più chiaro. Scattò in piedi facendo cadere la sedia su cui era seduta all'indietro con un'espressione indignata dipinta sul volto la ragazza disse con tono estremamente cupo e duro "Ora capisco molte cose"; al biondo, il quale stava ancora sdraiato nel letto parve di scorgere una lacrima di frustrazione negli occhi di lei, ma non poté esserne certo dato che corse subito dietro il suo amico. "TU COME HAI POTUTO FARE TUTTO QUESTO!" Urlò infuriato il Rosso. Hermione stessa era fuori di se e in preda ad un attacco d'ira sussurrò all'orecchio dell'amico "Fallo a pezzi". Un ghigno di pura cattiveria si dipinse sul volto di lei mentre con uno scatto Ron si fiondava addosso al biondo che reduce da uno svenimento rimaneva impotente nel suo letto. Nella mente di Ron una sola frase sovrastava tutto rieccheggiando continuamente "Lei è mia e non sarà di certo un Serpeverde a portarmela via".

L'ultima lacrima||| REVISONATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora