Parte senza titolo 2

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Dopo qualche stiracchiata e vani tentativi ti togliere le coperte calde decisi che era ora di alzarmi, aprì la porta di camera e scesi le scale che portavano alla cucina.

Salutai mio fratello John con una pacca sulla spalla e sorrisi a mia madre,mi sedetti attorno al tavolo con la mia enorme tazza piena di latte e cereali.

in preda al panico gli tirai un calcio sotto al tavolo e vedendo la sua faccia addolorata feci un sorriso compiaciuto e mia madre non si accorse di niente era troppo presa dalle sue email.

Dopo aver mandato giù la mia colazione mi alzai e salì in camera per prepararmi, entrai in bagno e feci una doccia bollente, quasi ustionante. Mentre asciugavo i capelli pensai a quello che era accaduto qualche ora precedente, non credo che Harry mi lasci così sapendo che potrei chiamare la polizia da un momento all'altro e questo mi preoccupa.

Finì di asciugare i capelli e indossai una felpa blu e dei pantaloncini con le converse bianche,presi il mio zaino e raggiunsi la fermata del bus.

Arrivata al muretto mi siedo e prendo il pacchetto di sigarette, ne tiro una fuori e inizio a fumare cercando di non pensare che potrei essere rapita e uccisa, iniziai a guardare in un punto fisso nel vuoto, senza pensare a nulla e sentii i passi di qualcuno che si avvicinava.

Voltai lo sguardo verso la sagoma ormai vicina e vidi Harry, il suo sguardo era serio e mi guardava insistentemente poi si schiarì la voce e mosse le labbra

Quello che credo di aver visto? so cosa ho visto.

Mi alzai dal muretto e misi lo zaino in spalle, scavalcai il cancello posteriore della scuola così che nessuno potesse vedermi e seguii harry.

Arrivammo in una specie di garage pieno di graffiti, io ero nascosta dietro al muretto mentre harry prendeva l'ascensore. Salii le scale silenziosamente e raggiunsi il piano in cui si era fermato, c'erano tante stanze con delle tende e dei divanetti.

Poi in fondo al corridoio c'era un cartello con scritto "ufficio" e lì entrò harry, aspettai che uscisse, non sapevo esattamente cosa fare e non sapevo perchè il mio stupido cervello mi suggeriva di seguirlo.

Camminavo avanti e indietro per il corridoio cercando di tranquillizzarmi, poi dall'ascensore uscirono due ragazzi alti, uno aveva i capelli neri e gli occhi scuri e un'altro era biondo ma i suoi occhi erano comunque scuri.

si avvicinarono e cercai di rimanere impassibile, poi uno dei due parlò.

<< sei la nuova puttana di Gimmy?>> disse ridacchiando il ragazzo biondo

Adesso ero piana di punti interrogativi, cos'era questo? un bordello? CAZZO MARGOT.

Mentre cercavo di dare una risposta senza mettermi nei guai la porta dell'ufficio si aprii e uscì harry.

Harry si avvicinò e mi tirò per il braccio, mi guardò dritto negli occhi cercando una spiegazione.

<< Lei non si tocca>> disse puntando i suoi occhi contro i due ragazzi.

Harry continuava a tenere fermo il mio braccio, poi mi tirò verso l'ascensore e mi fece entrare, spinse il bottone su 0

Cercai di spostare il suo braccio dimenandomi, ma la sua presa era davvero forte. Mi guardò negli occhi per qualche secondo e senza dire niente lasciò la presa e uscii dall'ascensore.

Forse sono stupida ma continuai a seguirlo.

<< Gesù ma cosa sei tu? un cane? devo lanciarti un bastoncino?>> disse continuando a camminare mentre lo seguivo

forse avrei dovuto dire qualcosa anche io

<< forse mi hai scambiata per una delle tue cagne>> sputai senza pensare.

lui si voltò a guardarmi e io smisi di camminare, si avvicinò al mio corpo e si posizionò davanti a me, prese il mio mento tra le mani e mi fece alzare il viso.

<<ti piacerebbe essere una di loro>> sorrise e poi lasciò il mio viso continuando a camminare.

Ormai eravamo fuori da quel garage e francamente lo avevo seguito così tanto che non so neanche in che zona ci troviamo. Harry saltò sulla sua moto e mi passò davanti sfrecciando via.

Iniziai a camminare senza sapere dov'ero e senza chiedere indicazioni siccome non c'era nessuno, così decisi di fare l'autostop ma nessuno si fermava, tutti mi guardavano e poi continuavano a guidare, fanculo pensai.

Continuai così per più di un'ora, poi una macchina grigia si fermò, era un uomo sulla sessantina, tutte a me oggi!

decisi di camminare a piedi ma lui iniziò a seguirmi con la macchina, bussava il clacson a ogni passo e iniziavo a credere che da un momento all'altro sarebbe sceso.

Come avevo previsto l'uomo scese dall'auto e cominciò a camminare dietro di me, cercai di aumentare il passo ma sentivo i suoi quasi dietro di me.

Poi una moto nera si ferma qualche metro più avanti, un ragazzo scende dalla moto e si avvicina, si toglie il casco e mi dice di mantenerlo.

<< che ci fai qui?>> dissi guardando Harry.

Non mi rispose, si avvicinò a quell'uomo e gli diede un pugno, tornò da me, prese il casco e salì sulla sua moto, poi si voltò verso di me e sorrise

<< adesso non mi segui più?>> rise.

lo guardai per qualche istante e poi mi avvicinai, mi misi davanti a lui con le braccia incrociate.

<< sali o ti devo lasciare qui?>> mi guardò seccato.

sbuffai e salì sulla sua moto, si tolse il casco e lo mise sulla mia testa.

<<dove devo portarti?>> chiese annoiato.

<< upper west side>> dissi.

Arrivammo fuori casa mia sani e salvi,scesi dalla moto e tolsi il casco colpendolo allo stomaco.

<< sei impazzito? se volevi farmi cadere bastava spingermi.>> dissi seccata e camminai verso la porta bianca di casa.

<<aspetta>> harry scese dalla moto e si appoggio ad essa, poi continuò a parlare.

<< forse dovresti dirmi grazie o per lo meno il tuo nome e dovresti lasciarmi il tuo numero>> ammiccò un sorriso.

<<scordatelo>> alzai gli occhi al cielo

<< quando hai preso il mio cellulare?>> urlai.

si avvicinò e mi porse il cellulare.

<< Mistero>> ridacchiò << Allora?come devo salvarti?>> mi guardò soddisfatto.

<<MARGOT>> aprì la porta di casa e la richiusi prima che lui potesse dire qualcos altro.

posai le converse al solito posto accanto la porta e salì in camera, mi catapultai a peso morto sul letto e misi la testa sotto al cuscino. MA CHE STO FACENDO? PARLO CON UN SERIAL KILLER? GLI DICO IL MIO NOME E IL MIO NUMERO E MI FACCIO ACCOMPAGNARE A CASA? SEI UN GENIO MARGOT, COMPLIMENTI.

il telefono vibrò, lo presi dal comodino sui cui lo avevo appogiato, accendo la schermata:

da: Harry

quando posso rivederti?

lanciai il telefono dall'altra parte del letto, voleva rivedermi ? perchè?

a harry:

alle 11:oo pm sotto casa mia.

CAZZO.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 06, 2016 ⏰

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