Eccolo.
Lo vedo uscire dalle porte dell'aereoporto. La valigia è nelle sue mani dietro di lui mentre si guarda intorno per cercare la sua macchina lasciata lì prima di partire, presumo.
Il vento gli compiglia i capelli biondi ed instintivamente passa una mano fra di loro per aggiustarli, non lo ricordavo cosí bello.Sono qui ad aspettarlo qui da ormai un'ora e finalmente, dopo quattro mesi, lo rivedo.
Il fatto che lui non sappia che io sia qui mi rende particolarmente nervosa, non sono mai stata brava in questo genere di cose: fare sorprese ed espormi così tanto per quest'ultime o anche semplicemente per una persona.
Infatti, appena mi vede aggrotta le sopracciglia stranito nel vedermi lì e sorride ampiamente, si affretta a raggiungermi percorrendo di corsa la strada che ci separa.
Io rimango lì ferma ad aspettarlo e mi stringo nel mio giubbotto. L'aria è molto fredda pur essendo solo Ottobre e il vento è talmente forte che i bambini più piccoli di statura sarebbero potuti volare via, o comunque era quello che avrei detto se avessi avuto ancora 5 anni. Accenno un sorriso guardandolo attraversare per venire da me.Un secondo dopo la felicità dal mio volto scompare e lui, beh lui, non riesco più a vederlo.
Il suo corpo è a terra, non si muove ed io non riesco più a pensare lucidamente.
Lentamente mi avvicino e nel mentre freccia accanto a me una macchina, la macchina che l'ha investito.
Ci do poca importanza e mi metto in ginocchio facendo poggiare la sua testa sulle mie gambe, le mie mani tremano mentre passano sulla sua fronte e sono talmente sconvolta che non riesco neanche a piangere.È morto.
***
Avete presente quando qualcosa vi tormenta? Anche a distanza di anni?
Quando già ci pensate abbastanza durante il giorno e poi ritrovate la stessa scena anche nei "sogni", se così si possono chiamare.Per l'ennesima volta ho fatto lo stesso incubo.
Ormai ci sono abituata e non ne rimango più così sconvolta.
Sono 5:45.
Mi alzo da lento trascinando il corpo verso il bagno peggio di uno zombie e inizio a prepararmi per andare a scuola, posto che giuro brucerò il prima possibile.
Saltiamo la parte in cui vi racconto come mi vestirò o truccherò perché, andiamo, a nessuno interessa.
Esco dalla mia camera e vado in cucina a bere un sorso d'acqua.
Mentre apro il frigo un bigliettino attira la mia attenzione, è di mia madre che mi dice dove si trova la cena.
Io e lei abbiamo sempre avuto un bel rapporto e soprattutto mi è stata vicina nel periodo difficile della mia vita, a volte mi spiace quando la tratto male perché sono particolarmente nervosa e purtroppo a causa del lavoro non passiamo molto tempo insieme.
Esco e mi incammino verso la scuola.Entro nell'edificio e sospiro andando verso l'armadietto.
Appena lo apro mi ricordo del compito di fisica e impreco contro me stessa per averlo dimenticato, dovrei fare un manuale su come non iniziare bene la giornata.
«Buongiorno barbie!» sento urlare nel mio orecchio una voce famigliare, anche fin troppo.
«Cazzo Luke, non gridare. La giornata sta già iniziando male e non voglio anche il mal di testa» dico passandomi una mano fra i capelli mentre il ragazzo mi segue.
«C'entra che tu l'abbia sognato di nuovo?»
Esito a dargli una risposta chiedendomi ancora una volta come fa a capirlo sempre ma poi annuisco.
Mi si piazza davanti,«Non pensarci, va bene? E sorridi altrimenti stasera non ti porto la pizza» mi ricatta.
Accenno un sorriso e mi lascia stare, ovviamente l'ho fatto solo per la pizza.Io e Luke siamo migliori amici dalle medie.
All'inizio non c'era un bel rapporto tra noi due, anzi ci odiavamo, ma col tempo siamo diventati come inseparabili anche se a volte non lo sopporto perché fa il coglione.
Mi tratta come una piccola bimba da proteggere e questa cosa è parecchio snervante la maggior parte delle volte ma so che non lo fa con malizia, gli viene spontaneo credo e forse il fatto che siamo stati insieme in passato ha accentuato questo suo comportamento nei miei confronti.
Si okay, può sembrare strano che due ex diventino migliori amici ma è stato così e penso che sia meglio.
Comunque sia l'unica cosa che so è che sono fortunata ad avere almeno lui.È sera e quella sottospecie di essere umano dovrebbe arrivare da un momento all'altro con l'unico amore della mia vita: le pizze.
Infatti poco dopo ecco il campanello, vado ad aprire e appena vedo ciò che c'è davanti ai miei occhi sorrido.
«Vita mia!» urlo prendendo subito in mano i cartoni della pizza lasciando Luke sul ciglio della porta.
«Cia- si ferma- ma non ce l'avevi con me» sbuffa chiudendo la porta.
Mi metto sul divano con le gambe incrociate, «ovvio che no, ora puoi anche andartene».
«Ti annoieresti troppo senza di me- si siede anche lui- com'è andato il test?».
«Credo di aver scritto solo il nome sinceramente» sospiro rassegnata appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo e mangiando un trancio di pizza.
Lui mi accarezza i capelli e accende la tv.
È da quando siamo amici che Luke viene a casa mia ogni giovedì, è come una tradizione che non ha un senso concreto ma è così da anni ormai.
Intanto inizio a chiudere gli occhi e cadere in un sonno profondo.ELLÒ DEER
allora,
sono appena uscita da scuola perché faceva troppo freddo, i termosifoni stavano pure spenti.
stavo per pubblicare in classe lol solo che poi è arrivata a mamma e ringrazio tutti i santi
cooomunque non so con quanta frequenza aggiornerò, spero una volta a settimana.
mi sento in colpa per aver friendzonato Luke in questo modo dato che è il mio piccolo ma volevo una storia con protagonista Calum (penso si sia capito che è lui dalla copertina) e quindi eccola, appena accenderò in computer metterò il cast al completo.
vabb addio, ho finito le mie comunicazioni.a presto.🌹
((mi sono appena accorta che i capitoli sono invertiti e non so il perchè, provate a rimuoverla e riaggiungerla nella biblioteca se vi esce prima il capitolo e poi il prologo))
