Ci siamo allontanati un po'.
Il centro sembra lontano e abbiamo superato da qualche isolato casa mia.Ora siamo fuori città.
Una distesa immensa di bianco.
È tutto ricoperto dalla neve, gli alberi, le fredde colline.
La neve rende tutto così bello, così semplice.
Si riesce a intravedere a malapena l'asfalto grigio in lontananza e un piccolo boschetto di abeti in "camicia da notte".Ci avvicinano sempre di più a quel boschetto, a ogni secondo che passa e, non è poi così piccolo come sembrava.
Anzi è enorme!Bryan svolta in una piccola stradina tortuosa, che porta in mezzo al bosco.
A mia grande sorpresa mi si apre un paesaggio mozzafiato.
Un lago, tutto ghiacciato ad accompagnare le fredde montagne.
Resto a bocca aperta, è tutto così bello.-"Sembri una bambina, una piccola bambina di fronte ad una barbie nuova ."
Distolgo lo sguardo dal paesaggio per guardare meglio Bryan.
La sua t-shirt grigia lascia travedere alcuni tatuaggi.
-"Senti chi parla.." dico.
Lui ridacchia, poi ferma l'auto.
-"Forza, dobbiamo scendere. Prendi questo, io devo prendere delle cose nel bagagliaio ."
-"Si signor capitano ."Scendiamo entrambi e ci incamminiamo verso la casetta sul lago.
La porta viene aperta da una ragazza a dir poco carina.
Statura snella, occhi chiari, capelli biondi e ondulati e...e una splendida felpa della Vans.-"Piacere, sono Clarissa, per gli amici Clar."
-"Ciao Clar, io sono.."
-"Tranquilla Rose, so chi sei. Piacere di conoscerti"
Le sorrido e lei fa altrettanto.
-"Dai entrate, qui le cose sono del tutto a posto."Io e Bryan entriamo in casa.
È proprio un bel posticino qui.
Difronte al caminetto c'è un divano color nocciola ed una graziosa cagnolina su di esso.-"Ohw lei è Sophie. Ha partorito due cuccioli, purtroppo la femmina è nata morta e il maschietto è lì che dorme" dice.
-"Come mi dispiace..." dico con aria triste.
-"Allora, ehm, qual'è questa emergenza per qui siamo qui?" Aggiungo.
-"Qualcuno stava cercando di entrare nel regno, aveva quasi distrutto il portale, menomale che sono arrivata in tempo. Beh, per fortuna non mi sono fatta niente di grave, solo questo piccolo graffietto..." dice Clar.Vi giuro che non sto capendo niente.È tutto così complesso, strano, misterioso, troppo per la mia testolina vuota.
La guardo con sguardo vuoto e lei ridacchia mentre si fascia il polso.
-"Poverina, sicuramente non avrai idea di quello che sto dicendo. Forse Bryan ti ha accennato qualcosa, tranquilla, capirai tutto più tardi."
-"Beh lo spero.." dico con una piccola risatina.Il resto del pomeriggio passa in fretta.
Ci ritroviamo sul divano a vedere un film e a chiacchierare quando sento la mia pancia brontolare.
È piacevole stare con loro, abbiamo così tante cose in comune.-"Eri la tua pancia o del cucciolo che hai sulle ginocchia?" Dice Bryan ridendo.
-"Credo di essere stata proprio io" e scoppiamo tutti in una risata.Guardo l'ora sul mio iPhone, sono e 21 passate.
-"Mi sa che è ora di andare a casa" dice Bryan.
-"Mi sa di sì" aggiunge Clarissa.
-"Eh già" dico anche io.Clar spegne il caminetto e lascia Sophie dormire sul divano.
Controlla se di sopra è tutto a posto e poi fa cenno di andare, se solo il piccoletto si staccasse da me.-"Mi sa che non ti lascerà proprio stare Rose" ridacchia Clar.
-"E va bene,andiamo a casa piccolino. .." dicoInfondo non è una brutta idea, cosa può mai combinare un cosetto così piccolo. Solo per questa notte,poi lo riporto dalla mamma.
Metto il piccolo nella giacca e socchiudo la cerniera.
Usciamo tutti e Clar caccia un oggetto starano...-"Ohh aspetta..quello che cos'è...?"
-"Si,è una pietra della fenice Rose" termina la frase Bryan.
Clar formula una frase strana e puff, la casa non c'era, era diventata invisibile.
Resto immobile per un po' e loro mi urlano di andare.Dopo alcuni minuti di tragitto siamo arrivati davanti casa mia.
Apro lo sportello della macchina..-"Rose aspetta!"
-"Si Bryan?"
-"Prendi questo, mi è stato d'aiuto e penso che lo sarà anche per te" e mi passa il libricino spiegazzato che prima curiosavo."
Accenno un sorriso.
-"Ciao Clar,ciao Bryan"
-"Ciao Rose" dicono insieme.Chiudo lo sportello e mi avvio verso il portone.
Apro la porta, entro, tolgo giubbino e scarpe e inizio ad incamminarmi verso la cucina. Prendo una barretta di cioccolato da sgranocchiare e comincio a salire le le scale.
Apro la porta di camera mia e mi butto sotto le coperte con il piccolo fra le braccia.-"Sei così buffo, dovrei darti un nome...Mhhh Axel potrebbe andare, ti piace?!"
Gli poso un dito sul nasino e lui me lo lecca.
Ridacchio per il solletico.
-"Okay okay,lo prendo come un si!Notte notte piccolo Axel."
E ci addormentiamo entrambi stanchi pensando alla giornata trascorsa...
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You are my storm.
FantasyRose,quasi maggiorenne,si trasferisce dalle calde spiagge di Miami nel cuore della fredda Alaska.Pensava di aver già conosciuto il peggio,per 17 anni in quella città,tra pianti,urla e la separazione dei suoi genitori,quando un giorno la sua vita cam...