L'incontro

37 1 3
                                    

Era una calda giornata di inizio estate, quando dal nulla iniziai a percepirla. Era una sensazione piacevole che mi cullava da dentro, una sorta di venticello delicato che soffiava sul mio cuore. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quel delicato soffio che durò pochi secondi. Li aprii e per un attimo rimasi accecata dalla luce del sole, ma poi la vidi, mentre si stava allontanando da me. Non so perché quella ragazza anonima mi faceva questo effetto, era la prima volta che sentivo tali sensazioni e la mia pelle era pervasa dai brividi mentre la guardavo allontanarsi. Continuavo a domandarmi se fosse stata davvero lei la causa della strana sensazione che avevo provato, pochi istanti prima di vederla. In quella piazza c'erano tantissime persone, eppure ero riuscita a notare solo lei. Rimasi ferma ed in piedi in quel punto, ero sopraffatta dai pensieri per trovare una giustificazione razionale, ma in realtà nulla di tutto ciò che era accaduto lo era. 'Mh.. Strano..' Dissi, tra me e me. Senza trovare una giustificazione plausibile tornai a casa, cercando di dimenticare l'accaduto. Ma, per quanto mi sforzai di tornare alla normalità, ormai, ciò che era successo mi aveva totalmente stravolta.
Nonostante ciò, la mia vita continuava ad andare avanti, avevo un diploma da prendere e dovevo abbandonare le distrazioni. Erano passati due giorni dall'accaduto e di quelle sensazioni non sentii più la minima traccia. Mi stavo avviando in biblioteca come ogni venerdì pomeriggio e, mentre stavo entrando per dirigermi al mio tavolo, quel soffio delicato iniziò a pervadermi il cuore. Questa volta la sensazione era così forte da farmi sentire il bisogno di ridere, cercai di tenere quella incontrollabile risata, dato che il luogo non era tra i più adatti. Posai i libri sul solito tavolo che usavo per studiare ed iniziai a cercare i libri di filosofia che mi servivano per l'imminente prova orale. Mentre mi stavo avviando lungo quel corridoio stretto, quella sensazione stava diventando più intensa. Abbassai lo sguardo per non farmi notare dal sorvegliante e cercai di tenere quella gioia che dal petto voleva uscire. In quel medesimo istante, all'improvviso, la strana sensazione si era placata, portando con se quel delicato soffio piacevole, alzai lo sguardo e quella ragazza era davanti a me e mi guardava con uno sguardo così profondo da farmi quasi percepire che anche lei stesse provando le stesse cose. Per qualche istante ci guardammo intensamente negli occhi. Non riuscivo a percepire più nessuno intorno a noi. Mi sentivo stranamente attratta dal suo sguardo, ed ogni mio pensiero razionale era svanito, non riuscivo più a pensare. Mi limitavo a guardarla, come faceva lei con me. Non mi sentivo in imbarazzo, non provavo le tipiche sensazioni che si provano quando vedi una persona per la prima volta, era strano. Mi sentivo a mio agio in quel silenzio.

<<La senti anche tu?>> mi chiese.

<<Si.>>

Restammo in silenzio a guardarci. Stavamo ferme, una davanti all'altra, finché lei non distolse lo sguardo. Si voltò e nel farlo la sua attenzione si concentrò su un libro che le era di fronte, lo prese in mano e il suo viso fece spazio ad un grande sorriso. <<Trovato finalmente!>> disse esultando. <<Lo stavo cercando da giorni..>>. I suoi occhi si erano illuminati e io continuavo a guardarla spaesata. <<Cosa stavi cercando?>> le chiesi. <<Questo..>> mi rispose, mostrandomi la copertina del libro. "La teoria delle anime" non avevo mai sentito parlare di un libro del genere, eppure mi sembrava di averlo già visto. La copertina era nera e la scritta del titolo era in oro, aveva dei piccoli particolari floreali negli angoli e sembrava fosse stato fatto a mano. <<Strano eh..!? Trovarlo proprio qui, esattamente nel posto in cui ci siamo incontrate..>> Mi disse, scrutando la copertina. <<Cosa dovrebbe legarci a questo libro?>> le chiesi con un tono quasi cinico. Quella ragazza continuava ad avere uno sguardo illuminato e non mi replicò con una risposta razionale, mi disse soltanto <<non lo so, le sensazioni hanno parlato..>> mentre con un sorriso trattenuto, guardava di fronte a se con uno sguardo perso nel vuoto. Quella ragazza mi trasmetteva qualcosa, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, non capivo, era troppo surreale, non riuscivo a capacitarmi e a rendermi conto che tutte quelle sensazioni erano vere e che lei era reale, era davanti a me. <<..comunque.. Mi chiamo Miriam!>> mi disse, spezzando quel silenzio che stava diventando ipnotico. <<Piacere, sono Catia..>> le risposi. I miei pensieri si stavano contorcendo così prepotentemente per trovare una risposta che decisi di lasciare perdere e di lasciarmi andare alle sensazioni che provavo quando stavo con lei. La presi per il braccio e la portai al mio solito tavolo, il gesto improvviso la fece irritare, ma non mi disse nulla. <<Siediti>>. Il sorvegliate ci stava guardando, si era avvicinato incuriosito dal rumore che stavamo facendo, prima di esserci sedute al tavolo. <<Forse questo non è il luogo più adatto per parlare>> dissi, indicando con lo sguardo il sorvegliante che ci osservava, facendo finta di mettere in ordine dei libri vicino a noi. <<Andiamo! usciamo di qui>>. Miriam aveva uno sguardo davvero intenso, riusciva a farmi sentire quasi i brividi, percepivo costantemente quel soffio nel petto mentre mi guardava così negli occhi. Ci alzammo da quel tavolo e decidemmo di andare al parco la vicino. Mentre stavamo facendo le scale per uscire dalla biblioteca, Miriam teneva il libro stretto tra le sue mani. <<Perché stavi cercando quel libro?>> le chiesi. Volevo capire il perché della sua eccitazione nel trovare quel libro proprio dove i nostri sguardi si erano incrociati. Mi rispose solo una volta uscite dal portone principale di vetro che affacciava alla via situata lungo il fiume. <<Volevo capire e conoscere meglio l'anima umana e la causa delle nostre sensazioni e dopo qualche ricerca su internet, ho trovato il nome e la trama di questo libro.. Sono sicura che mi darà le risposte che cerco>> disse mentre affrettava il passo per arrivare al parco più in fretta. Io rimasi dietro di lei e mentre i suoi passi si velocizzavano, rimasi a guardare il fiume per qualche istante. Era limpido, scorreva veloce e la sua brezza mi accarezzava la pelle lasciandola piena di brividi. <<Cosa ci fai ancora lì? Sbrigati!!>> mi urlò Miriam mentre era già a dieci metri di distanza. Affrettai il passo per raggiungerla e quando mi avvicinai, vi voltò sorridendomi e in quel preciso istante mi sentii a casa. Era una situazione davvero strana, come potevo trovarmi in compagnia di una ragazza che non avevo mai conosciuto prima e sentirmi così a mio agio!?.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 11, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

La teoria delle animeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora