Aprimmo tutte le valigie dalle quali fuoriuscì un forte vento.
Dalla piccola finestrella che si trovava in quella stanza arrivò una grande luce, poi tutto iniziò a girare vorticosamente.
Chiusi gli occhi e caddi in un profondo e lungo sonno.Mi svegliai dopo ore di riposo.
Faceva parecchio freddo e qualcuno aveva sicuramente dimenticato di chiudere le finestre. Forse era stato proprio il gelo a svegliarmi.Aprì lentamente gli occhi e sopra di me vidi un cupo cielo nuvoloso.
Poi apparve una sagoma:
"Paul!!"
"Maddy, dove siamo?"
"Non lo so, siamo bloccati qui da giorni ormai, io, Amanda e Erika le abbiamo provate tutte, ma non sappiamo come tornare a casa, se non chiedendo al villaggio.""Villaggio? Quale villaggio?" chiesi io sollevando il busto e appoggiando a terra i gomiti.
Intorno a me non c'era nulla, solo erba fresca e qualche margherita quasi appassita, non era inverno, ma neanche primavera.. era autunno, ma si stava abbastanza bene. In lontananza si scorgevano alberi e un piccolo accumulo di case colorate."Quel villaggio." disse Madison indicandolo.
Poi mi voltai e mi accorsi di avere a fianco Sophia.
"Maddy, perché lei non si è svegliata?""Ognuno impiega il suo tempo. Amanda è stata la prima a svegliarsi. È passata più di una settimana da quando siamo qui."
"Ho dormito per una settimana??"
"Paul qui i giorni passano più in fretta."
"Quanto in fretta?" domandai, ma lei scosse la testa.
"Vai a cambiarti nella capanna." Concluse.
Mi voltai e guardai l'ammasso di legni che avevo davanti che non poteva affatto essere chiamato capanna, poi mi decisi, mi alzai e andai nella 'capanna'.
All'interno trovai Amanda e Erika che mi accolsero calorosamente.
Poi mi spiegarono:
"Erika pensa che siano state le valigie a condurci qua, ma c'entra qualcosa anche la luna. Abbiamo provato a riaprire le valigie ma ci abbiamo trovato solo vestiti bianchi e strani oggetti."Solo allora notai com'erano vestite le mie sorelle: non una virgola di un altro colore, tutti i vestiti bianchi.
"La tua valigia è questa." mi disse Kiki porgendomela.
La aprì e ci trovai tantissimi vestiti : qualche T-shirt, diversi paia di jeans, maglioni, felpe, pantaloni corti, pantaloni lunghi, pantaloni pesanti e leggeri, boxer, canottiere, giacche, giubbotti, calze di diverso genere, scarpe da ginnastica, stivaletti e altro ancora. Tutto rigorosamente bianco. Era davvero un sacco di roba. Come faceva a stare lì dentro? E perché era tutto così bianco?
Sotto ai vestiti trovai alcuni oggetti: una sottospecie di torcia, una strana bussola, delle lenti colorate e una collana con un ciondolo: una fiamma semi spenta.
"Sbrigati a cambiarti Paul!"
Mi gridò Erika prima di uscire.
Mi cambiai di fretta.
"Stai bene." disse Maddy.
Io mi limitai a guardare in alto e a sbuffare.
Perché eravamo lì? Chi ci aveva portati? Come? Mi sentivo un prigioniero in un posto sconosciuto, dal quale non sapevo come andarmene.
Guardai il piccolo paesino colorato all'orizzonte: non era neanche troppo lontano, forse sarei riuscito a portare Sophia in braccio fino a lì.
"Ragazze.. la porto io." sussurrai.
Sentì delle piccole risatine e le fulminai con gli occhi."Paul, andiamo.. sai bene che non è possibile."
"Si parte tra venti minuti, preparatevi."
"Scherzi?"
"Ho detto tra venti minuti."