Il sole bruciava quel mattino. Il ronzio intermittente delle cicale, faceva presagire l'arrivo della bella stagione. Mark si svegliò con un forte mal di testa. Si avviò zoppicando sino al bagno. La sua immagine riflessa era semplicemente terribile: gli occhi presentavano due profonde occhiaie violacee. Il collo era solcato da profondi lividi simili a bruciature. Si deterse alla meglio il viso e si diresse in cucina dove l'attendevano seduti a fare colazione, il patrigno, Kate e sua madre. Prese posto a tavola ma, non degnò di saluto nessuno dei commensali.
La sorellastra lo guardò perplessa: «Nottata pesante?»
Il ragazzo afferrò dal piatto una brioche appena sfornata: «Lasciamo perdere.» Tagliò corto, sempre più irritato.
Kate adorava torturarlo, rompergli le scatole la rasserenava, le migliorava la giornata; così rimbeccò:
«Sembra quasi che tu abbia visto un fantasma!»
Il giovane sgranò gli occhi. Quasi soffocò. Con il cornetto sollevato a mezz'aria replicò nervosamente: «Avremo modo di parlare ma, non ora, e non qui.»
Questa volta Kate capitolò. Era evidente che il fratellastro non fosse in vena di sarcasmo. Fece spallucce e si alzò dalla sedia con il piatto vuoto tra le mani.
***
A scuola la situazione degenerò. Dovette far ricorso a tutta la sua buona volontà per rimanere sveglio e non crollare sui tomi di algebra. Venne ripreso più volte dal professore.
A ricreazione suonata, si diresse in sala mensa: i tavoli erano gremiti di studenti. Il chiacchiericcio continuo, gli echeggiava nelle orecchie provocandogli un'indicibile sofferenza per le tempie già provate. L'emicrania aveva raggiunto livelli allarmanti: la fame si era trasformata in nausea, L'odore di cibo caldo, in una sadica tortura per le sue narici. Si accomodò al tavolino. Poggiò la forchetta dentro l'insalata ma la scavò senza entusiasmo.
Logan, suo compagno di banco dal bizzarro look hip hop, si accomodò di fronte a lui. Agguantò senza troppi preamboli un panino ripieno di salsicce, la cui salsa al pomodoro, schizzò senza ritegno sulle magliette e sulla tovaglia. Mark trattenne un conato di vomito. Gli balenò l'insana idea di alzarsi e mollargli un pugno dritto in faccia. Bestemmiò silenziosamente tentando di reprimere l'istinto omicida che stava prendendo vita pericolosamente.
«Robetta leggera eh!» Ironizzò con un sorriso tirato. L'odore pungente e acido del Ketchup, stava diventando sempre più insostenibile.
«Che vuoi che ti dica...ho fame!» Biascicò Logan, sputacchiando molliche in ogni dove.
«Non l'avrei mai detto! Ti spiacerebbe non inondarmi di salsa almeno? E' chiedere troppo forse?»
«Da quando in qua sei diventato così snob?»
«Da quando ho ricevuto la visita dei tre "spiriti del Natale."» Ironizzò aspro.
«Ma di che diavolo stai parlando? Amico, lasciatelo dire, sei davvero strano oggi!»
Mark posò la forchetta sul piatto e si sporse verso il compagno sussurrando: «Ho avuto un incontro ravvicinato con uno spettro stanotte. Mi ha...stuprato!»
Logan lo fissò attonito, poi scoppiò a ridere con tale foga che, tutti gli studenti si voltarono incuriositi da quel trambusto.
«Okay piantala! Logan...falla finita, ci stanno guardando tutti.»
«Quante canne ti sei fumato ieri?»
«Vuoi vedere il mio cazzo com'è ridotto?»
«Non mi provocare, l'idea potrebbe piacermi!» Replicò sarcastico.
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Pandora
غموض / إثارةRacconto Erotico Fantasy per Adulti. Una coppia di fratellastri si avventura in una Cattedrale sconsacrata. Tra quelle antiche mura aleggia qualcosa di malefico che si impossessa di loro, trascinandoli nel peccato carnale. Da quel giorno la loro v...