Mi chiamo Julia, vivo con la mia famiglia in un paese dell'Inghilterra. Ballo da sempre, da quando avevo cinque anni, e non voglio pensare a vivere senza ballare. Lavoro in un negozio di abbigliamento.
Ho dei genitori molto affettuosi. Peter, mio fratello, ha quindici anni.
Mio padre è un avvocato, ed è molto bravo, mia madre non ha un lavoro fisso, cambia impiego spesso. Voglio bene alla mia famiglia, una sera torno a casa dal lavoro, e li trovo tutti e tre in cucina, riuniti attorno alla tavola apparecchiata, ad aspettarmi sorridenti.
Mi sembra di sentire odore di torta.
-Julia, vieni. Dobbiamo parlarti.
-Ditemi.
Mio padre inizia, con aria seria.
-Ce l'abbiamo fatta. Non è stato facile, ma abbiamo messo i soldi da parte per farti ballare in una scuola di Londra, non è fantastico?
Mia madre sorride, mentre io resto muta, poi incontra i miei occhi spaventati e chiede:
-Julia, non sei felice?
No, non sono felice. E non perché loro non siano buoni, so che farebbero dei sacrifici per me. Ma io non sono abbastanza brava. Cerco di dire tutto questo in poche parole.
-Mamma, papà, vi ringrazio, ma non posso accettare.
I miei genitori mi fissano increduli, mio fratello non scherza, e quello che accade è un litigio tra mia madre e mio padre.
-non possiamo costringerla! è un'ingrata, non comprende i nostri sacrifici.
-perché dici questo? dobbiamo insistere, lei ha solo paura.
Le parole di mio padre non sono il massimo, comunque, hanno ragione. Dovrei essere grata a loro.
-Mamma, papà...
-Va bene, tenterò il provino. Se non ce la farò, ve ne sarò grata comunque.
L'umore dei miei genitori è più sereno, mio fratello riprende a scherzare, mia madre serve in tavola e ceniamo con calma, anche se io ho tante preoccupazioni.
Non sono una ballerina adatta a quella scuola, io non sono molto brava, ma loro sono felici, non posso più tirarmi indietro.
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Io e te...
RomansaPer Julia arriva una notizia importante, che riguarda la sua vita. Ma non è semplice da affrontare. Julia deve superare i suoi limiti, le sue paure.