Capitolo 1

5 1 0
                                    

«Harley, sbrigati ad alzarti che dobbiamo andare a scuola!» mi sussurrò mia madre all'orecchio dolcemente, io non mi mossi, mia madre mi mise una mano in testa e sentì che avevo la febbre alta, così mi prese, mi caricò in macchina per portarmi immediatamente al pronto soccorso più vicino, noi vivevamo in un attico a San Francisco, in California, e l'ospedale più vicino distava circa 15 km da casa nostra, mia madre era così preoccupata che accelerò e ad un tratto, tutto diventò nerò. Mi risvegliai in un letto di ospedale, accanto a me c'era una signora che parlava con un medico, non la conoscevo. Quando vide che avevo aperto gli occhi, la signora si sedette sul letto e mi rivolse un sorriso spento, mentre con una mano mi accarezzava la guancia. Con fil di voce chiesi alla signora dov'era mia madre e cosa ci faceva lei vicino a me su un letto di ospedale, lei mi guardò con occhi spenti e poco dopo mi diede la notizia. Esattamente, mi disse che mia madre era volata in cielo con gli angeli, e che lei essendo la migliore amica di mia madre e l'unica persona vicina che mi restava, era stata nominata mia tutrice legale, dato che mio padre se ne andò di casa prima che io nascessi. Ero piccola, così le chiesi chi fosse, e lei rispose con tono delicato, e mi disse: «Io mi chiamo Elisabeth, e tu devi essere la piccola Harleen», io annuii con la testa non sapendo cosa dire.
Qualche giorno dopo mi diedero le dimissioni, finalmente potevo uscire dall'ospedale!
Tornammo a casa dove vivevo con mia madre, ed Elisabeth mi disse: «Harley, dobbiamo preparare le tue cose che tra qualche ora partiamo, verrai a vivere con me in Australia».
Partimmo qualche ora dopo, quando Elisabeth finì di prendere le mie cose. Ci dirigemmo all'aeroporto. Salimmo sull'aero e io mi addormentai con la testa sul braccio di Elisabeth, qualche ora dopo lei mi svegliò, eravamo appena atterrate a Sidney, in Australia, dove ci aspettava Jack, il marito di Elisabeth.
Lei non mi aveva detto di avere figli, così ebbi una grande sorpresa, almeno avevo qualcuno con cui giocare.
Passarono molto anni dal giorno in cui arrivai a Sidney, infatti ora eravamo cresciuti, io avevo 12 anni, Isaac ne aveva 13 e anche suo fratello gemello Alex, mentre Nathan, era il più piccolo, lui aveva 10 anni.
Frequentavamo la scuola media di Sidney, la vita si svolgeva regolarmente, fin quando, un giorno...

Run for you're love.Where stories live. Discover now