7:00.
Mi costringo ad alzarmi, oggi a scuola mi aspetterà una giornata pesante. Scivolo via dal letto e apro l'armadio, oggi mi vestirò molto semplice; opto per una maglietta bianca a maniche corte, che arriva un pó prima dell'obelico, e un paio di jeans neri a vita alta. Corro in bagno e vado a prepararmi. Non voglio truccarmi molto, un filo di mascara andrà benissimo. Alle 7 meno venti sono già pronta, strano, sta notte non ho chiuso occhio. Prendo le chiavi, infilo le Superstar, ed esco fuori da casa.
Cerco le cuffie nella tasca dei jeans, le tiro fuori e le attacco al telefono. Scelgo la mia playlist dei Coldplay. Qualche secondo che la prima canzone inizi, e mi metto a camminare. Arrivo a scuola e mi fiondo in classe, senza salutare nessuno. Mi posiziono all'ultimo banco, come sempre, visto che sono alta, e in men che non si dica il professore inizia la lezione.
"Cagliano! Allora? Le stavo chiedendo il rilusultato di questa equazione"
Sbraita il prof di matematica.
"Oh, mi scusi, 32?"
Chiedo già sapendo di aver sbagliato.
"Beh.. corretto"
Dice il prof incredulo.
"Come?! Ehm si scusi, si, lo so che è corretto"
Dico arrossendo.
"Valeria Cagliano che azzecca il risultato di un'equazione! Wow!"
Dice ridendo la mia compagna di banco, e io mi unisco alle sue risate.
Questa giornata sembra interminabile, ma quando suona la campanella che segna la fine delle lezioni, mi prendo tutto il tempo di sistemare le mie cose ed uscire dall'aula.
Mi dirigo verso la parte abbandonata della scuola, quella opposta all'entrata, per fumare una sigaretta.
Butto lo zaino a terra e metto una sigaretta tra le labbra quando sento una voce familiare
"Non ti avevo detto di finirla con quella roba? E comunque, buongiorno e ben tornata a scuola, un felice anno scolastico si è appena aperto"
Faccio un mini sorriso e accendo la sigaretta e mentre butto fuori il fumo dico "beh devo dire che non mi sei mancato così tanto" dico ridendo
Viene verso di me e mi tende le braccia, io non resisto e lo abbraccio.
"Come potresti non essermi mancato, sei il mio migliore amico, scusa se oggi non ti ho nemmeno salutato ma sai, sono successe tante cose in casa... ora mia madre e mio padre sono di nuovo andati via di casa, non so più che fare, e forse stare attenta in classe un pò mi distrae"
Aggiungo io.
"Tranquilla, fa niente, avevo intuito"
Dice appoggiando il mento sulla mia testa. Sono alta, si, ma non quanto lui. Ormai la mia sigaretta si è spenta e decido di cercare l'accendino per riaccenderla, mantenendomi stretta a lui.
"Carlo, ma dove cazzo sei finito, non dovevamo cercare Valeria?"
Sbuca Alessandro
"VALEEEEE" urla, e gli vado in contro per abbracciarlo.
"Scusate ragazzi se oggi sono stata così menefreghista, ma sai ale, sono successe tante cose in..."
Dico tenendomi stretta a lui
"Ehi, shh, siamo o non siamo i tuoi migliori amici che ti perdonano sempre?" Dice con tono altezzoso ale.
E lì scoppiamo tutti a ridere.
Dopo di che ci dirigiamo tutti al bar vicino alla scuola.
La sigaretta si era spenta di nuovo, quindi alla fine la butto a terra.
Entriamo nel bar e non voglio credere ai miei occhi. Non posso credere che sia proprio qui. Perché proprio a me?
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Quel solito angelo
Storie d'amoreSì, un angelo, un angelo per chi si fermava alle apparenze. Quella ragazza, senza che nessuno lo sapesse, covava dentro di lei la tristezza e la maliconia più profonda. Qualcuno riuscirà ad abbattere il muro che Valeria ha creato tra lei e le person...