Lexi

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"Caro diario

Luogo: sconosciuto

Tempo: sconosciuto

Giorno: sconosciuto

L'unica parola impressa nella mia mente era "schiava". Per alcuni, non ha un significato così grottesco,

ma non per me. La mia idea è di soccombere per tutta la vita sotto lo stretto colmando di un uomo vecchio e sudicio (almeno è così che mi immaginavo questo ragazzo di nome Harry).

Scappare potrebbe sembrare la soluzione più appropriata, ma probabilmente in questo luogo hanno una mente molto avanzata e ingegnosa, e sicuramente ci avranno già

pensato.

Seconda cosa da tenere conto; questo posto è tempestato da guardie. Ogni tre per due ne vedi una che ispeziona la zona a essi assegnata.

Ti ho trovato ora, proprio pochi minuti fa, decisa a rimuginare su quanto orribile potesse rivenire la mia esistenza, insieme ad un telefono oramai spento.

L'ultima volta che ti ho scritto era il 3 Luglio scorso, e di questo me ne vergogna tutt'ora.

Per alcune persone, avere un diario segreto su cui scrivere tutto ciò che ti passa per la testa, è una cosa infantile. Ma non per me.

Tu eri il mio unico rifugio, quando lei non c'era ancora, eri l'unico con cui mi sfogavo e riuscivo a parlare, insieme a Louis.

Già Louis, il mio "fratellone", così lo chiamavo.

Si, parlo al passato perché, dopo una delle nostre solite litigate, lui se ne andò e lo rividi soltanto una volta, in circostanze non proprio delle migliori.

Ma di questo te ne ho già parlato nelle pagine precedenti, ed è troppo doloroso per me anche accennarlo un'altra volta.

Mi manca, diario. Mi manca terribilmente il mio fratello dagli occhi color del cielo che mi ha fatto comparire il primo sorriso sul volto. L'unico che riuscì a riportarmi a galla da quel pozzo nero fine.

Prima ho letto un nome nel ciondolo che indosso da quando i miei genitori mi hanno trovata, "Clarisse", e credo che mi farò chiamare da tutti così, perché Chiara mi fa soltanto ricordare.

Ed io ... non voglio farlo.

Tua,

Clarisse."

Sospirai pesantemente e chiusi il diario con il lucchetto che so trovava si di esso.

Mi alzai e andai alla finestra giusto per riuscire a non pensare ... e sapevo che non ci sarei mai riuscita.

Il cielo era di un grigio scuro, coperto da una coltre perenne di nubi e la nebbia decorava tutto ciò che si trovava vicino ad essa, nascondendo anche il luoghi più insidiosi.

Poteva sembrare tutto creato apposta per poter nascondere, ma queste,erano soltanto pensieri di una ragazza con molto pensieri per la testa.

Non sapevo il perché, ma il rumore che la pioggia emetteva quando si schiantava a terra, mi aveva sempre affascinato.

Mi tranquillizzava vedere e sentire la pioggia, riusciva a isolarmi dal mondo che mi circondava.

Mi ricordo che andavo sempre in luoghi isolati, lontana dal caos delle cittadine, lontana da tutto e da tutti. Andavo frequentemente nel bosco che si trovava vicino a casa mia, e riuscivo a mettermi in stretto contatto con la natura. Il trillo delle rondini che si prepararono a migrare in posto più caldi, gli scoiattoli che si nascondevano alla presenza; ma almeno li, nessuno mi poteva giudicare e riuscivo per un momento a non pensare a come la

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 06, 2014 ⏰

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