Meg 9

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Andiamo entrambi in classe, ed ho scoperto che Ryan frequenta la mia stessa ora di Francese.
" Scusa, ti dispiace se vado in bagno? Giuro non ce la faccio più! " mi dice ad un tratto davanti alla porta del bagno.
" Oh, ma certo! " dico sorridendo.
In questi ultimi giorni sto conoscendo sempre più Ryan, il che mi fa piacere.
" Eccomi " dice mettendosi a posto i capelli e correndo verso di me.
Ci incamminiamo verso l'aula, e mi sono accorta solo ora di quanto è grande questa scuola.
In pratica sembra un'aereoporto!
I corridoi somo enormi e pieni di gente che va avanti e indietro dalle aule, la classi noto che pure quelle sono davvero grandi; e me ne accorgo proprio mentre io e Ryan entriamo in una di queste.
I banchi sono uno staccato dall'altro, con delle sedie arancioni.
Speravo che i banchi fossero due a due...
Senza pensarci mi siedo in prima fila, proprio davanti alla cattedra, e Ryan si siede accanto a me.
Il professore entra, è alto e ha non tanti muscoli sulle braccia; indossa una giacca nera come i pantaloni, e una camicia bianca con una cravatta nera.
" Benvenuti ragazzi! Io sono il professor Wild e sono il vostro insegnate di Francese " inizia lui girando per la classe.
La lezione è durata solo quaranta minuti, e giuro che sono stati i quaranta minuti più belli dei miei anni di scuola.
Mentre esco non trovo Ryan, probabilmente è già uscito prima di me; non me ne sono nemmeno accorta, fantastico.
Uscendo dalla porta, senza farlo apposta logicamente, sbatto contro una ragazzo il quale mi fa cadere tutti i libri.
" Scusa io..." inizio a dire, ma poi mi accorgo che è Ryan.
" Guarda dove vai la prossima volta! " dice ironico e ridendo.
La sua risata è qualcosa di meraviglioso.
" Sisi " dico io raccogliendo gli ultimi libri rimasti e alzandomi.
Senza dire una parola andiamo entrambi in un'altra aula, che è invece di inglese.
Ryan penso che non frequenta questo corso perché non c'è, prima che io entrassi mi ha semplicemente detto che ci saremmo visti più tardi.
Questa lezione è stata davvero noiosa, la professoressa indossava un vestitino nero aderente fino a metà coscia, con un leggero giubbotto grigio, e con i tacchi neri, e in più io odio l'inglese.
Ho passato la mattinata girando per varie aule, fino all'ora di pranzo.
Decido di andare nella mia stanza e da li ordinare una pizza, ho una certa voglia di pizza.
" Katie! Sono io! " urlo appena entro in stanza, non ottenendo però risposta.
Non c'è.
Fantastico.
" Perfetto, di nuovo sola " dico tra me e me.
Apro la borsa e prendo il cellulare per prenotare la pizza.
Intanto che aspetto che arrivi mi cambio e preparo la borsa per domani, assieme ai vestiti; altrimenti domani passerei una mezz'ora davanti all'armadio ripetendo sempre la stessa frase:
" Non ho niente da mettermi. ".
Sento aprirsi la porta e noto che è Ryan.
Accidenti ma mi perseguita!
" Ehi ciao " dice chiudendo la porta e sedendosi sul letto di Katie.
" Che ci fai qui? " dico senza guardarlo.
Nel frattempo sento che si sta togliendo le scarpe e la felpa, rimanendo in maniche corte.
" Così " dice strafottente.
Ecco il Ryan prepotente.
" Beh puoi anche andartene ora dato che sto preparando la borsa per domani, e poi non puoi precipitarti qui in camera come se niente fosse e senza una motivazione. " dico svuotando tutto il fiato che ho.
" Ohi stai calma! " dice venendo verso di me, e io indietreggio.
" Volevo vederti " dice avvicinandosi sempre più a me.
" Non mi importa, puoi andartene, perfavore? " dico cercando di usare un tono gentile....almeno un pochettino.
Senza rispondere mi prende le braccia, mi porta contro il muro, e mi bacia.
Cerco di divincolarmi ma lui mi tiene sui fianchi, continuando a baciarmi.
È una strana sensazione, io di schiena contro il muro, lui che mi tiene per i fianchi e mi bacia.
Mi piace.
Anzi no.
Non può venire qui senza un motivo e baciarmi.
Non può.
Perciò lo tiro indietro.
" Ma che ti prende?! " gli urlo in faccia.
" Hai capito cosa provo per te? " dice mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
" Io ti....ti pi-i-iaccio? " balbetto mettendomi le mani sui fianchi.
" Sì " risponde subito e venendo verso di me.
No.
" No. " lo blocco con la mano sul petto prima che si avvicini troppo.
" Non correre.....ho bisogno di capire.....puoi uscire per favore? " dico togliendo la mano, e noto che il suo viso si spegne, la luce che aveva nei suoi occhi si spegne.
" Per favore " ripeto.
"  Va bene, ma pensaci, promesso? " dice prendendomi le mani.
" Sì promesso " dico sorridendogli per tranquillizzarlo, e il suo viso si illumina.
" Grazie " conclude e se ne va.
Io gli piaccio.
No.
Non è possibile.

FALL IN LOVE BY CHANGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora