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Tre sono le cose difficili: custodire un segreto,soffrire un'ingiuria ed impiegare bene il tempo.


"Scusami, ma stai bene o cosa?"disse una voce forte e ostile del mio padrone, che se ne stava seduto svogliatamente su una nuvola (piena di gobbe).              "Sssì..." risposi incerta e impaurita.Ma come diamine facevo a camminare senza precipitare. E se avessi messo un piede nel posto sbagliato sarei caduta nel nulla? Meglio non muoversi a questo punto.

"Se tu stai chiedendo come camminare, non preoccuparti, è solo un illusione ottica, non sei realmente sulle nuvole."
"No, grazie. Preferisco stare qui." dissi con un sorriso falso. Almeno ero stata educata però come al solito il mio orgoglio aveva la meglio sulle mie azioni.
Qualcosa si mosse velocemente e all'improvviso mi ritrovai un respiro caldo che mi soffiava sulla nuca. Era fastidioso ma allo stesso tempo familiare. Due braccia mi cinsero la vita dolcemente. Percepì un lieve sussurro...
"Lo sai che sei proprio candida? Sei così intrigante... ora ti domanderei come faccio a giudicarti se non ti conosco ma ahimè, cara, io so tutto di tutti. Sai, qui in questo mondo si viene a scoprire tutto: soprattutto se sei in circolazione da molti anni... o addirittura secoli." terminò la frase e si mise a ridere fragorosamente. Aveva una risata così soave ma anche rude.
"Toglimi le mani di dosso!" dissi divincolandomi, ma dopo poco mi fermai perché più mi dimenavo e più venivo stritolata dal suo abbraccio. Quando rimasi immobile, l'abbraccio ritornò come prima.
Spostò le mani in modo da afferrarmi meglio i fianchi e mi spinse in avanti, oltre quella nuvola da cui non volevo allontanarmi.
"Vedi che ti puoi fidare di me?"
"Non mi fido dei cannibali soprattutto se tu sei così..." mi interruppi incerta su cosa dire. Non ero mai stata sicura di niente nella mia vita.
"Così come?"mi incalzò.
"Così..."
"Così... bello? Intelligente? Affascinante? Splendente? Perfetto? Beh ho molte altre doti, ma non starò qui ad elencarle tutte anche se in fondo non sarebbe poi così male."
Certo che questo ragazzo è proprio modesto. Roteai gli occhi sperando che un segno divino mi facesse trovare in un altro luogo e con un'altra persona. Mi immaginai Pyper, la mia migliore amica, che mi aspettava nel solito parco dietro casa e che mi abbracciava proprio così, proprio come aveva fatto lui, proprio come nessuno faceva da anni. Lei se n'era andata, certo contro la sua volontà, come tutti e alla fine ero solo io quella che ora doveva lottare per avere un briciolo di dignità.
"A cosa pensi, piccola Spina?"chiese dandomi un bacio sulla guancia.
Non so se mi diede più fastidio il bacio o il fatto che avesse usato quel nomignolo. Fatto sta che mi voltai e gli tirai un ceffone dritto in faccia.
"Tu come fai a saperlo? Com'è possibile? Tu non puoi saperlo... nessuno lo sa..." andai nel panico, uno dei pochi segreti che avevo sempre custodito con gelosia era ritornato a galla. Nessuno usava quel nomignolo oltre a mio padre che adesso probabilmente è in uno di quei posti che chiamano Buchi di Labradorite e che si trovano nel mondo delle streghe. Non ero sicura con certezza in quanto, quando ero ancora molto piccola, lo avevano portato via senza dire niente.
"Shh va tutto bene, okay piccola?"
"No! Lasciami andare" la rabbia prese il sopravvento e andai in panico.
"Non ti ricorderai più niente adesso, quindi stai tranquilla"
Proprio in quel momento la stanchezza ebbe la meglio su di me e caddi tra le braccia di Morfeo.
"Buona notte, joonam" disse e mi posò un bacio sulla fronte.

Mi svegliai ancora una volta nella stessa stanza della mattina precedente solo che ora sulla sedia vi era il ragazzo dai capelli bianchi che mi fissava. Il suo sguardo non lasciava trapelare nessuna emozione.
"Sai... non mi hai ancora detto come ti chiami..."
"Lucky." rispose serio
"Stai scherzando? Lucky, fortuna?"
"Sì, non c'è niente da ridere." rispose incazzato.
Qualcuno si era svegliato con la luna storta a quanto pare...
Mi fermai di scatto. Smisi di ridere e sbuffai, per poi rannicchiarmi nel "mio" letto sperando che lui se ne andasse. E invece rimase lì fermo a guardarmi. Avevo ancora sonno ma la paura che mi potesse accadere qualcosa era troppo forte. Non ero ancora pronta a fidarmi di Lucky. Così rimasi,per quella che sembrò un'eternità, a guardare il soffitto e continuando a ripetermi mentalmente che se mi fossi addormentata, lui avrebbe capito altri segreti di me anche se era probabile che già sapesse tutto. Così mi tirai su e mi sedetti con la schiena poggiata sulla fredda tastiera del letto. Mi guardai intorno e lo vidi ancora lì fermo che mi osservava; sembrava stesse aspettando qualcosa o qualcuno.                                                                                                           "Perché continui a guardarmi? Penso che uno ricco come te abbia di meglio da fare...anzi però tu avrai una marea di schiavi visto il tuo enorme potere. O mi sbaglio?" chiesi divertita.                     "No,non ti sbagli. Non vi è nulla di falso in quello che hai appena detto. Comunque ho il diritto di tenerti d'occhio: sei pericolosa e nuova qui. Si può dire che sei una sottospecie di minaccia per me. Io ora, per la tua gioia, me ne vado. Se ti serve qualcosa basta che suoni quella campanellina che c'è lì sul comodino. Adios."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 18, 2017 ⏰

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