capitolo 1

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Antiniska. Questo è il mio nome. Un nome che italiano non sembra. Sembra più di origine greca. Adoro il mio nome perché mi rende speciale. Suvvia in quante si chiamano ANTINISKA?

Sono di origine italiana, ma sono nata e vissuta in America, per la precisione a Lincoln, nel Nebraska.

Purtroppo per lavoro ci siamo dovuti ritrasferire in Italia. Precisamente in un paese in provincia di Varese.

Oggi è il primo giorno di scuola all'ipc Verri all'indirizzo socio-sanitario. La scuola qui è iniziata quasi da un mese e mezzo e mi sento in imbarazzo a incominciare a metà trimestre.

Entro nella scuola e mi faccio indicare da una ragazza la bidelleria

" mi scusi sono una ragazza nuova mi saprebbe dire dov'è la presidenza?"

la bidella accenna un sorriso e mi fa segno di seguirla. Mi porta fino al secondo piano, bussa ad una porta color rossa e mi fa entrare

"Buongiorno, tu devi essere Antiniska Viventi giusto?" risuona la voce possente del preside. Mi fa accomodare su una sedia e inizia a spiegarmi tutte le cose noiose che c'erano da sapere sulla scuola e le varie regole.

Finita la conversazione il preside mi accompagna nella mia nuova classe. La 4 C. Bussa e mi fa entrare.
Tutti gli studenti della classe si alzano in segno di rispetto verso il preside. "ragazzi lei è Antiniska, la vostra nuova compagna, mi raccomando trattatela bene". Il preside rammenda due cose alla prof e poi esce dalla classe salutando gli studenti con caloroso "arrivederci". MI siedo in seconda fila vicino ad una ragazza che a primo impatto sembrava simpatica.

La prof per non perdere altro tempo continua senza presentarmi nemmeno la vicina di banco.

"Andate a pagina 394" dice con tono severo la prof. "Piton confirmed" diciamo io e la mia compagna a bassa voce. Entrambe sgraniamo gli occhi e ci fissiamo come due ebeti. "Non sarà mica la giratempo quella?" dico sorpresa. "Piacere, Maddalena, ma puoi chiamarmi Lena". Sta ragazza mi stava già simpatica.

"Lascia che ti presenti i tuoi compagni... Allora quello seduto accanto alla porta è Alberto soprannominato Cere, la sua vicina di banco si chiama Micol. I ragazzi dietro di lui si chiamano Emanuele e Sabr.. "VIVENTI E ARTISTICO AVETE FINITO DI FARE LE GALLINE DELLA SITUAZIONE? VORREI RICORDARVI CHE SIAMO IN UNA CLASSE NON IN UN POLLAIO" ci urla contro la prof. " ci scusi" replichiamo in coro.

Passano le prime ore finche non suona la campanella dell'intervallo. Lena e io sembriamo quasi bf. "We Niska, sempre se posso chiamarti così, mi accompagni al bar a prendere qualcosa che mi è venuto un certo languorino? dai che ti offro un pezzo di foccaccia" Annuisco e usciamo dall'aula.

Mentre scendiamo le scale i miei occhi cadono su un gruppo di due ragazzi e una ragazza.
"Lena chi sono quelli li?" chiedo con aria pensierosa...
"Quello con i capelli castani e gli occhi chiari si chiama Mattia, quello in parte è il suo amico Sascha e la ragazza con la maglia scollata è Martina, si crede sia la ragazza di Mattia, ma nessuno lo sa con precisione, si ma non è consigliato stargli vicino... soprattutto te che sei nuova..."

Nel tragitto Aula-bar e bar-aula pensavo a quei strani ragazzi...

*spazio autore*

allora allora allora... x: "60 minuti" HAHAHAH OK NO FACCIAMO I SERI. partiamo dal presupposto che non son bravo a scrivere e che non ho molta fantasia. spero che questo inizio v sia piaciuto e scusate se è un po cortino ma capitemi sono le 23:40 HAHHAHAHHA bho viva la vita

NB "in parte" è un sinonimo di accanto che viene usato soprattutto nella bergamasca ( e niente volevo specificarlo)

inside your love ~ antiniskaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora