Capitolo 5

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Eleonora Pov
Ho paura.
Per sbaglio ho rovesciato un bicchiere pieno d'acqua per terra.
Mio 'fratello' mi ha visto ed è andato da 'mamma' a dirglielo.
Cosa mi farà?
Mi frusterà di nuovo?
Mi picchierà di nuovo?
Adesso sto in salotto sul divano a versare lacrime invano.
Tanto anche se piango mi picchierà comunque.
"Ele" disse una voce fredda.
Io mi girai asciugandomi le lacrime "S-si?"
Lei avanzò in salotto "È opera tua questo?" Mi fa vedere dei pezzi di vetro
"Si mamma" dico più sicura di me
"Come scusa?!"
"Si padrona!"
"Bene...sai non volevo picchiarti ma hai pronunciato male le parole" apparve un sorriso sul suo volto.
Inghiottii.
La sua mano iniziò ad alzarsi lentamente per poi finire velocemente sulla mia guancia.
Non mi aveva mai fatto così male.
La mia guancia era rossa,Troppo rossa.
Mi uscii il sangue.
Ma non mi mossi,rimasi a guardare il pavimento.
"Vatti a pulire prima di sporcare anche il pavimento!" E se ne andò.
Io andai al bagno a pulirmi.
Mi guardai allo specchio...facevo schifo.
Con un fazzoletto mi tamponai la guancia.
Poi mi sorse una domanda...ma perché mio fratello mi odia?
Che cosa gli ho fatto?
Basta voglio delle spiegazioni.
Andai in camera sua...
"Lorenzo,posso parlarti?"
La sua faccia sbiancò vedendomi "S-si"
Entrai in camera sua e mi sedetti sul letto "ma tu mi odi?" Dissi velocemente,una lacrima calda mi scese lungo il viso.
Ci penso sù "Ecco vedi io non ti odio ma da quando sei arrivata tu mamma non mi picchia più" dice abbastanza menefreghista del fatto che io stia piangendo
"Ah quindi stai facendo di tutto per farmi uccidere? Beh perché se muoio io poi lei ucciderà anche te a suon di botte" mi asciugai la lacrima e mi alzai.
Feci per andarmene ma lui mi bloccò per il braccio,mi trascinò per se,chiuse la porta a chiave e mi sbatte al muro bloccandomi.
"No ecco non è quello che volevo dire..."
"Lorenzo ho capito quello che volevi dire e adesso lasciami perché mi stai facendo male" dissi dimenandomi.
"Se ti dimeni così..." strinse di più la presa sui miei polsi.
"Che cazzo vuoi da me?! Eh?! Perché sei cambiato?! 10 anni fa mi volevi bene,eravamo inseparabili ma sei cambiato quando mamma mi ha dato via..."
"Mamma stava impazzendo quando ceri tu e lo sai benissimo" dice ridendo "Si drogava,beveva,fumava e ti picchiava. Quando ti ha mandato via se l'è presa con me ma non si divertiva come quando ti picchiava a te ecco perché ha pagato la polizia per farti riportate indietro,la polizia è corrotta...ma io non ce la faccio più a vedere mamma che ti picchia,non ce la faccio più...io ti incolpavo perché sennò poi ti picchiava di più se lo veniva a scoprire lei stessa,capisci vero?!" Dice quasi sul punto di piangere
"Lore stai calmo..." dico il più dolce che potevo.
"E la sai l'ultima?! È che io non ti voglio bene..." si ferma un attimo "Io ti amo" e iniziò a baciarmi con foga,stringendomi i polsi fortissimo.
Mi pietrificai.
Non reagivo.
Non ci riuscivo.
Quanto allentò un po' la presa hai polsi io mi liberai e gli diedi un pugno...io non lo amo.
Come potrei amarlo?
Come potrei amare La persone che mi faceva del male non sapendolo?

Stefano Pov
Due giorni dopo
"Allora ecco il piano" disse Sascha a tutti.
Perché dico tutti?
Beh eravamo io,Sascha,Giuseppe,Salvatore e Sabrina.
"Io mi camufferò da poliziotto e dirò alla madre che devo fare un controllo alla casa...a quel punto io lascerò una gomma sulla serratura così che la porta resti aperta...poi per primo entra Sabrina che è molto 'piccola' di statura e quindi può nascondersi meglio...
Tu Stefano invece farai finta di aver perso le chiavi nel giardino così da far uscire il padre per farti aprire il giardino.
Nel mentre Giuseppe e salvatore resteranno fuori ad aspettare Sabrina che esca con Ele.
Tutto chiaro?"
Annuimmo.
"Ho già inviato un messaggio ad Ele...mi preparo e poi andremo a riprenderci Ele!"
"Ma se il piano dovesse fallire?" Chiese Sabrina un po' preoccupata
"Non succederà" disse Sascha
"Me se-" Sascha mise un dito sulla bocca di Sabrina "Non succederà" e andò a a vestirsi da poliziotto.
"Ok possiamo andare" disse Sascha uscendo.
"Andiamo a riprendere la mia piccola peste!"
Detto questo uscimmo di casa.

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Quello che non volevo sapere||MatesWhere stories live. Discover now