POV'S AIDEN
Nel bel mezzo della mia partita a calcetto sento la suoneria del mio cellulare così vado a prenderlo e lo apro. Il padre di Candice. Strano, non mi ha mai chiamato. Striscio il dito sul tasto rispondi e poggio il cellulare all'orecchio."Pronto?"
"Aiden, o grazie a Dio" lo sento esclamare.
"Che succede signore?" chiedo iniziando a preoccuparmi.
Sospira e comincia a parlare, mi immobilizzo all'istante. Chiudo le telefonata senza lasciarlo parlare ancora e corro in auto senza salutare o dare spiegazioni agli altri. Metto in moto e parto più veloce che posso verso l'ospedale Sant Mortis.Sfreccio tra la auto e mi sembra che il tempo si sia fermato.
"Candice Elizabeth Smith" dico alla ragazza davanti a me appena arrivato. Sto letteralmente impazzendo.
"Lei chi è?" chiede concentrata al computer.
"Il suo ragazzo, ed ora, per favore, mi dica dove cazzo è la mia ragazza"
Mi guarda di traverso e poi finalmente decide di dirmelo.
"Secondo corridoio a destra, stanza 41b" corro via senza ringraziare ed inizio a cercare la stanza.
Finalmente dopo minuti interminabili vedo il padre di Candice in lontananza e appena mi nota velocizzo il passo e lo raggiungo. Appena sono abbastanza vicino mi tira verso di lui e mi abbraccia, lo sento sospirare e per evitare che si metta a piangere cerco di tranquillizzarlo in ogni modo. Odio quando le persone piangono davanti a me perché non so mai come comportarmi o cosa fare."Come è successo?" chiedo sedendomi sulla sedia accanto a lui.
"Io..io non lo so. Dobbiamo aspettare che almeno uno dei due si svegli" dice sospirando.
Uno dei due? Ma che?
"Uno dei due?" chiedo confuso.
"Giusto, non te l'ho detto...Candice era in auto, con Josh" e lì il mondo si ferma.
Continuo a vedere il padre di Candice parlarmi ma non sento nulla. Il vuoto più totale.
Cosa diamine ci faceva con Josh? Mi aveva detto che sarebbe andata al centro commerciale per comprare gli ultimi regali ma, non con Josh.
Sono così confuso. Io mi fido di lei come non ho mai fatto con nessuna, mi ha sconvolto la vita in pochi mesi, è diventata la mia droga, è diventata indispensabile per me. Io non posso perderla. Non posso perdere anche lei."Posso vederla?" chiedo finalmente guardando suo padre.
"Certo, entra pure"
"Grazie signore" faccio per alzarmi e lui mi prende per il polso.
"Chiamami pure Peter" sorrido ed annuisco camminando verso la porta della sua stanza.
Poggio la mano sulla maniglia e la abbasso lentamente. Ho paura di entrare e vedere ciò che già una volta ho visto.
Mi faccio forza ed entro di scatto richiudendo la porta.
Mi volto lentamente e finalmente la vedo. E non credo ai miei occhi. È pallida, indossa un camice azzurro ed è stesa su un lettino bianco leggermente alzato. Ha delle flebo attaccate ai polsi e la testa fasciata.
Mi sfugge una lacrima non appena mi siedo accanto a lei e le prendo delicatamente la mano gelata dove ha il suo braccialetto. Il nostro braccialetto.
Sospiro e mi faccio forza.
Non faccio nulla, non parlo, sto solo nel silenzio accarezzandole la mano e spostandole dolcemente i capelli color mogano dal viso.
"Ti prego, Candice, non lasciarmi anche tu" dico infine, poggiando le labbra sulla sua guancia fredda.
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UN AMORE CHE CI LEGA
RomanceAffondarti le mani tra i capelli, baciarti la pelle fino a farti rabbrividire, dirti che io sono sempre lì, accanto a te, dirti che sei la miglior cosa che mi sia successa. cover by @ravenxblood