Capitolo 58

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Luna

Alla fine mi sono ritrovata a dirigermi verso la zona abitata da umani, non molto lontano da qui, in compagnia di due sconosciuti demoni che potrebbero anche rivelarsi pericolosi quasi quanto Windigo o forse anche di più, nonostante l'innoqua apparenza. Chissà in che razza di guaio mi sono andata a cacciare. Durante tutto il tragitto, uno stato di quiete è stato presente su di noi, spezzato solo dal rumore di rami spezzati e dal fruscio del vento. Giunti nel luogo della nostra destinazione, i due iniziano ad osservarsi attorno e per la prima volta da quando lo conosco, Astaroth appare essere serio; mentre io rimango immota in attesa di una loro mossa, ancora ignara del motivo per il quale stiamo cercando quel pazzoide di un demone. Fino a prova contraria, questi due potrebbero anche dimostrarsi essere grandi amici di Windigo, in fondo sono nella stessa barca di esseri esiliati. In caso fosse così il mio destino sarebbe già scritto su un ricettario.

"Potrei sapere perché stiamo cercando Windigo?" Domando, spezzando quella tacita situazione che ha avvolto il tutto fino ad adesso.

"Non ci sei ancora arrivata?" Mi deride la demone quasi come a dire che la cosa è così ovvia. "Di certo non si può affermare che tu sia perspicace." Continua con una palese area di superiorità. Per davvero un breve, anzi brevissimo attimo la ragazza mi era iniziata ad andare a genio, ma adesso che ci penso meglio, credo di aver preso una batosta e anche davvero forte per aver anche solo pensato la cosa.

"Lo stiamo cercando per farlo fuori." Mi informa alla fine con un sorriso Astaroth, mentre la demone sbuffa. Mi chiedo come una persona come lui, sopporti una presenza come quella di Morgana. Non avrei potuto trovare una bizzarra combinazione così opposta neanche se lo avessi voluto. Ma la cosa che più appare essere peculiare in tutto ciò, è il fatto che queste creature sono in contrasto pur appartenendo alla stessa razza di esseri e ritrovandosi in identiche posizioni di quello di un esiliato.

"Come mai quest'astio nei suoi confronti?" Chiedo, anche se il venire a sapere delle loro intenzioni nei confronti di Windigo, mi ha fatto più che piacere.

"Quell'essere è un disonore per la fiera razza di demoni. Anzi infanga proprio il vivere nei confronti di ogni creatura; pertanto merita di sparire dalla faccia della terra." Spiega con gelida calma e voce tagliente il demone, portandomi a chiedere se io stia comunicando con la stessa persona di poco fa. Intanto noto Morgana non piegarsi minimamente di fronte questo fulmineo cambiamento di atteggiamento da parte del suo compagno.

"Non capisco il perché di quell'espressione che hai sul volto. Non credi anche tu che Windigo dovrebbe sparire da questo mondo?" Domanda la ragazza quando constata il mio sguardo perplesso e dubbioso di fronte la spiegazione del suo compagno. Io annuisco incerta e riprendo a seguirli quando poco dopo si rimettono in marcia. Non passa molto tempo prima che il silenzio, che si è venuto a creare nuovamente, venga spezzato.

"Ma cosa se ne fa quell'infame di una creatura con del nastro adesivo?" Chiede con viva curiosità il demone, mentre io sospiro esasperata, riportando in mente la scena in cui la persona in questione stava facendo uso dell'oggetto appena nominato.

"Fidati, è meglio se non te lo dico." Rispondo alla fine.

"Se lo dici tu." Ribatte con noncuranza Astaroth, dopodiché la quiete cala ancora una volta su di noi.

Più il tempo scorre, più la cosa appare irritare Morgana la quale appare sempre più bramosa di avere tra le mani Windigo.

"Dove diavolo si è cacciato quell'immonde di un demone?" Brontola a denti stretti la demone, mentre né io né il ragazzo ribattiamo in alcun modo. Intanto che ci addentriamo sempre di più tra gli umani, sempre più sguardi curiosi si posano sulle nostre figure, ma in modo particolare su di me e la cosa non mi sorprende per niente, anzi mi sarei ritrovata a essere sorpresa se fosse stato il contrario; in fondo sono quella con l'aspetto più miserabile con i piedi scalzi e malridotti e l'abito sciupato con i fili che volano qui e lì, stoffa danneggiata e lercia, tutto ciò mi conferisce un aspetto trasandato che dubito possa passare inosservato agli occhi degli altri. Bisbigli dietro le spalle e improvvisi sguardi dissolti iniziano a essere sempre più presenti durante il nostro cammino. I due appaiono, mentre come se niente fosse continuano noncuranti il loro percorso, sembrano non notare la cosa o semplicemente non gli rivolgono lo stesso peso che sto dando io.

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