Giorno 5

77 11 6
                                    

-Ciao Chelsea.- mi saluta Fernando. Ci siamo incontrati fuori dal Vicente Calderón e tra poco inizierà l'allenamento. Ammetto che sono un po' nervosa per quanto é accaduto qualche giorno fa con José e non riesco a nasconderlo facilmente.

-Ciao.- rispondo fredda come un pezzo di ghiaccio. Sbuffa e rotea gli occhi infastidito.

-Ti ho detto che devi passarci sopra.- mi rimprovera allora. Tengo il capo basso per non guardarlo dritto negli occhi e non rispondo.

-Vabeh. Oggi dovremo cominciare il lavoro amministrativo. Devi semplicemente controllare che tutto quadri, hai un bel plico di roba da leggere, correggere o scartare. Vado a correre un po' in mezzo al campo insieme ai miei compagni. A dopo.- dice telegrafico. In quanto a freddezza ce la giochiamo abbastanza oggi. Mi siedo alla scrivania e inizio a controllare tutte le pratiche. Ce ne sono alcune vecchissime, probabilmente risalenti al periodo in cui era ancora un ragazzino, e delle foto collocate al posto sbagliato, altra cosa che devo aggiustare. C'è così poco tempo e così tanta roba da fare.

-Hai finito?- sento una voce proveniente dallo stipite della porta.

-Non ancora.- rispondo senza ascoltare attentamente. Eppure non mi sembra Fernando.

-Beh, allora ti annoierai ancora parecchio.- continua. Alzo la testa. Cazzo, non avevo mai visto questo ragazzo, eppure è davvero bello. Alto, di corporatura muscolosa al punto giusto, capelli corti e scuri e occhi dello stesso colore, una barbetta appena accennata, non dimostra più di vent'anni.

-Ah, a proposito. Io sono Andrè Moreira, non penso tu mi conosca. Sono un portiere... Anzi, questa sarebbe la mia ispirazione.- si presenta e si appoggia allo stipite della porta. Flirta spudoratamente, e non mi dispiace.

-Chelsea Martinez.- rispondo sbrigativamente. Abbasso di nuovo la testa verso la caterva di pratiche da sbrigare. A questo punto penso che Fernando abbia finito l'allenamento, lui é qui.

-Fernando?- chiedo.

-Si sta ancora allenando. Noi portieri abbiamo una mole di lavoro inferiore rispetto a loro, é forse l'unico vantaggio. Per il resto é un ruolo difficile, si hanno in mano le sorti della partita. Poi si sa, che un giocatore sia attaccante, centrocampista, difensore o portiere, sarà ricordato più per le cose brutte che per le cose belle. Prendiamo ad esempio il grande Sergio Ramos: forte e tutto il resto, ma ha sbagliato un rigore importantissimo qualche anno fa in Champions. Tutti i fan se lo ricordano senza dubbio.- continua.

-Beh, su questo devo essere d'accordo.- sorrido. Si toglie i guantoni e sembra di nuovo pronto a prendere la parola.

-Mi dispiace essere invadente, ma... Hai uno strappo sulla maglia proprio di fianco al gomito destro.- ammicca. Controllo d'istinto ed effettivamente ha ragione: ho fatto una cazzata stamattina nello scegliere la maglia a caso. QUINDI ANCHE JOSÉ MI HA VISTA COSÌ A SCUOLA. ODDIO.

-Grazie, arrivando a casa la cambierò.- rispondo gentilmente.

-Chelsea?- urla Fernando. Proprio adesso che sto familiarizzando?

-Oh, ciao André.- lo saluta. André risponde con un sorriso e si allontana.

-Ci si vede in giro, Chelsea.- mi dice quello prima di andarsene. Sì, proprio niente male.

-Hai conosciuto Andrè?- mi provoca Fernando. Che uomo fastidioso quando si impunta su qualcosa.

-E se anche fosse?- rispondo sarcastica.

-Hai un paio di anni in più di te, io fossi in te cederei subito. É anche un bravo ragazzo ed è single da una vita. Anche lui ne ha passate di cotte e di crude come te.- fa il saputello.

-Non ho voglia di immischiarmi in qualcosa che penso finisca male già in partenza. Stare male di nuovo per un ragazzo? Chi me lo fa fare!- lo zittisco subito.

-Secondo me dovresti lasciarti andare. Lo stimo moltissimo e non penso abbia voglia di far star male una ragazza, specialmente una come te. Ti ha messo gli occhi addosso ormai, e conoscendolo non sarà facile liberarsi di lui. É testardo e determinato. Ho anche paura che da domani possa iniziare a rompere le scatole a me perché sa che ti conosco. Io sono dalla sua parte e quindi lo aiuterò.- aggiunge. Spalanco gli occhi e lo fulmino.

-Non fare cose senza il mio permesso. Sai che non ho voglia di arrabbiarmi con te o con lui. Evita.- lo minaccio.

-Fidati di me, Chelsea. Sarà una buona occasione per ricominciare e quindi ripartire da zero. José deve essere acqua passata per te. Andiamo a fare un giro al centro commerciale, ho visto i saldi. Intanto mi aiuti a comprare qualcosa a Olalla, avete la stessa taglia.- mi sprona. Mi vesto e corriamo al centro commerciale.

***

-Non indosserò mai questa roba.- mi impunto. Mi ha praticamente costretta a mettere un vestito giallo. Sembro una fottutissima ape, mi mancano solo le strisce nere.

-Infatti la stai provando per Olalla. Piantala di fare storie.- mi zittisce.

-Sì, la taglia é giusta, le starà bene. Ora scegli qualcosa tu per te. Almeno non dirai che sono un impiccione.- ride. Corro tra i reparti alla ricerca di qualcosa di soddisfacente.

-Guarda chi si vede.- una voce irritante e familiare.

-Ciao José.- rispondo nervosa. Il mio cuore ha perso un battito: é sempre così bello cavoli...

-Mi dispiace per quello che ti ho fatto.- si scusa. No, Chelsea, non cedere alle sue lusinghe, ti sta prendendo in giro.

-Non voglio sentirti parlare di questo.- lo apostrofo.

-Vorrei provare a farmi perdonare.- suggerisce. Incrocia le sue dita tra le mie e deglutisco. I suoi occhi nei miei mi logorano.

-Ho bisogno di tempo. Non affrettare le cose. Quando penserò che mi sia passata tornerò e potremo ancora parlarne. Ora come ora non penso sia il caso. Mi hai ferita davvero tanto.- torno a controllare i vestiti.

-A me piace quello lì nero. Secondo me ti starebbe d'incanto. Ma che dico, sei già splendida di tuo, potresti anche indossare uno straccio ed essere comunque mozzafiato.- arrossisce. Penso di morire dopo queste sue parole. Che stesse scherzando o no, io non capisco più niente. Potrei saltargli addosso e baciarlo.

-Grazie...- mi limito a rispondere. Mi si avvicina e mi dà un leggero bacio sulla guancia. É stato dolcissimo.

-A presto.- mi congeda. Osservo il vestito che aveva suggerito e lo porto da Fernando.

-Ah, eccoti, pensavo fossi andata a prenderlo direttamente alla fabbrica.- ironizza. Sorrido.

-No, ho visto José. Vuole farsi perdonare per quello che mi ha fatto, ma non sono pronta. Mi ha detto che sono bellissima e non ho più capito niente. Aiutami.- lo supplico.

-Chelsea... Esci con Andrè. Poi vedrai cosa fare con José. Provaci con il portoghese.- mi incoraggia. Spero solo che questa storia finisca presto...

***

Mi dispiace aver fatto passare così tanto tempo, ma non ho avuto ispirazione fino a questa sera e ho pensato di aggiornare. Cosa ne pensate? Qual è il vostro personaggio preferito? Vi piace la figura di Fernando nonostante io non abbia ancora descritto pienamente il suo carattere?
A presto! 🌸

Non sogno mai ciò che potrebbe accadere. Perché? Non accadrebbe.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora