Capitolo ^2

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Ci sono persone che sono sempre state felice in tutto nella povertà in cui vivevano e ci sono altri che sono tristi nella loro ricchezza. La felicità riempie il cuore e l'anima ma non riempie gli spazi; la ricchezza riempie gli spazi materiali ma non l'animaOgni cosa ha un prezzo e la felicità è facile perderla  per la ricchezza come la ricchezza per un po' di umanità.  Resta a te decidere cosa prendere e a cosa rinunciare.

Attraverso la porta scorrevole e mi ritrovo ad essere abbagliata da tutta la lussuria che si trovava là dentro.  Il pavimento era fatto di parquet di legno poco scuro e le pareti erano decorati con un motivo che non riuscivo saper descrivere. C'era un vai e vieni di studenti mentre altri erano immobili a parlare con altri loro coetanei. Tutti loro sembravano troppo perfetti e anche il loro abbigliamento lo dimostrava. Non erano in uniforme ,come mi ero aspettata, ma erano vestiti elegantemente. 

Quasi tutte le ragazze avevano addosso una gonna e indossavano dei tacchi -non troppo alti- e avevano una borsa al posto di uno zaino. I ragazzi non erano di meno anzi indossavano un completo, giacca e cravatta, di vari colori non troppo appariscenti. Stranamente mi sentivo inferiore come se mi avessero messo nel posto e nel momento sbagliato. Guardo un gruppo di ragazze che stavano chiacchierando attivamente.

<Wow, che bella borsa! Da dove l'hai presa?> chiede una di loro alla sua amica. <L'ho acquistata dalla boutique di Giorgio Armani ieri.>afferma l'altra. <Quanto ti è costato?> chiede ancora. <Ah, non mi è costata molto; mi è costata solo 1200 dollari. È l'accessorio più economico che ho nel mio armadio> dice con naturalezza. Spalanco gli occhi dalla sorpresa e non riesco a riprendere la mia compostezza. Mi ricordo solo adesso che questa è la Sth Antony school: la terra dei giovani ricchi. Una di loro si accorge della mia presenza e lo dice alle altre, di conseguenza, si voltano a guardarmi curiosamente. Ma non ci volle tempo che quella curiosità diventa disgusto.

Oggi ero vestita in modo terribile: indossavo degli jeans strappati blu, un giubbotto verde militare prestata da Emily e avevo i capelli raccolti in una coda malfatta. Mi avvio subito verso la segreteria e aspetto che si presenti la segretaria o qualsiasi persona.

Ero da due ore che stavo pensando a cosa dire e adesso invece ero in pallone e non sapevo cosa fare uscire dalla mia bocca.

<Buongiorno, desidera?> dice appena si mostra davanti ai miei occhi. <Buongiorno, vorrei chiedere la borsa di studio.> chiedo in modo più educato possibile. <Aspetti un momento che vedo.> mi risponde andando a cercare sul pc. Appena finisce di controllare alza lo sguardo <mi dispiace ma il concorso scaduto> afferma guardandomi dispiaciuta.

<Davvero! Non è possibile ma su internet c'era scritto che scadeva il 30 settembre e oggi è solo il 15> dico abbastanza sconvolta. <Mi dispiace ma...> venne in zittita alla comparsa di una donna. È bellissima: aveva i capelli biondi, gli occhi verdi ed era vestita elegantemente. <C'è qualche problema?> chiede direttamente senza degnare la segretaria. <Ecco io ho chiesto se potessi avere una borsa di studio. Ma ho appena scoperto che è scaduto.> dico gentilmente. Lei mi squadra dalla testa ai piedi e successivamente sorride. <Vieni con me.>dice per poi voltarsi ed incominciare a camminare. Io la seguo a ruota senza pensarci due volte entrando in un corridoio. Avevo la voglia di chiederle dove stessimo andando ma sembrava inopportuno quindi decido di stare zitta. Ad un tratto si ferma e si volta verso di me <Scusami mi sono dimenticata di presentarmi; comunque mi chiamo Isis Roche e sono un' insegnante di francese, piacere!> dice con un sorriso radioso. Solo adesso noto che la sua carnagione è molto chiara rispetto a molte che vedo in circolazione. <Il piacere è tutto mio. Mi chiamo Christine Wilson> rispondo ricambiando il sorriso. <Potrei chiederle dove stiamo andando?> chiedo senza trattenere la mia curiosità. <Ah sì, non te l'avevo detto. stiamo andando in presidenza cosicché possiamo chiederli se è veramente scaduto il concorso> afferma senza smettere di sorridere. Arriviamo davanti ad una porta con appeso una targhetta con scritto "presidenza". La professoressa bussa alla porta e aspettiamo. Nessuna risposa arriva e quindi la prof Roche apre la porta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 12, 2017 ⏰

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