Capitolo 2 - Un nuovo inizio.

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Mi svegliai, avevo ancora gli occhi chiusi ma riuscivo a distinguere il rumore che il mare faceva quando anche la più piccola delle onde si infrangeva sulla riva, sentii dei Wingull in lontananza e poi una voce maschile turbò quel concerto naturale.

-« Ehi, ehi.....EHIIII »- urlò la voce.

Io risposi -« Sono già sveglia, non sono svenuta ne morta, ora, chiunque tu sia, lasciami riposare »-.

-« Non ti scaldare ragazzina, io al tuo posto avrei solo ringraziato »- affermò la voce con aria strafottente.

-« Ringraziato cosa, scusa? »- mi stava venendo da ridere per l' idiozia del soggetto con il quale stavo dialogando.
Aprii gli occhi e riuscii a vederlo, era un ragazzo che aveva pressappoco la mia età, occhi neri e capelli castano scuro, per tutto il tempo teneva stampato in faccia un sorriso beffardo, che mi faceva sempre più venir voglia di prenderlo a schiaffi da un momento all'altro.

-« Me, chi altro sennò? »- disse lui con un atteggiamento di superiorità.

Gli ficcai un cazzottone dritto sul naso, lui urlò cadendo all' indietro.

-« GAAAH, ma si può sapere che ti é preso? »- urlò lui mentre, rialzandosi, si massaggiava il naso.

Io mi alzai in piedi -« Ti ho tirato un pugno, forse quel tuo unico neurone tornerà al suo posto »- risposi.

-« Sarebbe tato meglio se ti avessi lasciata lì, sei la persona più antipatica nel raggio di miglia! »-.

-« Da quale pulpito, uhm...tu oltre a infastidirmi durante il mio riposo, ti definisci "mio salvatore", un pugno te lo sei meritato, non credi? »-.

-« Scusa posso farti una domanda? »- chiese lui con aria perplessa.

-« Avanti »-.

-« É normale che una persona che si riposa in spiaggia, abbia un enorme squarcio sul braccio destro »- chiese lui.

Io guardai il braccio, un enorme ferita aperta, che percorreva il mio arto da spalla ad avambraccio, continuava a perdere sangue, svenni.

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Quando mi risvegliai, il luogo dove alloggiavo mi parve familiare, un lettino di un ospedale, all' interno di un centro Pokémon molto probabilmente; come mia madre, chissà che fine aveva fatto, ricordai tutto, della nave della bestia e della figura nera.

Cercai di alzarmi ma ero troppo debole, mi girai verso il mio braccio destro e notai una lunga fasciatura che lo percorreva.
In quel momento entrò un infermiera dicendo -« Salve, come sta signorina...a proposito non so ancora il suo nome »-.

-« Lylia »- risposi.

-« Bene signorina Lylia, il suo ragazzo é stato gentile a correre fin qui con lei in braccio »- disse indicando il ragazzo della spiaggia che, intanto, era entrato nella stanza.

-« Deve aver frainteso infermiera, noi non siamo fidanzati »- rispose il ragazzo -« L' ho trovata svenuta e sanguinante sulla spiaggia e l' ho portata qui »- concluse.

-« Ops pardon...hihi »- aggiunse l' infermiera -« Comunque fra poco potrai muoverti libera, hai perso molto sangue sai? Comunque prendi queste »- e mi porse un contenitore cilindrico grande quanto la mia mano, contenente delle pillole di colore giallo, poi mi porse anche un bicchiere d' acqua.

-« Che sono? »- chiesi io, osservando una delle pillole da vicino.

-« L' ultima invenzione del genio cittadino, le pillorifiche, sono delle pillole in grado di far passare il dolore fino a quando non si sarà attenuato del tutto e fungono anche come fonte di vitamine »-.

Ne presi una e deglutì bevendo dell' acqua, passarono due minuti nei quali per ogni secondo che passava io mi sentivo meglio, poi scesi dal letto, mi sentivo al massimo delle forze e chiesi -« Scusate, dove mi trovo di preciso? »-.

Prima che l' infermiera potesse intervenire il ragazzo rispose -« Aranciopoli, Kanto »-.

"Bene, sono a Kanto ora non mi resta che trovare mia madre" pensai.

-« E tu saresti? »- chiesi io al ragazzo, in fondo mi aveva salvato la vita.

-« Roy e basta »- rispose lui allargando le braccia.

-« Roy, volevo solo dirti....grazie, per  avermi portato qui »- dissi io, abbassando la testa.

-« E... »-.

-«...E mi dispiace, scusa per il cazzotto di prima... »-.

-« Tranquilla... »- rispose lui.

-« Ragazzi »- intervenne l' infermiera -« avrei un favore da chiedervi, le pillole che ho dato alla signorina Lylia sono da restituire al loro ideatore, quando ha saputo da Roy che Lylia era stata male ha pensato che sarebbe stato il caso di testarle »-.

-« Io lo conosco e so dove abita, vado subito... »- disse Roy.

-« Aspetta, ti accompagno, voglio ringraziare l' ideatore della pillola »-.

Lui mi fece cenno di seguirlo con la testa, io scesi dal lettino e mi apprestai a raggiungerlo.

Camminammo per 10 minuti e raggiungemmo la casa più estrema di Aranciopoli, di fianco ad essa cominciava la spiaggia, poi il mare.

-« Eccoci arrivati, questa é la casa di Jack »- disse Roy avvicinandosi alla porta.

Bussò, ci furono 5 secondi di silenzio poi udimmo una voce.

-« Arrivo, arrivo...»-.

La porta si aprì, davanti all' uscio c'era un ragazzo alto, con capelli quasi bianchi e occhi verde chiaro.
Indossava un camice bianco, che mi ricordò la divisa dei membri dell' associazione Æther.

-« Roy, lei é la ragazza dell' ospedale? Entrate pure, avanti »- disse lui.

Entrammo, la magione pareva piccola ma confortevole, notai che in un lato della sala erano ammassati vari marchingegni elettronici.

-« Tu, sei un inventore? »- chiesi io.

Lui stava poggiando delle cose sul tavolino, si voltò e rispose -« Si, il termine più adatto é quello, tu chiamami Jack però »-.

Roy disse -« Ah, dimenticavo, ecco le tue pillole e poi, mia madre chiede se Bill sta bene »-.

Mi venne un colpo -« Bill, quello che ha progettato il sistema di memoria Pokémon? »- chiesi.

-« Sì, é mio padre, perché? »- rispose Jack.

-« Per mia madre, dovevo andare da Bill dato che lei era affetta da una malattia causata dalle tossine di un Pokémon, proveniente da un altra dimensione »- spiegai io.

-« Tu sei la figlia di Samina, la direttrice della fondazione Æther? »- mi chiese stupito.

-« Si, ma tu come fai a saperlo? »- risposi io.

-« I giornali di tutto il mondo hanno parlato del varco, del risveglio del leggendario e delle ultracreature »- m' illustrò lui -« A proposito, dov'é tua madre? Bill abita in una città adiacente ad Aranciopoli ci basterà mezz'ora per raggiungere la sua casa »- terminò.

La mia espressione s' incupì di colpo, spiegai l' accaduto ai miei interlocutori.

Jack iniziò a girare in tondo chiedendomi varie informazioni quando ad un tratto...

BOOOOM

Un esplosione, la terra tremò per un momento e sentimmo delle urla.

Roy si alzò e uscì fuori dalla casa urlando -« Svelti, correte, sta succedendo qualcosa in piazza! »-.

Io e Jack ci scambiammo uno sguardo d' intesa e uscimmo per controllare.

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Spazio autore

Da qui cominciano i casini, e presto scoprirete il perché.

Fantasiassente.
















Pokémon: Oltre i confini di AlolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora