Movie?

910 89 76
                                    

Durante le ore scolastiche Thomas non si concentrò per due motivi: sonno e Newt. Aveva capito che forse provava qualcosa per lui...insomma, non poteva essere solo amicizia.

"Quindi mi sono rotto la mano stamattina." concluse Minho in modo ironico solo per attirare l'attenzione di Thomas, il quale si giustificò con un "Eh?"
"Amico, è da quando ci siamo seduti per pranzare che ti parlo di cose assurde e tu rimani con lo sguardo fisso nel piatto. Ti sei innamorato del cibo? Sai capita a tutti, però prima o poi bisogna mangiarlo."

"Altrimenti si raffredda, non sarà più buono e non lo amerai più" concluse Newt, appena arrivato, sedendosi di fianco a Thomas.

'Non è proprio del cibo che sono innamorato...'  fu il suo unico pensiero.
Il moro sussultò appena sentì il ginocchio del biondo sfiorare il suo.
"Che c'è? Hai paura di me? Ehi, non sono mica uno sconosciuto! Ci conosciamo solo da..."iniziò Newt.
"Tredici anni." continuò Thomas mentre sentiva lo sguardo dell'altro posarsi su di lui, non si voltò a sua volta solo per non arrossire.

"Wow. Scusate, ma come vi siete conosciuti?" chiese il ragazzo asiatico.
"Minho! Te l'abbiamo ripetuto all'incirca dieci volte!" rispose Thomas ridendo.
"Lo so, è che ho voglia di ridere di nuovo." disse lui già sorridendo.

"La racconti te?" chiese Newt, guardando il suo migliore amico, che si girò verso di lui.
"Uhm...sì" rispose con incertezza o più che altro a disagio per il fatto che per un secondo le loro labbra erano state vicinissime.

Si riscosse un attimo e poi iniziò:"Allora, avevamo quattro anni ed eravamo ad una festa di compleanno, chi era il bambino? Forse Ben? Ad ogni modo, diciamo che tutti erano molto esaltati e beh, avevamo tutti questi stupidi cappellini in testa. Non proprio cappellini,dato che il mio era gigante e mi arrivava sugli occhi..."

"Vero, era così carino con quel cappellino." aggiunse Newt facendo perdere un colpo al cuore di Thomas.

"Comunque, proprio per colpa di quel cappello iniziai a correre in giro per la stanza, cercando mia mamma, e diciamo che non fu proprio mia mamma la persona che incontrai, o meglio a cui andai addosso."
"Andai addosso?! Mi hai letteralmente tirato una testata!" esclamò Newt, ridendo.
E fu proprio quella frase a far scoppiare a ridere Minho.
"Non ti ho tirato una testata...okay forse sì, ma non te la sei presa tanto visto che mi hai chiesto di venire a giocare fuori con te!" commentò Thomas, anche lui ridendo.
"Era per la mia vendetta. Non ti ricordi che ti ho tirato la palla in testa?"
"Sinceramente no, ma ora che me lo hai ricordato devo creare un piano per fartela pagare!"
"E quando lo metteresti in atto questo piano?" Chiese il biondo.
"Stasera. A casa mia."
"Tommy, devi riposarti..." disse Newt con tono premuroso.
"Riposerò oggi pomeriggio!"
"Ora che mi hai detto quando ti vendicherai credi davvero che venga?"
Thomas iniziò a credere che fosse serio, ma poi Newt gli fece l'occhiolino, sorridendo. E Thomas riprovò di nuovo le emozioni precedenti, quelle che per pochi attimi, durante il racconto della storia, sembravano essersi calmate un po'.

"Grazie dell'invito, ragazzi." Iniziò Minho soffermandosi sul fatto che nessuno l'aveva invitato. "Ma tranquilli, stasera credo che andrò fuori con una ragazza." E dopo quell'affermazione cominciò a raccontare loro delle sue ultime conquiste.

Thomas quel pomeriggio riuscì a dormire, e fu svegliato dal suono del campanello, che suonò all'incirca due volte consecutivamente.
"Si gela qui fuori. La tua vendetta era di lasciarmi al freddo?" Disse Newt entrando in casa.
"No. Ti obbligherò a guardare dei film che non hai mai voluto guardare."
"Tutto qua?"
"Forse." Esordì il moro con un sorriso malizioso dirigendosi verso la pila dei DVD.

"Grazie."
Thomas si voltò "Cosa?"
"Grazie." Ripeté Newt. "Per oggi. Sai, la storia del fumo..."
"Te l'ho detto. Non voglio che ti danneggi i polmoni."
"Posso aiutarti a smettere, s-se ti va." Aggiunse incerto.
"Potremmo provarci, sì." Disse il biondo, sedendosi sul divano.

Nel momento in cui il film cominciò, Thomas si lanciò letteralmente sul divano accanto all'amico.
"Cosa sei, un ippopotamo?"

Thomas iniziò a ridere di gusto nascondendo la testa tra la spalla e il collo di Newt, il quale si voltò lievemente per ammirarlo, nonostante fosse quasi impossibile, dato che si trovava praticamente sotto la sua faccia. Sorrise. Era così dolce quando si comportava in quel modo.

Quando la risata si fermò, il moro lasciò semplicemente la testa appoggiata sulla spalla dell'altro. Era una cosa amichevole, no?

Eppure Thomas sentiva che il cuore potesse uscirgli dal petto. Com'era possibile che si fosse innamorato di Newt così, all'improvviso? Forse gli era sempre piaciuto ma serviva una notte insonne per farglielo capire?
Lo osservò, distogliendo lentamente lo sguardo dal televisore che non stava nemmeno guardando attentamente. Prima guardò solo il viso, ma poi incominciò a concentrarsi sui dettagli.

Partì dai capelli biondi e pensò alle notti passate a dormire nelle diverse case, ai capelli disordinati del ragazzo al suo risveglio, e pensò al fatto che avrebbe tanto voluto accarezzarli, intrecciarli tra le sue dita. Poi passò agli occhi, quegli occhi nocciola in cui si era rispecchiato per anni, e li trovò dannatamente belli, e li avrebbe trovati ancora più belli se li avesse visti da un punto ancora più vicino, magari prima di un bacio. E parlando di baci, ammirò alla fine le labbra. Quando diceva che amava il suo sorriso, era perchè gli piaceva sul serio, ma si rese conto che in quel momento la cosa che gli piaceva erano le sue labbra, erano così sottili e...lo attiravano come una calamita.

"Ho la faccia deformata?" chiese Newt riportandolo al mondo reale.
"N-no. Solo che...che"
"Che?"
Thomas era sempre stato bravo a mettersi nei casini. Ma alla fine provava sempre a trovare una via di scampo.
"La seconda parte della vendetta." disse portando le mani allo stomaco di Newt e iniziando a fargli il solletico. Sapeva che lo soffriva da sempre. Ed era riuscito a tirarsi fuori dal guaio precedente.
"Tommy smettilaaa" urlò Newt ridendo.

Il ragazzo si fermò dopo un po', lasciando Newt con il fiatone che disse solo: "Cretino."
"Il tuo cretino." Thomas non capì da dove venisse fuori il coraggio di dire quella frase; ad ogni modo, Newt non ci diede tanta importanza, e così neanche lui.

Best Friends (Newtmas au)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora