Chapter 5 // «Pay attention.»

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I due si avviarono sulla strada del ritorno. Esme, nel silenzio che era calato quando varcarono la porta, era riuscita a calmarsi, i piccoli singhiozzi erano terminati, anche se a volte tirava ancora su con il naso. Xavier era passato avanti, conoscendo perfettamente la via per tornare al villaggio, camminava con tranquillità mentre teneva il borsone di Esme sulle spalle. Lei lo vedeva, certe volte, buttare delle occhiate un po' di qua e di là, non capiva perché lo facesse, magari aveva solo paura che qualcosa potesse succedere. Eppure Esme non comprendeva questo suo comportamento così vigile. Sembrava un ragazzo così sicuro di sé e anche ben sviluppato, dato le spalle larghe che si intravedevano dalla maglia grigia che indossava. Cosa poteva mai preoccuparlo così? Non riusciva a darsi una risposta e più ci pensava, più si riempiva la testa di inutili paranoie. Però continuava a non capire il perché di quel comportamento; dopotutto era mattina, sarebbero dovuti essere al sicuro tra le vie affollate della famosa Los Angeles.Esme si accorse che era passato più tempo di quello che ricordasse per raggiungere il villaggio, di cui non conosceva ancora il possibile nome, ed inoltre non riconosceva nemmeno la strada che da un pò avevano imboccato.

«Perché siamo qui? Non ricordo di aver attraversato questa strada all'andata.», disse affiancandosi a Xavier. Lo continuava a guardare con un'espessione interrogativa e dubbiosa, scrutando il volto del ragazzo che, sempre con lo stesso cipiglio che da prima aveva sul volto, si girò. La osservò per un attimo, continuando a camminare tra la folla che si era creata, per poi voltarsi a guardare davanti a lui. Aspettò un attimo e parlò.
«E' una delle strade più affollate che conosca, essendoci negozi ovunque.», continuò a camminare. Aveva sviato la domanda, dando una risposta che a lui conveniva. Forse non aveva realmente capito cosa voleva sapere o, forse, non voleva che lei sapesse. Esme ci pensò su e, di nuovo, gli porse la domanda, magari con un tono troppo altezzoso che notò subito dopo.
«So benissimo dove siamo, vivo anch'io in questa città. La domanda però era un'altra.», disse. Il ragazzo strinse un po' gli occhi e sospirò. Continuava a guardare avanti, sembrava proprio non avere alcuna intenzione di rispondere e così fu. Esme insistette, non era giusto che le nascondesse le cose se c'era dentro anche lei.
«Allora? Vorrei una risposta.», continuò lei, ora con le mani sui fianchi. Xavier sbuffò e, dopo quella che sembrò un'eternità, si voltò per guardarla negli occhi. Aveva lo sguardo piuttosto preoccupato e agitato, nonostante fin'ora avesse solo mostrato menefreghismo nei suoi confronti.
«Quando vuoi ottenere qualcosa deve essere a tutti costi, eh?», disse il ragazzo con un ghigno mentre Esme sbuffava infastidita, voleva arrivare al punto mentre Xavier stava cercando in tutti i modi di girarci intorno.

Decise di continuare a fissarlo, con sguardo serio. Xavier comprese... era il momento di parlare e dirle cosa lo preoccupava.
«Va bene...», iniziò dopo un sospiro profondo «ho una strana sensazione, come se qualcuno ci stesse osservando o, peggio, seguendo. E no, non è normale.». Esme continuava a guardarlo, come se volesse incitarlo a continuare.
«Semplicemente, è per questo che siamo qui. Dobbiamo evitare a tutti i costi strade troppo affollate per ora.»
La ragazza gli fece un cenno per fargli capire di aver inteso, anche se, più che a lui, quel cenno era per se stessa. Le sembrava strano tutto questo. Chi l'avrebbe mai detto che nel giorno del suo sedicesimo compleanno sarebbe successo tutto questo? Era qualcosa che la eccitava ma che, allo stesso tempo, le metteva ansia e adesso anche un pò di tensione. Continuò a camminare affiancando il ragazzo, poi pensò a una cosa che le fece salire quel nervosismo già presente.
«Lo sai, vero, che per arrivare alla foresta bisogna passare in una strada che è praticamente sempre isolata?».
Il ragazzo si pietrificò all'istante, era un particolare che molto probabilmente aveva tralasciato. Si girò verso Esme, per poterla guardare negli occhi.
«Hai ragione... ma non vi sono altre strade o scorciatoie», sospirò, «ci toccherà attraversare quella strada e guardarci bene intorno.»

Esme non disse niente e, di nuovo, fece un cenno con la testa per poi riprendere a camminare. Ora che ci faceva caso, a volta si sentiva sul serio osservata. Forse aveva ragione Xavier, oppure i suoi dubbi l'avevano condizionata così tanto fino ad arrivare a immaginarsi le cose. Scacciò quei pensieri e continuò lungo la strada molto affollata.                                                                                        
Non ci volle molto per percorrere quell'enorme via piena di negozi, ritrovandosi poi in un incrocio. L'unica ardua decisione che i due ora dovevano prendere era scegliere quale direzione imboccare: a sinistra i negozi diminuivano, insieme alla poca gente che si vedeva passare, mentre a destra la strada affollata sembrava continuare all'infinito.                                             «Dobbiamo per forza continuare nella strada isolata, è l'unica strada che porta al villaggio.», disse Xavier con un sospiro.

Esme non ebbe nemmeno il tempo di aprire bocca e poter proferire parola che venne strascinata per un braccio dal ragazzo, addentrandosi in quella via che man mano che la percorrevano si faceva sempre più buia e tetra. Camminavano, portando la loro attenzionne su qualsiasi cosa si muovesse o facesse rumore; la tensione a mille. Si sentivano entrambi osservati, come se qualcuno li stesse seguendo da lontano per cercare il momento migliore per attaccare, e per qualche strana ragione non appena Esme decise di non pensarci più, apparì un uomo. Era immobile di frontre a loro, li fissava con uno sguardo cupo e pauroso; l'unica cosa che faceva da contrasto erano gli occhi, rossi come il sangue.

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Salve a tutti!

Già, sono tornata finalmente. So di non essere stata molto presente in quest'ultimo periodo ma la vita scolastisca mi constringe a dover stare piegata tutti i giorni sui libri, e purtroppo non parlo di libri da leggere.

Detto questo spero mi possiate perdonare per la mia assenza e cercherò di essere attiva il più possibile. Godetevi il capitolo, vi lascio olo una domanda... Chi sarà mai quest'uomo?

Alla prossima, Manu. x

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 19, 2017 ⏰

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