7 Capitolo: Una piccola rivelazione❤

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Ero in piedi accanto alla finestra e guardavo fuori la notte buia. Poche stelle ricoprivano il firmamento inondando con la loro luce fioca la luna,che già brillava da sè rendendo il paesaggio sotto di lei meno lugubre. Dopo il tragitto in macchina lungo una strada meno trafficata, eravamo arrivati a casa sua. Brian era sceso subito dopo aver spento il motore e,dopo aver girato dalla parte anteriore dell'auto,si era fermato davanti a me e mi aveva aperto la portiera. Io ero rimasta un attimo ferma,spaesata da tutto quello che vedevo intorno a me e da quello che mi era successo. Se solo pensavo che avrebbe potuto farmi del male, ebbi di nuovo paura. Mentre lui si era spostato per prendere la mia valigia,io mi ero decisa a scendere,ma nulla di più. Con un passo lento e,senza dire nulla,eravamo arrivati sulla sua porta di casa. Era un appartamentino affiancato da tanti altri,sembrava leggermente moderno,ma in sè aveva anche qualcosa che avrebbe fatto pensare ad un altra epoca. Era di un colore chiaro,che con quel buio non ero riuscita ad identificare. Dopo aver preso dalla tasta le chiavi,le aveva infilate nella serratura girando la chiave verso destra. E,dopo averla aperta, si era leggermente spostato di lato facendomi cenno di entrare. Mi ero mossa incerta e,dopo un attimo di titubanza,ero entrata seguita da lui e dalla mia enorme valigia.
Mi aveva assegnato la sua camera degli ospiti e,dopo avermi chiesto se avevo bisogno di qualcosa,era uscito lasciandomi da sola. Mi ero cambiata velocemente e mi ero infilata sotto le coperte,ma il tempo era passato e io non ero riuscita a dormire,nemmeno dopo essermi girata e rigirata tra quelle lenzuola morbide.
Senza pensarci, le avevo spostate di lato e mi ero alzata dal letto. Mi ero mossa piano e,dopo aver aperto la porta,ero sgattaiolata fuori con un groppo in gola mentre, senza dire nulla,mi ero avviata verso il salotto.

"Che fai sveglia a quest'ora?" la voce di Brian mi fece sobbalzare, poiché, concentrata com'ero nei miei pensieri e nel rivivere mentalmente gli avvenimenti di quella giornata, non lo avevo sentito entrare. Mi girai lentamente, facendo finta di niente.
"Io.." pronunciai con lo sguardo fisso sulle sue iridi verdi. "Non riesco a dormire" dissi abbassando lo sguardo. Me ne stavo immobile, aspettando nemmeno io sapevo cosa. Lo sentii avvicinarsi a me,un secondo dopo le sue dita sfiorarono il mio viso delicatamente spostandosi poco dopo verso il mio orecchio per riporvi dietro una ciocca fuori posto. Ma alzai gli occhi soltanto quando le sue dita si spostarono sul mio mento costringendomi delicatamente ad alzare gli occhi mentre il mio cuore correva impazzito senza che potessi fare veramente qualcosa per fermarlo.
"Dimmi che cos'hai" mi chiede.
"Ho paura.." sussurrai.
"Di cosa?" mi sussurra ad un passo da me "non ti farò del male" continua annullando la minima distanza che c'è tra di noi. In attimo,mentre lo continuo a guardare negli occhi e,mentre lui guarda nei miei,mi ritrovo istintivamente protetta,tra le sue forti braccia. Erano le uniche braccia che potevano vantarsi di avermi tenuta stretta a sè,le uniche mani che mi avevano accarezzato le guance e asciugato le mie lacrime, le uniche labbra che mi avevano baciato e che io avevo baciato consapevolmente. E adesso pensava che avessi paura di lui,ma non era vero. Quello di cui avevo paura era di lasciarmi andare,di innamorarmi di lui e di essere respinta, di non essere degna del suo amore e di amarlo come meritava. Non volevo soffire,tantomeno fare soffrire lui. Non potevo permettere..
"A cosa pensi?" mi chiede ancora. Solo allora mi accorgo di non aver ancora risposto alla sua prima domanda.
"Non..non ho paura di te. Ho paura..ho avuto paura prima. Non volevo disturbarti,ma..non sapevo chi altro chiamare. Mi sei venuto in mente soltanto tu." rispondo con un filo di voce. Non riesco a pensare lucidamente con lui così vicino,con il suo profumo che mi inonda le narici. Sa di menta e di..buono.
"Non devi scusarti. Hai fatto benissimo. Se solo ti fosse successo qualcosa io.." mi disse facendo una pausa. "Non me lo sarei mai perdonato." continua.

Solo ora mi rendo conto di non sapere cosa fosse successo.
"Che cosa è successo dopo che sei arrivato?" gli chiedo.
Lui esita un attimo prima di rispondermi,poi mi accompagna su una poltrona lì vicino. Si siede e mi fa accomodare gentilmente su di lui,accogliendomi tra le braccia. Dopo essermi rannicchiata e aver appoggiato la testa sul suo petto,lui inizia a raccontare.
"Sono uscito di casa di corsa,ho preso la macchina e sono arrivato in un attimo. La strada era libera e non ho incontrato nessuna difficoltà. Sono corso subito verso Manuel e gli ho intimato di chiamare la polizia e sono corso verso la stanza. Purtroppo lui aveva già buttato la porta della stanza e,sembrava in procinto di abbattere anche quella in cui tu ti eri rifugiata. Ho avuto paura che potesse farti del male,ho cercato di spiegargli con le buone che lì non c'era nessuna Amber,anche se in realtà una ragazza di nome Amber al B&B c'è, ma lui non lo sa, ha continuato a insistere. L'attimo dopo ha cercato di tirarmi un pugno,abbiamo lottato un po. Pochi minuti dopo è sopraggiunta la polizia e l'hanno arrestato. Ma ho avuto davvero paura quando tu non mi rispondevi,anche se ti chiamavo. Ho avuto paura che avessi potuto fare qualcosa di insensato, ho tirato una delle chiave di riserva nascosta nella stanza e in qualche modo ho aperto la porta. Ti ho vista a terra,ho cercato di rianimarti,solo dopo mi sono accorta che eri semplicemente svenuta per lo shock. So quanto paura hai ancora delle persone ubriache.."
"Si,hai ragione. Cerco il più possibile di stare lontano da loro. Soprattutto dopo..dopo quel pomeriggio." sospirai prima di continuare a parlare.
"Quel pomeriggio ho avuto paura che andasse fino infondo con il suo intento. Non volevo che..la mia prima volta fosse così. Cercavo di liberarmi, ma era più forte di me. Pensavo che sarebbe stata la fine..poi sei arrivato tu. Sono sempre stata felice di vederti,ma quel giorno ancora di più nonostante il forte shock emotivo che avevo appena subito. Sarei voluta venire via con te e con Lottie. Non sarei più voluta rimanere lì,non ho vissuto veramente la mia vita,non prima di adesso. So che loro prima o poi mi troveranno e mi costringeranno a sposare..a sposarlo. Non voglio." pronunciai quel mio monologo tutto d'un fiato,la testa ancora appoggiata sul suo petto, inalavo ancora il suo profumo. Non avevo smesso un attimo in realtà. Sapeva tanto di freschezza, di felicità e di..casa. Mi strinse più forte a sè.
"Andrà tutto bene. Fidati di me." mi dice dolcemente senza guardarmi. E, così, del tutto sfinita,mi addormento finalmente cullata dalle sue braccia.

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