Capitolo 3.

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23.09.2016

Francis Roberts

Aspettavo Daniel nel vialetto di casa mia, è veramente un ragazzo fantastico.
Ho passato la notte a girarmi e rigirarmi nel letto pensando al suo sorriso, sinceramente è una cosa che mi destabilizza un po'.
Non ho mai provato attrazione per nessun ragazzo, ma se ci penso alla fine nemmeno per le ragazze. Ma con Daniel è diverso, mi fa ridere e passare il tempo con lui mi piace, mi fa stare bene.
Vedo in lontananza una macchina che si avvicina, è una Range Rover grigia, mi piace.

Noto subito i suoi capelli rossi, ha degli occhiali da sole che gli danno quell'aspetto da cattivo ragazzo e gli stanno veramente bene.

Si accosta per farmi salire, butto dentro lo zaino e salgo.
- Allora biondo, ci vuoi veramente andare a scuola? -
Mi sorride e qualcosa nel basso ventre si muove.
- Beh, cosa proponi? -
- Andiamo in un bel posto ma c'è tantissima strada da fare, puoi stare fuori qualche giorno? Ci stai? -
Perché non dovrei starci?
- Perché no? Mi porti un po' a vivere? -
Gli sorrido e gli faccio l'occhiolino.
- Ti porto a perdere. Altroché! Ahahahahah. -
Gli spiego che non ho portato cambi, quindi torno velocemente dentro a recuperare qualcosa da vestire e lascio un biglietto a mio padre.
" Papà scusami se vado via cosi, ma ho trovato un amico e mi porta a vedere un po' Londra. Sto via qualche giorno non preoccuparti per me, ti voglio bene. Francis. ''
Tornato in macchina iniziammo a sentire un po' di musica e a cantare a squarciagola.
Il viaggio durò parecchio, arrivammo a Londra verso le quattro del pomeriggio, trovammo un ostello, l'unica camera disponibile era matrimoniale.
Poco male, ci saremmo divisi il letto come buoni amici.

Andammo in camera a lasciare i ''bagagli'' e uscimmo subito.
- Allora, hai in mente un itinerario Rosso? -
- Ah, è così? Mi chiami Rosso adesso? Comunque non ho un itinerario preciso, so che ti piacciono le serie TV, e qui vicino c'è un posto che fa al caso tuo. -
Mi fece l'occhiolino e iniziammo a camminare, l'aria era fresca ma si stava bene.
Svoltammo a Northumberland St e mi ritrovai davanti a un bar chiamato ''Sherlock Holmes''. E rimasi a bocca aperta.
- Fai sul serio? È fantastico Daniel, grazie. -
Sorridendogli lo baciai sulla guancia.
Lasciai un bacio lascivo.
Daniel sgranò gli occhi e li puntò dritti nei miei.
In quel momento notai che erano diversi l'uno dall'altro. Uno color nocciola e l'altro metà nocciola e metà azzurro.
- Com'è possibile? -
- Non lo so Biondo ci sono nato, si chiama eterocromia, anche se di etero non ho nulla, Ahaha. -
Lo guardai sbalordito, ed entrammo nel bar.
Era un bar un po' vintage era quasi tutto in legno e al muro c'erano parecchie foto della serie. Quadri con Sherlock Holmes e Watson. Era bellissimo.
- Allora Rosso cosa prendi? . -
- Io una vodka lemon grazie. -
- Io invece prendo un gin lemon grazie. -
Continuammo a parlare dei suoi occhi e continuammo a bere i nostri drink, uno dopo l'altro senza renderci conto che erano le otto di sera e non avevamo ancora cenato, pagammo il conto e ci avviammo verso la nostra camera, non avevamo particolarmente fame, e continuammo a bere quello che c'era nel mini-frigo.
Eravamo stesi a letto a fissare il soffitto quando all'improvviso mi ritrovai su di lui, a baciarlo.

***

23.09.2016

Daniel Backer.

Non riuscivo a credere a quello che stava accadendo, Francis mi stava baciando?
Eravamo in una camera di un ostello schifoso e lui era lì, su di me, a baciarmi come non avevo mai fatto con nessuno.
Era un bacio che diceva tutto, diceva ho bisogno di te, ho voglia di te, voglio te.
La sua lingua scendeva piano sul mio collo e in estasi chiusi gli occhi.
Non riuscivo veramente a credere che stesse succedendo davvero, ma era il momento di prendere in mano la situazione così lo ribaltai sotto di me, e iniziai a baciargli il collo anche io.
Lo sentii gemere e sussurrare il mio nome, ed era la cosa più eccitante che mi fosse mai successa.
- Biondo, vuoi...? -
- Non ancora... Ti prego. -
Dopo quell'implorazione non riuscii più a trattenermi.
Iniziai a toccarlo, le mie mani scesero fino ai suoi fianchi e gli tolsi la maglietta.
Lasciai una scia di baci lungo il suo corpo, gli morsicai il lobo dell'orecchio.
Lo sentii sospirare, la mia pelle bruciava sotto il suo tocco, era una sensazione unica.
Continuammo a baciarci sotto le coperte finché non ci addormentammo abbracciati.

***

Il mattino arrivò troppo presto, così decisi di andare a prendere la colazione.
Arrivato di sotto presi un po' di tutto dalle uova ai toast, dal succo al caffè perché non conoscevo ancora perfettamente i suoi gusti.

Come mi aveva guardato ieri quando aveva visto dove l'avevo portato mi ha reso la persona più felice del mondo.
Una volta tornato in camera, trovai Francis al telefono.
''Papà non ti preoccupare, sto benissimo, davvero sto passando qualche giorno con un amico.
L'unico che ho e l'unico a cui interessa qualcosa di me. ''
Quando mi vide arrossì leggermente.
''Papà ora devo andare a fare colazione, ci sentiamo presto, un bacio. ''
Gli sorrisi.
- Non conosco particolarmente i tuoi gusti in fatto di cibo, quindi ho preso un po' di tutto. -
- Grazie Rosso. -
Una volta finita la colazione andammo a vestirci per uscire.
Vederlo felice mi rendeva felice. Poi una frase mi fece venire il panico.
- Rosso...dobbiamo parlare di ciò che è successo stanotte e che non deve più succedere. -
Lo guardai, e riuscii ad annuire impercettibilmente, perché doveva rovinare tutto così?

Non lasciarmi andare via.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora