(Nella foto, la postazione studio di Draco)
Con l'eccezionale consenso della Mc Grannit, la Mappa del Malandrino era tornata definitivamente nelle mani di Harry. In fin dei conti, era una delle poche cose che gli restavano di suo padre e del suo padrino. Prima di tornare da Ginny per i suoi soliti fine settimana, lui la affidava a Hermione perché non voleva che George per caso la vedesse tra le sue cose. Troppi ricordi erano legati a quella pergamena magica. Comunque per lui non fu un problema prestargliela per qualche giorno più del necessario.
Hermione dubitava che Draco Malfoy avrebbe davvero trovato il coraggio di uccidersi, non dopo aver fatto le cose più turpi pur di non farsi schiacciare da Voldemort, ma cionondimeno voleva tenerlo d'occhio. E l'avrebbe fermato. Non solo perché Harry, se avesse saputo cosa stava succedendo, avrebbe scelto di salvarlo ancora una volta, ma perché era giusto farlo. Lei non era come lui. Così, ogni sera dal giorno della lettura di Sylvia, seguiva i passi di Malfoy sulla Mappa del Malandrino. Non una volta lo vide dirigersi alla torre di Astronomia. Però spariva dalla Mappa praticamente tutte le sere, per poi riapparire entro mezzanotte e dirigersi al dormitorio dei Serpeverde. Usava la Stanza delle Necessità. E lei sperava che non l'avrebbe usata per...
Una sera vide che era in biblioteca e lo raggiunse lì, badando bene a non farsi scoprire. Lui sedeva alla scrivania più lontana dagli scaffali, chino su un grosso libro e su una pergamena su cui ogni tanto vergava appunti. I suoi capelli biondi rilucevano più che mai sotto la lampada della scrivania. Pareva che avesse un'aureola intorno alla testa, mentre studiava.
San Draco. E studiava!
Hermione non credeva di averlo mai visto così concentrato su un libro. Dalla sua prospettiva, l'impegno nello studio indicava che non aveva affatto intenzione di uccidersi ma che, anzi, voleva migliorare sé stesso in vista di qualche obiettivo. Ma non credeva nemmeno che Sylvia si fosse sbagliata del tutto e, per quel che sapeva dell'Animi Speculum, le pareva che la riproduzione dell'amica funzionasse bene. E poi ancora ricordava quella sensazione, quella caduta dal cielo, che le aveva suggerito che Malfoy voleva commettere uno sproposito. Non l'aveva capita subito, ma di sicuro non l'aveva sognata.
Ad un tratto si nascose dietro uno scaffale, perché Draco si era alzato e aveva improvvisamente lasciato la stanza, dimenticando la luce accesa e il libro aperto. La Mappa indicava che si stava allontanando dalla biblioteca, diretto chissà dove. Aveva il tempo di vedere cosa stava studiando.
Badando bene a non perdere il segno e a non spostare di un centimetro il libro, lo chiuse quel tanto che bastava per vederne la copertina. Era stata del tutto nascosta da una sovracoperta nera, come se chi lo stava leggendo volesse impedire ai curiosi di scoprirne il titolo. Hermione cercò l'indice e vide che si trattava di un libro di Pozioni avanzato, di quelli su cui normalmente non studiavano perché troppo specifici. Ma l'occhio le cadde sulla Mappa ancora aperta appoggiata accanto al libro: Malfoy stava già tornando.
Rimise tutto come l'aveva trovato e si defilò nell'ombra degli scaffali, sempre più confusa.
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Dodici sotto le stelle
Fanfiction"Malfoy si era allarmato quando aveva visto l'Animi Speculum illuminarsi (...) Nascondeva qualcosa che non voleva che l'Animi Speculum rivelasse? Non aveva già creato abbastanza guai con le sue azioni segrete? E di quali angosce poteva mai esser pre...