Capitolo 3• Primo appuntamento

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By:Hanna
29 ottobre 2016
Le scuderie erano silenziose, quasi tutti i cavalli si trovavano nel campo liberi di scorrazzare, tutti tranne Cazurro, il mio stallone.
A causa de suo sesso non poteva starsene con gli altri cavalli senza creare disagi, perciò toccava a lui starsene nel suo "piccolo" box!
Ero appena tornata dalla passeggiata in cui avevo incontrato Eleonora, la ragazza che ho urtato (a dir poco) alla stazione, mentre andavo a prendere mio fratello venuto da Milano.
Appena la vidi arrivare nel campo pensai che quell'incontro non era casuale, qualcuno doveva aver architettato tutto, Non era possibile altrimenti!
Comunque sia, feci conoscenza con lei e mi sembró subito una ragazza in gamba, intelligente e simpatica.
Chiacchierammo un po' di vari argomenti e scoprimmo che non avevamo nulla in comune! Eravamo una l'opposto dell'altra: io amavo i cavalli, a lei invece facevano un po' paura, infatti utilizzai tutta la mia abilità persuasiva per convincerla a salire su Cazurro.
Però la sua idea sui cavalli non cambió, anche se ammise che starsene a ciondolare sulla loro groppa, era un buon rifugio.
Chiusi il box di Cazurro e infilai le mani nella borsa per prendere le chiavi dell'armadietto e ci trovai dentro la macchina fotografica di Eleonora!
Mi coprì la bocca spalancata a forma di "o" con la mano, e pensai a quanto fui sbadata per non avergliela ridata.
Fortunatamente ci eravamo scambiate i numeri di telefono, così avrei potuto avvisarla!
Proprio mentre presi in mano il cellulare, mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto:

-Ciao Hanna, sono Eleonora!
Scusa il disturbo ma ho lasciato la mia macchina fotografica nella tua borsa! Mia madre si è offerta di darmi un passaggio fino a casa tua a riprenderla, mi diresti la tua via?-

Sorrisi e risposi al messaggio:
-Ciao, certamente Via Petos 2 Bergamo.
Ora sono alle scuderie, ma tra 20 minuti circa arriverò a casa -

-ok perfetto grazie!-
Bloccai lo schermo, diedi una pacca sul muso al cavallo e me ne tornai a casa.
Da lontano vidi difronte alla mia abitazione una macchina bianca, e davanti al cancello D'entrata due persone: Eleonora e sua madre!
Le raggiunsi e le salutai!

"Ciao Eleonora, salve signora..."

"Ines" Rispose l'anziana signora dai capelli lunghi e ricci, e che mi rivolse un sorriso.
Ricambiai  e porsi la macchina fotografica a Eleonora che mi ringrazió.

"Volete entrare a prendere qualcosa da bere?"
Chiesi. La gentilezza non era il mio forte, perciò le mie parole fuoriuscirono dalla mia bocca come se fossero state pronunciate da un computer.

"Oh no grazie, dobbiamo proprio andare, abbiamo una torta in macchina e rischia di diventare liquida se non la mettiamo subito in frigorifero!"

Disse Ines.
Intanto, Eleonora si avvicinò alla macchina sbirciando l'interno dal finestrino dopodiché si rivolse alla madre e le chiese:

"La torta l'hai messa nel baule?"
"Ehm, no, l'ho messa proprio vicino al cane sui sedili posteriori tesoro"
Disse in modo preoccupato.

"Mi dispiace dirtelo ma...non c'è !
Ines si allarmó  e prese freneticamente a cercare in tutta la macchina il dolce scomparso finché realizzó che doveva averlo lasciato alla pasticceria. Così abbandono lì  Eleonora mentre di fretta se ne andò.

"Vieni dai, entra!"
Feci accomodare sul divano Eleonora mentre mi spogliavo i vestiti da equitazione per mettermi qualcosa di più comodo, ovvero il pigiama.

"L'hai fatto tu?"
Chiese Eleonora prendendo un barattolo di vetro dipinto a tempera.

" si, indovinato...ti piace?"
"È stupendo Hanna, sei un'artista!"
Disse in tono acuto.

"Beh...no, non posso attribuirmi questo aggettivo...sono brava a dipingere ma questo non vuol dire necessariamente che sia un'artista."
Il mio tono di voce era acido, forse perché ero stanca di quella stupida affermazione che mi veniva attribuita tutte le volte che qualcuno vedeva qualche mio disegno.

"Umh...ok"
Era turbata e si sentiva tutto il suo disagio.

"Mi dispiace non era mia intenzione utilizzare un tono così sgarbato. Scusami. "
Le dissi guardandola negli occhi e supplicando nella mia mente il suo perdono.

"Tranquilla! Non mi hai offeso!"
" Beh, tu che farai per Halloween?"
Le chiesi.

"Io, in realtà non ho nessun programma! Sono arrivata stamattina a Bergamo, non conosco quasi nessuno qui, tutti i miei vecchi amici si sono trasferiti o sono via."

"Vedi...nemmeno io ho programmi! Che ne diresti di andare a vedere un film?"
"Ottima idea Hanna!"
"Ok, perfetto! Ci metteremmo poi d'accordo per i dettagli."

Subito dopo il suono del campanello ci fece spaventare, aprì la porta e Ines, la mamma di Eleonora, ci guardava con aria triste.

" La torta...non c'è più ! L'ho cercata in tutti gli angoli ma niente da fare! Ho chiesto anche nel negozio, ma loro non l'hanno vista!"
"Dovremmo comprarne un'altra!" Disse Eleonora.

" Se volete ho una teglia di tiramisù che ho fatto stamattina..."
"No,tranquilla Hanna..."
Disse Ines, ma io non la ascoltai e mi precipitai verso la cucina, aprì il frigorifero e tolsi il tiramisù !

"Tanto ho appena scoperto che a mio fratello non piace! Io lo butterei via!"

Eleonora e sua madre mi ringraziarono e alla fine mi salutarono. Chiusi dietro di me la porta e andai a farmi una bella doccia.
L'acqua calda mi faceva rilassare e allo stesso tempo mi dava energia.
Quando uscì sentì mia madre urlare contro a mio padre.
Erano appena rientrati e
Come  al solito stavano litigando e non badavano al tono di voce, nonostante in casa ci fosse anche Georgia, la mia sorellina di appena 3 anni.
Mi diressi subito verso la sua camera e cercai di trovare 100'000 modi per distrarla, ma non ci riuscì!
La piccola scoppió a piangere, così la strinsi forte a me e le promisi che l'indomani l'avrei portata da Cazurro!
Lei tolse il viso dal mio petto e mi guardò con i suoi occhi grandi e azzurri e sorrise.
Io l'abbracciai di nuovo, le accarezzai i capelli e poi le baciai la fronte.

"Hanna, domani mi fai anche salire su Tazzy?"

Per lei pronunciare il nome del mio cavallo era quasi impossibile, perciò gli aveva dato quel soprannome!

"Certamente, solo se mi prometti che non avrai paura!"
"Te lo prometto! Poi lo posso lavare?"
"Dopo potrai fare tutto quello che vuoi."

Di nuovo lei mi sorrise e mi abbracció.
Ci tenevo molto alla mia piccola Georgia, era come la mia bambina.
Stavamo sempre assieme e il nostro rapporto era bellissimo.
Tutte le mie amiche si lamentavano per i loro fratelli più piccoli, dicendo che non le lasciano mai in pace, ma io no, io non potrei mai lamentarmi di lei!
È la mia sorellina e la amo, la amo più di ogni altra cosa al mondo!

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⏰ Last updated: Jan 04, 2017 ⏰

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