-Chapter Two-

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I was stupid to think

I was the only flower in your garden

Mi si avvicina una testa bionda -Ehi.-

-Saresti?- Dico squadrandolo.

-Luke, piacere- E' chiaramente imbarazzato.

Rimango a fissarlo per qualche istante, devo ammettere che ha degli occhi davvero belli. -Miranda- Mi presento.

-Allora Miranda, che ci fai qui?-

Sta scherzando! Se pensa che si rimorchiano così le ragazze è proprio fuori, però bella domanda... che ci faccio ad una festa dove tutti puzzano di alcol e vomitano in ogni angolo della casa? quasi mi dispiace per Ashton che dovrà pulire tutto, anzi più che per lui, per le sue cameriere dato che i genitori sono tra i più ricchi della città, ma dettagli. Il problema è: LUI dov'è?

-Potrei farti la stessa domanda.- Ribatto.

-Ashton è un mio caro amico e ci tiene molto alla mia presenza.-

Già non lo sopporto. Giraffa egocentrica.

-Ah okay, ciao.- non ho tempo da perdere con te.

-Ciao? Così a caso?- Balbetta chiaramente confuso

-Senti, devo andarmene okay? E' stato un piacere ma ti saluto.-

Luke continua a chiamarmi, ma non importa, cerco Ian, la casa è così grande, è piena di stanze con ragazze mezze nude in braccio a ragazzi ubriachi fradici. Esco in giardino e mi siedo sul dondolo, fa quasi freddo, eppure siamo a maggio, guardo il cielo pieno di stelle con un po' di malinconia. Mentre viaggio con la mente vengo interrotta da una presenza sedutasi accanto a me.

-Perché sei scappata in quel modo prima?-

Merda. Ancora.

-Che vuoi?-

-Parlare con te.-

-Ah ok.-

-Sei di poche parole eh.-

-Non ho niente da dirti Lucas.-

-Luke. E comunque non hai risposto alla mia domanda.-

Fatti gli affari tuoi.

-Cercavo una persona.-

-E l'hai trovata?-

-No.- Ammetto abbassando lo sguardo. Sono una stupida ad essere venuta qui per niente.

Sento i suoi occhi addosso, mi sento così piccola in questo momento, ho quasi paura.

-Devo andare a casa, è tardi.- Annuncio per smorzare il silenzio.

-Ma se sono appena le undici.-

-Per me è tardi. Ti saluto.- Mi allontano, lui continua a guardarmi. Chissenefrega. Arrivo al parcheggio, c'è la moto di Ian, già, Ian.. chissà dov'è finito. Cerco le chiavi della macchina nella borsetta, ad un tratto sento un debole lamento dietro di me, ma non vedo nessuno, accendo la torcia del cellulare e lo vedo disteso per terra, con del sangue all'angolo della bocca e un occhio nero. Che cazzo sta succedendo?

-Ommiodio Ian, che è successo? Chi ti ha fatto questo?-

-M..Miranda?- Sussurra debolmente.

-Sono qui, chiamo un'ambulanza.-

-No, ti prego.- Tossisce. -Aiutami ad alzarmi.-

-Sei pazzo? Hai bisogno di un dottore, potresti avere qualche costola rotta o lesioni interne.-

-Oppure un graffio e uno stupido occhio nero.- Mi interrompe.

-Mi dici cos'è successo?- Insisto.

-Sono solo inciampato.- Mente.

-Si, Ian, di faccia e su un occhio solo, mi sembra logico.- Lo guardo sistemarsi la camicia, emana un buon profumo, e nonostante tutti quei graffi e quei lividi è comunque bellissimo.

-Devo dei soldi ad un tizio, e stasera mi hanno dato una specie di ultimatum, contenta ora?-

Mi ritrovo per la seconda volta ad abbassare gli occhi. Forse dovrei cacciare un po' le palle.

-Tu che ci fai qui da sola? Getti alcolici sulla gente?-

Perfetto. Ora sono quella che butta alcol addosso alle persone. E ora che mi invento? Non dovevo dare retta a Susan. Dannazione.

-Non sono da sola.-

-Ah giusto c'è il tuo amico Clifford.-

Ancora quella storia? Forse avrei dovuto tirargli un pugno, altro che un po' di Bloody Mary sul maglione.

-No, Ian.- sospiro -Sono venuta qui con Luke.- ma perché non sto mai zitta? Mannaggia a me e alla mia boccaccia.

-Hemmings? Luke Hemmings?- scoppia a ridere.

Vorrei prenderlo a schiaffi, ma amo troppo la sua risata, è adorabile.

-Miranda..- Continua - A parte quelli della nostra classe non credo che qualcuno sappia della tua esistenza.-

Quelle parole mi sembrano così crudeli dette da un viso dolce come il suo, eppure... l'ho aiutato, mi sono preoccupata per lui, perché? Perché deve sempre trovare il modo di ferirmi e farmi vergognare di me stessa?

Rimango in silenzio, con la testa bassa. Sento un telefono squillare.

-Pronto? Si tesoro, arrivo, si, ci vediamo fra poco.-

"Tesoro", sento gli occhi inumidirsi, no non piangerò, non di nuovo.

-Beh, ciao Miranda, salutami Luke.- Dice avviando la moto con uno dei sorrisi più falsi che abbia mai visto.

Un grazie, non chiedevo tanto.

Torno a casa, mia madre dorme già, salgo le scale e arrivo finalmente nella mia camera. Mi butto sul letto e inizio a piangere, non mi preoccupo nemmeno di cambiarmi o di struccarmi. Voglio solo piangere e non essere mai andata a quella festa.

Driiin. Un messaggio.

Che si fottano.

RIECCOMIIII 🐧🐧

Secondo capitolo... che ne pensate? Chi avrà mandato il messaggio a Miranda? Lo scoprirete nella prossima puntata.

Pace e amore. 👋🏻

Shippate più la Mike o la Mian?

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