i love you (?)

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Jane

 

Zanzibar era magnifica, un paradiso terrestre. Non avevo mai visto niente di simile, di così calmo e tranquillo, di così naturale e rilassante. Rispecchiava sicuramente il carattere di Liam, sempre pacato e gentile, non rispecchiava di certo quello che avevo passato io le ultime settimane. O gli ultimi mesi.

Sorrisi. Eravamo tutti molto belli, l’aria di mare ci faceva bene e il sole contornava i nostri visi, tutti sorridenti.

Presi il mio bicchiere e mi avvicinai alla spiaggia, dove Louis stava leggendo un giornale e Eleonor prendeva tranquillamente il sole.

L: eeehi! Dove scappi? –

J: veramente vi stavo raggiungendo scemo! –

L: facciamo il bagno?-

J: direi proprio di si!- affermai appoggiando il bicchiere di succo d’arancia sul tavolino e sorridendo.

Non avevo mai smesso di farlo, da quando eravamo atterrati.

L: Louis! Ele! Venite?? –

Louis: altrochè! – urlò spingendo Eleonor e ridacchiando.

Ele: sei sempre il solito! – sbuffò.

Entrammo in acqua, non era molto fredda, e il contatto con la mia pelle  fece solamente un bell’effetto. Avevo voglia, finalmente, di un altro bel bagno in quel mare cristallino. Vedevo tutti i nostri piedi, bianchi e deformati, e la cosa mi risultò alquanto buffa.

Buffa fino a quando mi arrivò una secchiata di acqua da Liam, che mi bagnò completamente la faccia.

J: LIAM PAYNE! Ti ammazzo! – urlai mentre lui se la rideva a non finire.

Mi avvicinai sempre di più, con aria minacciosa, e gli diedi due pizzicotti sulle guancie, le quali rimasero rosse per un paio di secondi. Senza ne come, ne perché, lo abbracciai. Eravamo là da solamente due giorni e mi erano bastati per capire quanto una persona come Liam fosse dolce e comprensiva, scherzosa e giocherellona. Lo avevo sempre catalogato come il ragazzo dolce e buono, ma non avevo mai avuto contatti ravvicinati con lui. Mai fino ad ora.  Il suo abbraccio era caldo, dovuto alla sua pelle dopo ore di sole, mi accoccolai interamente a lui, lasciandomi andare. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla forte e percorsi i suoi muscoli con le dita. Lo sentì tirare un respiro profondo.

L: e questo? – chiese riferendosi all’abbraccio improvviso.

J: non chiedermelo – risposi con voce fioca.

Mi massaggiò i capelli piano, ma potei giurare di aver percepito il suo sorriso, anche se non lo vedevo. Guardai l’orizzonte e non riuscì a pensare a niente. A nessuno, se non a quello a cui stavo regalando un abbraccio.

Era un mese e due giorni che non vedevo e non sentivo Harry.

Ma mi bastava, mi bastavano.

Ne ero sicura.

L: a che pensi? Oppure ti sei addormentata sulle mie spalle? – scherzò.

J: tutti e due….sei comodo – bofonchiai.

L: ahaha ah si? –

J: si! – affermai con un tono dolce per poi staccarmi e guardarlo negli occhi. Quanto mai, quanto mai l’avessi fatto! I suoi occhioni nocciola da cerbiatto mi fissavano insistentemente, ma senza mettermi in soggezione, senza farmi sentire a disagio. Mi guardavano come da tanto tempo non facevano più quelli di Harry, con desiderio, brama. E lo stavo capendo solo ora. Che Liam provasse qualcosa? Gli sfiorai la guancia con l’indice, senza però spezzare quel contatto che si era creato tra noi. Senza.

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