Aprì gli occhi, tutto ebbe inizio.
Fu pervaso da una strana sensazione, come se quella fossa la prima volta.
La luce e tutti quei colori danzavano e andavano a formare un vortice infinito che avvolgeva tutto senza eccezioni.
Un profumo, anzi tanti... non capiva più nulla... era come se all'improvviso tutto avesse riacquistato una bellezza sconfinata.
Il tempo aveva ripreso a scorrere."A pensarci bene non ricordo quando accadde, ma avvenne così, come se fosse un sogno..."
La mia vita aveva iniziato a essere monotona.. non capivo più nulla, o meglio... ero diventato come tutti gli adulti occidentali di questo mondo. Né più né meno. Proprio come loro. Insomma non avevo capito nulla. La scuola, i voti prima, il lavoro le tasse, arrivare a fine mese, dopo. Ma in fondo erano tutte preoccupazioni inutili. Il me del passato non avrebbe nemmeno minimamente ascoltato queste prole, ma la vita è fatta così.
Cari amici devo proprio dirvelo: "LA VITA è una FI-GA-TA!" queste sono le parole che ora sono sempre nei miei pensieri quando vedo delle persone che vivono in tal modo credendo che la vita sia basata sul risolvere problemi e far in modo che questi non nascano. Ma in realtà non una singola persona tra queste crederebbe mai alle parole che ho appena detto... e chissà perché? beh la risposta è semplice: hanno solo paura. Hanno paura di scoprire la verità. Hanno paura di scoprire che tutto ciò in cui hanno sempre creduto, in realtà, era una menzogna. questo è tutto. Sembrerebbe una barzelletta se tutto ciò non fosse vero, ma per fortuna lo è.
Ebbene era una giornata di primavera e non prestando la minima attenzione al mio momento presente, stavo tornando a casa. Camminavo frettolosamente pensando al mio futuro prossimo, proprio allora lo vidi. Mi trovavo in centro, a quell'ora era pieno di persone, quasi non vedevo dove mettevo i piedi per la folla che mi sbattacchiava di qua e di là, ma ormai era abitudine. Già anche non accorgermi di quello che accadeva era abitudine, eppure lo sentii. Non mi era mai capitato. Ebbi l'impulso di voltarmi. Qualcuno mi era appena passato affianco, direi che dovrebbe essere una cosa normale che qualcuno ti passi affianco, ebbene no. Non fu cosi. Era una bambina. Era piccolina ed esile avrà avuto all'incirca sei anni. Aveva dei lunghi capelli color fulvo e indossava un abito bianco. Mi persi un, istante che parve infinito nei suoi occhi verde smeraldo che quasi scomparivano sovrastati dal suo lucente sorriso. Inizialmente non lo notai, ma poi mi accorsi che era scalza.
Anche lei mi stava guardando. Ci eravamo ritagliati uno spazio tutto nostro in quel mondo così caotico, era in un certo senso magico.
"Ti sei persa! Su vieni che ti riaccompagno io" mi disse afferrandomi una mano. Poi iniziò a correre portandomi con lei. Come accadde non me lo spiego tuttora, ma così come in un sogno tutto cambiò. Fummo investiti da un'immensa luce e continuando a correre le andavamo in contro. Ci stavamo tuffando in quel mare meraviglioso.
"Ecco. Da qui in poi sta a te continuare e trovare il posto giusto" mi disse e svanì come era apparsa, lasciando impresso nella mia mente quel suo sorriso che non potrò mai dimenticare.
Improvvisamente la mia mente si composero delle parole: "Te ne dimenticherai?" Non seppi cosa rispondere al momento anche perché la mia mente aveva smesso di pensare. Era la prima volta che non sapeva come comportarsi di fronte a tutto quello. Sorrisi.
Beatitudine, pace, amore? Non si poteva descrivere a parole. Per la prima volta le parole erano inutili. Non esisteva qualcosa da dire. Esisteva solo. Fine.
"Divertente vero? Fino a ieri ci avresti mai creduto?"
Affianco a me c'era qualcuno che non ricordo come fosse. Lì non esisteva una forma, non esisteva l'essere alti o bassi, belli o brutti, magri o grassi. Era così e basta.
Sentì le guance bagnate allora mi portai una mano al viso e capii che stavo piangendo.
"Oh suvvia... sai cos'è l'unica cosa da fare vero?" Mi disse ancora una volta sorridendo.
Sorrisi.
"Grazie" fu l'ultima parola che dissi prima di riaprire gli occhi.