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Il suono della sveglia mi rimbomba nelle orecchie e mi costringe ad aprire gli occhi.
Come al solito trovo Josh sull'altro lato del letto.
Ogni sera esce, si ubriaca, torna a casa e viene a dormire nella mia stanza perché nella sua si sente solo e finisce per fare gli incubi.
Lo sento sospirare.
È sveglio.
La mattina è il momento più brutto della giornata.
Per me, perché vedo di nuovo Josh nello stato di sempre.
Per Josh, perché si rende conto di quello che ha fatto e il senso di colpa lo uccide.
Potrebbe benissimo smettere se non fosse per il fatto che, secondo lui, l'alcool è l'unico rimedio al suo dolore.
Oggi è il mio primo giorno al college e invece di essere in fibrillazione o in ansia come lo sarebbe qualunque altra ragazza normale, sono calma.
Vivo con Josh da un mese perché
mio padre non si fida abbastanza di me per lasciarmi andare a vivere da sola in una città grande come Miami,anche se è proprio di Josh che non dovrebbe fidarsi.
Io e lui, quando eravamo piccoli, eravamo legatissimi.
Stare insieme era il nostro modo di proteggerci dal mondo reale, dai nostri genitori, dalla gente.
Avevamo capito in fretta che in realtà i veri mostri sono le persone.
Quando incominciai il secondo superiore si allontanò e io non capii perché.
Lui,l'unica persona su cui potevo davvero contare, l'unica persona che mi ha sempre protetta.
Diceva che era un così grande disastro che tutti se ne sarebbero andati,mi ripeteva che io prima o poi lo avrei abbandonato, ma alla fine è stato lui a lasciarmi in balia di quell'enorme oceano che era la mia vita, in Italia.
Ad un tratto cominciammo, io,mio padre e qualche volta anche mia sorella, ad andare a prendere Josh nei bar.
Ogni sera.
Ogni notte.
La solita storia.
Ormai l'alcool lo stava divorando.
Quando Josh finì le superiori,andò al college di Miami.
Dopo due anni, al quinto superiore feci domanda per vari college: New York, Seattle,Miami.
Mi presero in quello di Miami.
Io non volevo andare nei dormitori e mio padre mi costrinse a trasferirsi da Josh.

Lo guardo,è di spalle.
Sospira di nuovo.
Mi giro a pancia in giù e affondo il viso nel cuscino.
Sono solo tre settimane, non è possibile che già mi sono stancata di questa vita.
Sento Josh muoversi e subito dopo il suo braccio mi circonda la vita e posa la sua fronte sulla mia spalla.
Mi alzo.
Non voglio che usi uno dei suoi trucchetti per farsi perdonare.
Quando eravamo piccoli se mi abbracciava mi passava tutto. Non ero più arrabbiata. Ma ora sono cresciuta,ora so cosa significa essere abbandonata, ora non perdono facilmente.
Prendo l'intimo, dei jeans rotti e una camicia bianca smanicata e leggera.
Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce.
Asciugo i capelli ma li lascio umidi.
Appena vado in salotto vedo Josh con due buste piccole in mano.
<<Dove sei andato?>>chiedo mentre prendo le chiave della mia auto.
Quando mio padre mi ha detto che sarei andata a vivere da Josh l'ho minacciato dicendo che se voleva sua figlia sotto lo stesso tetto di un cretino,doveva comprarmi un'auto e,con mia grande sorpresa, così è stato.
In realtà pensavo che mi avrebbe lasciata comprare una casa da sola.
<<HO comprato dei cornetti con la cioccolata. Ti piacciono ancora vero?Tre anni fa ti piacevano>>dice mentre li mette sopra al tavolo.
<<Si mi piacciono. A chi non piacciono?!>>dico ovvia ma senza un briciolo di divertimento o felicità.
<<Bene,ne ho presi due>>dice.
<<Sai, non sono dimagrita per niente, quattro anni fa>>dico e mi siedo sul divano per mettermi le scarpe.
<<So perché sei dimagrita, ma ora sono qui,tu non sei più depressa quindi, puoi mangiare>>dice come se non ci fosse nessun problema.
Mi alzo dal divano e mi avvicino a lui, minacciosa.
<<Tu sul serio pensi che, solo perché tu sei qui, a me vada tutto per il verso giusto?Non te ne sei andato tre anni fa, se ben ricordo. Mi hai lasciata da sola ad affrontare tutti i casini.
Poco dopo hai iniziato ad ubriacarti come un alcolizzato e di sera tardi venivo a prenderti con papà nei bar e a quanto pare menti anche ai tuoi nonni, dici che non bevi, che hai un lavoro fantastico e ti piace molto e per finire dici che non ne vuoi proprio sapere di cattive compagnie quando poi è decisamente tutto il contrario, quindi risparmiati di fare il bravo ragazzo perché ormai non sono più la bambina ingenua che ti perdonava sempre tutto.
Non cercare di dirmi che chi sei per me perché te ne sei andato quando poi mi giuravi che non mi avresti mai lasciata>>dico e non mi ero nemmeno resa conto che urlavo.
Prendo la borsa che avevo appoggiato sul comodino vicino al divano e me ne vado lasciando Josh lì, con tutti i suoi rimorsi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 09, 2017 ⏰

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