La visita.

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19:30.
Tra un po' arriverà il prete.
Lo stiamo aspettando con ansia, sperando che non succeda nient'altro.

Sentiamo le ruote di una macchina che schiacciano i sassolini del parcheggio con le ruote.
Andiamo a vedere se è lui: apriamo la porta di casa, e vediamo una macchina grigia, penso sia una volvo.

Teniamo lo sguardo fisso sulla portiera dell'auto.

Vediamo che esce una gamba, che si appoggia su quel terreno asfaltato.
Ha delle scarpe nere, dei mocassini, calze grigie e pantaloni dello stesso colore, ma un po' più chiaro.

Vediamo che è la stessa persona che abbiamo incontrato in chiesa.

Andiamo subito da lui, lo invitiamo subito ad entrare in quella casa.

Lui porta con sé anche quell'oggetto con dentro l'incenso; che poi quando alza il coperchio e lo fa' oscillare esce tutto il composto sotto forma di fumo.

Appena mette piede in casa, anche lui, sentiva un'odore strano.
Dice che sentiva odore di male, di..
Comunque, qualcosa non di buono.

Si guarda in torno come se qualcuno continuasse a fissarlo.
Disse anche che sentiva voci strane gironzolargli in testa, sussurrò che sembrava una lingua diversa, probabilmente latino.

Camminava con passo di come quelle persone che hanno paura di andare avanti.

È arrivato al salotto, e in questo preciso istante si sta' sbiancando completamente.

Osserva con occhio frustrato e teso quello specchio; il pezzettino di specchio mancante che aveva colpito l'occhio di mio padre.

Ci guarda tutti, è completamente sconvolto.

Ci invita a sederci sul divano; ci deve dire una cosa importante:

Prete-"appena sono entrato qui, sentivo qualcosa.
Quando si rompe un pezzo di vetro, solo uno del tutto, significa che non c'è via di scampo.

Il demone che avete risvegliato, quello di cui mi avete parlato in chiesa, è un demone maligno.

Questo lo dimostra.

Vuole un corpo. Glie ne bastera' solo uno."

Noi siamo sconvolti.

Stella-"ma, non.. Non io vero?"

P.-"bhe, questo nessuno lo sa', deve deciderlo lui."

Nikol-"dobbiamo comunicare?"

P."-credo proprio di sì."

Lui ci riguarda un'ultima volta con il latte alle ginochia, e si dirise senza alcun "rancore" verso la porta con passo spedito.

Chiude la porta.

Noi ci guardiamo, ed andiamo tutti al piano superiore; dove ha detto di andare mia mamma.

Lei apre il cassetto dell'armadio che c'è in camera dei miei genitori, e tira fuori la tavola ouija.

Ci porta in sala con quella tavoletta e planchette, la appoggia sul tavolo e appoggia le mani su quella piattaforma.

Ci guarda intimandoci a mettere le mani sopra le sue.

Mamma-"col cuore sincero come amici veniamo, spiriti vicini noi vi evochiamo."

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⏰ Last updated: Jan 22, 2017 ⏰

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La casa.Where stories live. Discover now