Paradiso e Oblio (Pov. Antonio)

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Siamo sdraiati sul letto, uno accanto all'altra, e appoggiato sulla schiena guardo Isabella, ammiro il suo corpo, liscio, fresco, la pelle leggermente colorata dal sole estivo, guardo i suoi capelli e il suo viso punteggiato dalle lentiggini, le sue guance tonde.

Ha un corpo ancora da adolescente, un seno che sfida le leggi naturali svettando verso l'alto nella sua pienezza, coi capezzoli scuri e grandi da ammirare. Alzo la mano e ne accarezzo uno, lo stringo delicatamente, lo ammiro, lo desidero....scivolo con la mano lungo il fianco.

mi piacciono, sono da prendere a piene mani come le sue natiche sode e tonde, che a qualunque uomo non passano inosservate. Accarezzo la coscia di lato e poi la mia mano si sposta verso il centro, dove un groviglio di peli ricci  di cui ricordo esattamente il profumo ricopre il suo sesso e coi quali mi soffermo a giocare prima di addentrarmi delicatamente con un dito nella sua carne bagnata di desiderio.

mi sollevo sul gomito, le prendo la mani e guidandola la faccio sedere a cavalcioni sulla mia pancia apprezzando il suo calore, bagnato, che si trasmette al mio corpo e mi provoca una erezione ancora piu violenta. Questo la fa sorridere.

sento che allunga la sua mano e trovato cio che cercava si solleva un po sulle ginocchia e guidandolo lo fa sparire tra le sue gambe....una scossa mi investe e si propaga per tutto il corpo, chido gli occhi e mi lascio andare, afferrandola per i seni, a questo angolo di paradiso


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