Capitolo 6

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"Mamma muoviti che sono in ritardo!" Urlò mentre si mise lo zaino sulle spalle. Anche quel giorno rischiava di arrivare tardi a scuola e la fortuna voleva che la sua macchina era dal meccanico.

"Eccomi tesoro!" Disse sua madre raggiungendola. Salirono in macchina e partirono per andare a scuola.

"Ti prego accendi il riscaldamento, si gela." Supplicò mentre si avvolse nel suo cappotto. La madre obbedì e si lasciarono trasportare da quell'aria calda che le avvolgevano. Quando arrivarono a scuola si salutarono e la ragazza raggiunse le sue migliori amiche.

"Ciao ragazze!" Disse sorridendo mentre le abbracciò.

"Ciao Mila." Risposero in coro.

"Freddo oggi eh?"Chiese Ally mentre si affrettarono ad entrare a scuola.

"Puoi dirlo forte Brooke." Disse Camila. Raggiunsero la loro classe e si sedettero ai loro posti, ovviamente vicine. Da giorni ormai giravano delle voci su una ragazza che si era trasferita a Miami da poco e che da quel giorno di dicembre sarebbe stata una loro nuova compagna di classe. Ovviamente non sapevano se dargli retta o no, era capitato più volte che delle voci di corridoio le raggiungevano e non erano vere. Quel giorno però si dovettero ricredere dato che alla terza ora, l'ora di storia, qualcuno bussò alla porta scoprendo una ragazza dai capelli corvini vestita completamente di nero con degli occhiali da sole rigorosamente del colore di quest'ultimo.

"Salve, lei è?" Chiese il professore di storia.

"Lauren." A quel nome Camila alzò la testa che fino ad ora aveva tenuto bassa e guardò la nuova ragazza. Pelle bianca, capelli neri, belle curve e corpo mozzafiato.

"Lauren..." Continuò il professore.

"Jauregui." Si affrettò a rispondere. Fù in quel momento che Camila perse un battito. La nuova ragazza si tolse gli occhiali e fece vedere i suoi occhi color verde. Era lei, la ragazza che scomparì esattamente sette anni fa era davanti a Camila.

"Bene Lauren, puoi sederti nell'unico posto libero." Disse indicandoglielo. Era all'ultima fila fortunatamente lontana da Camila e alle sue amiche. Sembrava che Lauren non se ne fosse ancora accorta della presenza della sua ex migliore amica.

Con passo leggero ed elegante e testa alta andò a sedersi nel punto indicato. Posò con poca grazia lo zaino e mise sul banco un quaderno pieno di disegni e una penna nera. Gli occhi di tutti gli alunni erano puntati su di lei finchè il professore richiamò la loro attenzione.

Tutti si girarono tranne una persona. Penso sappiate già chi. Camila continuava a guardarla e quel gesto non passò inosservato alle sue amiche. Aveva giá parlato con loro di quella ragazza misteriosa senza però dire il suo nome.

"Mila che ti prende?" Chiese Normani.

"È lei..." Disse solamente continuando a guardare la ragazza dagli occhi verdi.

"Lei chi?" Chiese Dinah alla sua destra. Camila si girò e guardò le sue amiche che avevano un espressione preoccupata dal comportamento della loro migliore amica.

"È lei..." Continuò senza rispondere alla domanda.

"Camila ci stai facendo preoccupare." Disee Ally facendo in modo che Camila la guardò negli occhi.

"È lei... la ragazza." Detto questo si alzò di fretta e senza chiedere il permesso al professore, che la stava guardando confuso dato il suo strano comportamento, uscì dalla classe e corse. Dove non lo sapeva nemmeno lei, sapeva soltanto che doveva correre. Magari lontano da lei, o magari lontano dalla verità. Sta di fatto che si ritrovò a vagare per il cortile della scuola che era abbastanza ampio.

Fù in quel momento che iniziò a piangere. Iniziò a piangere senza riuscire a controllarsi. Si dovette sedere per paura di cadere dato che il suo corpo era pieno di spasmi. La ragazza che l'aveva abbandonata da un giorno all'altro era tornata e per di più era una sua compagna di classe. Doveva ammettere che era felice di vederla e che era contenta di sapere che non fosse dispersa, ma doveva ammettere anche che ce l'aveva a morte con lei. Da quando se ne era andata Camila si era ritrovata in uno stato di totale confusione.

C'era un periodo che si sentiva sbagliata pensando che fosse stato per quello che la sua migliore amica l'aveva abbandonata, poi c'era un altro periodo, quello in cui odiava tutti e tutto. Odiava il nero, il verde, le persone con la voce roca e le persone tremendamente belle, tutte cose che rispecchiavano Lauren. Fù per colpa di quest'ultima se Camila si era ritrovata a dover affrontare un problema forse più grande di lei: l'autolesionismo. Lo era diventata tre anni dopo la sua scomparsa. Aveva appena iniziato a capire come funzionava il mondo e la società. Ora ne era uscita grazie anche alle sue migliori amiche che con molta pazienza erano riuscite ad aiutarla.

***

"Mila si può sapere dove cazzo eri finita?!" Le urlò Dinah quando raggiunse le ragazze davanti agli armadietti.

"Scusate ragazze." Disse sospirando.

"Lauren è la ragazza di cui ci parlavi sempre?"

"Si, si è lei."

"Wow... cresciuta bene la ragazza." Disse Dinah mentre la guardò. Lauren era poco distante da loro mentre stava parlando al telefono con qualcuno. Sembrava... arrabbiata.

"Ragazze che devo fare?" Chiese Camila in preda al panico.

"Camila calmati. Ora ce ne andiamo." Disse Normani prendendo la mano della cubana.

"No!"- Venne interrotta da Ally. -"Mila devi andare da lei e chiarire. Deve dirti la verità!"

"Hai... hai ragione. Devo andare da lei." Disse cercando di convincere più se stessa. Sotto lo sguardo delle sue migliori amiche si avvicinò lentamente a Lauren, quest'ultima era ancora al telefono. Era di spalle quando Camila l'aveva raggiunta, si girò di scatto e quando vide la ragazza fece una smorfia.

"Scusa, ci conosciamo?" Chiese la ragazza dagli occhi verdi mentre guardava Camila dalla testa ai piedi.

'L-lauren... sono io..." Disse Camila con un filo di voce.

"Scusa ma non sono un indovina, mi vuoi dire chi sei una volta per tutte?" Chiese spazientata.

"Camila." Disse solamente la cubana. A quel nome la ragazza dai capelli corvini sgranò gli occhì e boccheggiò un pò prima di parlare.

"Scusa ti devo lasciare..."- Disse alla persona al telefono mentre si tolse lentamente il cellulare all'orecchio. -"Camz..." Disse poco prima di ritrovarsi le braccia della cubana intorno al collo. Ci impiegò un pò prima di ricambiare l'abbraccio dato che ancora non aveva realizzato la cosa. Il corpo di Camila era scosso da spasmi e si poteva sentire per tutto il corridoio i suoi singhiozzi. Alcuni studenti si fermarono a vedere la scena e confusi tornarono ai loro passi.

"Lolo." Disse per poi piangere ancora di più.

"Shh Camz, sono qui. Sono qui." Disse Lauren chiudendo gli occhi stringendola sempre di più. Passarono un paio di minuti prima che le due sciolsero l'abbraccio. Lauren sorridendo lievemente asciugò con i pollici le lacrime di Camila anche se queste non smettevano di scendere.

"Sei qui." Disse Camila sorridendo a 32 denti.

"In carne ed ossa." Cercò di sdramatizzare Lauren. Camila iniziò a ridere ma subito dopo smise facendo una faccia seria, quasi incazzata.

"Brutta stronza che non sei altro! Dove cazzo eri finita?! Eh?! Cogliona!" Disse stringendola nuovamente. Lauren non potè che sorridere a quel gesto.

"Non ti facevo così volgare piccola Camz." Disse sciogliendosi dall'abbraccio.

"Zitta, hai un sacco di cose da raccontarmi." Rispose Camila puntandole il dito contro. Lo sguardo di Lauren si fermò su tre ragazze che le guardavano sorridendo, tranne una.

"Chi sono?"

"Loro sono le mie migliori amiche Lolo. Te le presento." E a quelle parole, la mascella di Lauren si strinse.

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