"Tu sei mia."

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Con il sangue che gli pulsava a mille nelle vene si avventò su di lei, le mani che le tirarono gli elastici che le tenevano fermi i capelli, facendoglieli ricadere in onde scomposte sulle spalle.
Si ritrovò a spingerla sul letto col suo corpo, un incendio dentro di sè, che bruciava tutto quello che trovava sul suo cammino, rendendolo affamato. Pericoloso.
Quasi non se ne accorse quando le sue mani le strapparono il vestito di dosso, il tessuto sottile e morbido che si lacerava sotto le sue dita.
Un grido sommesso tra il divertito ed il sorpreso uscì dalle labbra della ragazza, le sue unghie che si avvinghiavano al corpo di Joker, sopra il suo, graffiandogli la schiena.
Quest'ultimo emise un ringhio roco, inebriato, le mani che si appoggiavano al materasso setoso per sostenersi, le gambe, ancora avvolte nei suoi pantaloni lisci e lievemente larghi, che circondavano il corpo della sua regina, ormai coperta solo di pelle d'oca e profumo.
Il quale gli penetrava nelle ossa, nel proprio essere, avviluppandosi nella sua mente, iniziando un ballo seducente e dolce, facendolo diventare famelico.
Sibilando, l'afferrò per la vita e la tirò su, finché i loro visi non finirono alla stessa altezza.
Si fermò un istante, i suoi occhi che si posavano su quelli truccati di lei, ora sbavati e profondi, i suoi capelli scompigliati mossi come le onde del suo sguardo, la pelle bianca arrossata sulle gote, il rossetto scuro sbavato.
Era perfetta.
Avvicinò il viso al suo, le labbra rosse che assaggiavano la sua pelle, una mano che scivolava tra i suoi capelli, iniziando ad annodarle delle ciocche, tirandogliele.
Lei gemette, la testa all'indietro, le palpebre socchiuse, la bocca schiusa, la sua schiena che si inarcava sotto i suoi tocchi.
Joker inclinò la testa, continuando il suo percorso, finché il suo naso non sfiorò il suo collo. Era bianco, scoperto, liscio. La cosa più invitante che avesse mai visto. Si chinò ancora di più, scoprendo i denti. Quando si chiusero sulla sua pelle, la ragazza sussultò appena.
Era dolce, vellutata. Come lei.
Iniziò a tirare delicatamente quel lembo, assaporandolo, mentre avvertiva le mani di lei scivolare tra i suoi capelli, tirandolo di più a sé, scoprendo maggiormente il collo.
I tocchi di Joker si fecero più decisi, più voraci, e quando si staccò notò che, laddove era rimasto il segno dei denti, luccicava del sangue.
Una luna rossa in un cielo bianco. Il suo marchio.
Rise, gettando la testa all'indietro, le braccia di Harley Quinn intrecciate dietro al suo collo, mentre anche la risata di lei si univa alla sua.
Loro si appartenevano a vicenda. Si erano scelti, plasmati l'un l'altra, modellati perfettamente.
Perché, solamente in quel momento se ne rese conto, anche lui era cambiato. In principio era solo, metteva sé stesso prima di tutto e tutti. Non aveva paura di niente. Ma da allora, le cose erano cambiate. La ferita che sorrideva lucente sul suo petto ne era la prova tangibile.
"Ti fa male?" Sussurrò lei, accortasi che stava scrutando lo squarcio che aveva sotto le clavicole.
Prima che lui potesse rispondere, delicatamente appoggiò le mani al suo petto, avvicinando il volto ad esso. Poi iniziò a leccare la coltellata, piano.
Joker chiuse le palpebre nere, i denti scoperti in un ringhio, la lingua di Harley Quinn che si muoveva piano tra le labbra del taglio, assaporando il suo sapore.
Il sangue di Joker era un groviglio turbinoso di ghiaccio e fuoco che gli tormentava le vene, i muscoli del suo torace che si muovevano affannosi, i tatuaggi sulla sua pelle che bruciavano sul suo corpo, come fossero sul punto di staccarsi.
La bocca della ragazza si staccò troppo presto, lasciandolo più affamato di prima.
Il suo viso, che ancora lo sfiorava, risalì su per le clavicole, lungo il collo, sino a fermarsi a un soffio dal suo volto.
Harley Quinn schiuse le labbra, fino a scoprire lentamente la lingua verso di lui, sporca ancora di sangue, in modo che anche Joker potesse assaggiare.
Sogghignò, mentre la sua bocca si apriva su di essa, iniziando a succhiarla piano. Era morbida, calda e salata. Il suo sapore ferroso, mischiatosi al sangue che le aveva succhiato prima, in un connubio travolgente, lo fece impazzire di desiderio.
Si gettò su di lei, facendola ricadere sul letto, le gambe della ragazza che si aprivano sotto il suo bacino, facendosi strette al suo corpo, le dita che affondavano nella sua schiena, i loro fianchi avvinghiati in una danza dannata.
La mano di Joker bloccò il collo della sua donna, premendola forte contro di esso. Poteva percepire la deliziosa vita della sua regina pulsare ritmicamente sotto il suo palmo.
Quel pensiero lo fece sentire padrone del mondo, le sue labbra che raggiunsero l'orecchio sinistro di lei, mordendolo, facendola sussultare.
"Vuoi fare un giochetto con me?"
Le chiese, la sua voce divertita e infervorata.
Lei si voltò verso di lui, le loro bocche deliziosamente vicine.
"Io voglio tutto di te."
Gli sussurrò, dolce e desiderosa al tempo stesso.
Joker ghignò, compiaciuto della risposta, la sua bocca sbavata che si apriva piano, iniziando a percorrere il lobo della ragazza, fino ad arrivare al padiglione, con movimenti lenti e circolari.
Lei chiuse gli occhi, il viso una maschera di sensuale piacere.
Le sue mani scivolarono lungo le scapole di lui, le unghie lunghe che lasciavano il posto a morbide carezze con le dita, scendendo lungo il dorso liscio e candido, fino ai pantaloni.
Con un movimento rapido, ruotò il bacino, facendo finire Joker sul materasso, mentre con maestria iniziava a slacciargli la cerniera.
Quest'ultimo rise, i suoi sensi vigili come prima di un combattimento, la testa piena di immagini appaganti.
Da quando aveva preso lei il controllo della situazione?
Non che la cosa gli dispiacesse.
Il suo sguardo di ghiaccio non poté fare a meno di accarezzarle le curve piene e bianche dei seni, la vita sottile, i fianchi proporzionati e tondi.
Era la visione più bella che avesse mai visto.
Inclinò la testa all'indietro, socchiudendo le ciglia, il suo naso che captava il profumo della sua regina, l'odore del sangue e del sudore.
Il suo cuore rimbombava quanto uno sparo nel suo cervello, ciuffi verdi spettinati gli solleticavano la fronte candida.
Quando percepì di non avere più stoffa addosso ad ostacolarlo, riaprì di scatto gli occhi truccati, i suoi denti che rifulsero come diamanti, sotto la luce delle stelle.
Sentì la sua pelle più sottile della carta, quando le mani di lei si avvinghiarono alle sue braccia.
Le colava del sangue sotto il labbro inferiore, la sua chioma era un'ammasso di seta lunare, gli occhi le brillavano di amore infinito.
E Joker capì di non avere abbastanza controllo. Di non poter aspettare, di quanto fosse inutile tutto il resto; di volerla subito, il solo fatto di averla tra le se braccia era sufficiente.
"Che cosa mi hai fatto diventare?"
Le sussurrò, alzandosi a sedere ed attirandola a sè, mettendola a cavalcioni su di lui.
Le sue mani corsero a sostenerle le cosce, le sue dita che affondavano in quella pelle cerea e soda.
Le mani della ragazza scivolarono sopra il suo torace, l'indice a giocare con le incisioni di inchiostro sulla sua pelle avvelenata.
Perché era quello che erano: avvelenati. Letali. Diversi.
Strinse ancora di più la presa su di lei, che si spinse maggiormente su di lui, il suo petto che lo richiamava invitante.
Joker si fece più vicino al suo corpo col viso, le sue labbra ad aprirsi sul seno destro.
Harley Quinn gemette, la lingua di Joker che percorreva con dolorosa lentezza l'intero diametro del capezzolo, iniziandolo a succhiare piano, come un bambino alle prese con una caramella.
Le mani della ragazza si avvinghiarono ai suoi capelli, la sua bocca piena di gemiti soffocati, i loro corpi che aderivano perfettamente alle forme dell'altro.
I denti di Joker si chiusero su di lei, iniziando a morderla, sentendo il corpo contro il suo fremente, un oggetto di cristalli pronto ad andare in frantumi.
Ghignò, lasciando la presa un momento prima che ciò avvenisse.
"Ti punirò con il piacere, e ti darò piacere con il dolore."
Le mormorò sulla pelle, le sue labbra curvate appena. Il sapere di farle effetto lo fece sentire appagato, ma al tempo stesso incompleto.
E sapeva quale fosse l'unica cosa che poteva riempire quel senso di vuoto.
Le sue mani si avvinghiarono ai suoi capelli, le loro bocche l'una sull'altra, le loro lingue ad iniziare una danza erotica e lenta.
Joker morse il labbro inferiore della ragazza, percependo il segno che aveva lasciato in precedenza quella stessa sera.
La loro bocca si riempì di sangue, che colò sui loro menti candidi, sporcandoli, macchiando il lenzuolo sotto di loro.
I fianchi di Harley Quinn si strinsero di più ai suoi, il suo bacino che iniziava a muoversi piano, voglioso, i loro baci che non riuscivano più a placare quello che sentivano.
Il fuoco nel petto di Joker era divampato, un incendio di ghiaccio che aveva reso il suo corpo arido, assetato, freddo e bruciante al tempo stesso.
Ringhiando, si spinse all'indietro, le sue spalle sul materasso, la sua donna sopra di lui.
Vide che era sporca di sangue, e gli ci volle un attimo per capire che la sua ferita gli si era riaperta.
Una risata silenziosa.
Il corpo della sua regina che lo catturava, facendolo scivolare lentamente dentro di lei, gli cancellò via dalla mente qualsiasi altra cosa, una piccola goccia d'acqua che andava a dissetare il deserto del suo cuore.
Lasciò a lei la guida, conscio del fatto di averle insegnato ogni mossa, ogni movimento, fino a renderla una cacciatrice esperta, fino a renderla piena di misteri.
Le appoggiò le mani sui fianchi, i loro bacini che iniziavano a baciarsi, possessivi, inesorabili.
I loro gemiti si intrecciarono, voraci, rendendoli fragili, dipendenti l'uno dall'altra.
Joker si tirò su, continuando quel ballo incessante, i loro visi a sfiorarsi, i loro sguardi che si incatenavano l'un l'altro.
Per un attimo pensò di essere in acqua alta, nell'oceano, le onde che lambivano i loro corpi, completando quell'abbraccio.
Le loro palpebre erano socchiuse, le ciglia a sfiorare il volto dell'altra, l'intero Universo che andava al proprio posto, la continua guerra nel cervello di Joker che iniziò a sfumare, trascinandolo in alto, nel cielo, tra le stelle. Con lei.
I sussurri che avevano in mente cominciarono a cessare, la pace che per un attimo gli lambiva le orecchie.
Quasi senza accorgersene, si ritrovò a baciarle con insistenza l'incavo della spalla, la testa inclinata lievemente di lato, le mani che dalla vita scorrevano come su seta verso i seni, le spalle, il viso, i capelli.
"Tu sei mia."
Le sibilò, tirandoglieli.
Le loro spinte si fecero più veloci, più profonde.
Harley Quinn urlò, la testa rovesciata all'indietro.
"Io sarò sempre tua."
Gli sussurrò dolcemente, le sue mani a scompigliarli la chioma, le sue labbra che sfioravano le sue tempie, i suoi zigomi, il mento.
"Perché ho bisogno di te."
Continuò, come se non riuscisse più ad arginare il flusso delle sue parole.
Aveva una cadenza distaccata, come se fosse maledetta, le dita che assaporavano le sue braccia, i muscoli dei bicipiti, le spalle ampie, le scapole.
"Ho bisogno di qualcuno che mi ami meglio di tutti gli altri."
Le sue mani raggiunsero la sua schiena, che iniziò a carezzare, delicata.
"Che mi perdoni sempre."
I suoi polpastrelli lasciarono il posto alle unghie, le quali lo graffiarono lievemente, facendolo sibilare.
"Che corra o muoia con me."
La mente di Joker per un attimo volò a ricordare tutti i combattimenti che avevano affrontato, lui e lei.
Lui e lei, contro il resto del mondo.
Lui e lei, che con un solo sguardo sapevano già che mossa avrebbe compiuto l'altro.
Lui e lei, che riuscivano a leggersi come se avessero tatuati i pensieri sulla pelle.
Lui e lei, fino alla morte.
Tutto il suo essere si riempì di Harley Quinn, non riuscendo a pensare a nient'altro.
C'era solamente la sua immagine, che lo faceva sentire vivo, più di qualsiasi battaglia, tortura, gioco avesse mai fatto.
"Quindi non lasciarmi. Non lasciarmi, mai."
La voce di Harley Quinn era piena di doloroso piacere, le sue unghie che gli entrarono nella carne, fondendosi con lui.
Erano una cosa sola, ed era qualcosa di bellissimo.
La perfezione di lei, la crudeltà di lui.
La dolcezza di lei, la possessione di lui.
La stessa, unica, inimitabile natura.
"Non lo farò mai, piccola."
Sussurrò. Aveva bisogno di lei. Più di quanto riuscisse ad ammettere anche con sé stesso.
Staccò le labbra dalla sua clavicola, appoggiando la fronte alla sua.
Il vortice dei loro fianchi era selvaggio, vorace.
La loro intera esistenza era legata a quel movimento, l'uno nel corpo dell'altra, nient'altro importava.
Il sangue nelle orecchie di Joker rombava più di mille tamburi, luci colorate che gli danzavano sotto le palpebre, facendolo sentire stregato.
Stregato da lei.
Avrebbe voluto rimanere così per sempre; dentro di lei, l'unico posto in cui poteva provare pace, e calma.
Il piacere lo trafisse, intenso, improvviso. E troppo, troppo presto.
Sentì il corpo della sua regina esplodere in un migliaio di frantumi, lasciandosi cadere su di lui, che la prese tra le braccia.
Poi avvertì la sua voce seguirla, mentre si buttava all'indietro sul letto.
I battiti dei loro cuori tornarono ad essere distinti, un ronzio di voci che iniziò nuovamente ad insinuarsi tra le membra di Joker.
I loro respiri erano agitati più di una tempesta, scrosciante, burrascosa.
Joker rise, una risata pura e appagante. Soddisfatta.
Poi spalancò le braccia, i tatuaggi che si mossero sotto il movimento dei muscoli, mentre ripensava a quello che le aveva detto quella stessa sera, fuori dal locale.
"Signori e signore, ecco a voi la sola, unica, famigerata Harley Quinn!"
***
Salve! Scusate per la lunga attesa, ma avevo pronto questo capitolo da un po' e mi ci è voluto tanto tempo per decidere se pubblicarlo o meno. Il mio dubbio principale era se questa scena rispecchiasse veramente il carattere di Joker, cosa che per tutta la mia opera sto cercando di fare. Non ne sono del tutto convinta ancora adesso, ma rileggendolo recentemente mi è piaciuto e ho deciso di aggiungerlo al resto della mia opera, soprattutto dopo le varie richieste che ci sono state. Scusate se vi disturbo con questa piccola digressione ma ci tenevo a farvi sapere il motivo della mia assenza. Smetto di disturbarvi e mi dileguo, addio!! 😘
P.S DITEMI CHE QUALCUNO SI È EMOZIONATO COME ME PER L'USCITA DI SUICIDE SQUAD SENZA SCENE TAGLIATE AAHH!! QUANTO È BRAVO JARED LETO.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 12, 2017 ⏰

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