Non mi piaceva affatto questa idea di cambiare casa.
La mia vecchia città mi sarebbe mancata davvero tanto.
Il caldo,il cielo sempre blu e il camminare a maniche corte. Ora invece a Forks avrei visto solo freddo,il cielo pieno di nuvole,dove da alcune sarebbe caduta acqua o neve. Poi odiavo pensare al fatto che avrei dovuto camminare sempre a maniche lunghe con cappuccio e sciarpa.
<<Grrr,che rabbia cazzo!!>> ripetei per la trentesima volta mentre con la testa pensavo già a come sarebbe andata la mia vita lì.
<<Dovevamo,lí era una gabbia>>ribettè mamma mentre guardava papà intento a guidare
<<Vero caro?>> aggiunse alla fine
Papà si girò e guardò dal vetro retrovisore. Incrociai i suoi occhi.
<<Che guardi?>>dissi con una smorfia di fastidio.
<<Devi imparare che sono tuo padre signorina,non ti rivolgere così>> disse subito con aria severa.
<<E comunque,non ti farà male incontrare gente nuova e sopratutto mettere la testa a posto!>> continuó a fare smorfie e a guardare davanti a sè.
Arrivammo finalmente,dopo 8 ore di macchina.
<<Bello sto posto davvero!!>> disse mamma con entusiasmo,fin troppo.
<<Tu che ne dici Elam?>> disse papà guardandomi negli occhi
<<Si sì,bello>> non ricambiai lo sguardo e non aggiunsi altro.
Alla fine come mi sarebbe potuto piacere?
Un posto isolato dove cadeva più pioggia che altro e qualche volta anche qualche fiocco.
Ma si cazzo,mi sarebbe piaciuta sicuro,ma vaffanculo,rivoglio il mio sole!
<<Elam,vai a sistemare la roba in camera>> mi disse mia madre.
<<okay>> risposi subito.
Arrivai davanti alla porta di ingresso di casa,tutto sommato non era così orribile.
Aveva un bel prato con una disgustosa fontana. Era una casa a due piani,potevo farmela piacere!
Entrai.
Bene.
C'era un soggiorno grande e una scala che portava su.
Nel primo piano a destra c'era una enorme stanza da pranzo e a sinistra il bagno.
<<sopra a sto punto ci saranno le stanze da letto>>mormorai.
Salì.
A destra ci stava stanza mia e a sinistra quella dei miei. Non persi tempo e mi diressi subito verso la mia.
<<che cosa bella,ho il bagno in stanza. Una cosa buona allora ci sta!>>
posai i borsoni a terra e mi sdraiai nel letto.
Fortunatamente i mobili qui già c'erano,in quanto casa vacanza dei miei.
Svuotai i borsoni e sistemai il tutto.
<<bene,ora che ho finito vado a vedere un pó in giro com'è. Non mi aspetto nulla,come sempre d'altronde.>>
Uscí da camera e scesi sotto.
<<Mamma,papà,io esco!>>urlai.
<<Dove vai?!>>chiese mamma mentre posava uno scatolone a terra.
<<Boh,non lo so. Forse a tagliare qualche testa,adesso ciao!>>uscì e subito una ventata di aria fredda mi trafisse.
Senti mamma urlare -Non fai ridere,appena torni ne riparleremo di questo carattere!!-
Scoppiai a ridere,ma durò poco non appena un'altra ventata di aria gelida mi trafisse.
<<Che odio,cazzo!>>
Mi incamminai lungo una stradina a me sconosciuta.
Ed ecco,ecco che vedo ciò che speravo vivamente di non vedere.
Ragazzine in gonna rosa,che poi mi chiedevo con sto freddo che ce stavano a fà così,boh!
Erano l'opposto mio.
Capelli raccolti in una coda alta,maglioncino rosa con tanto dì camicetta bianca che usciva dal colletto,per non parlare della gonnellina rosa fru fru e le parigine!
-Dio,fra poco vomito- pensai.
Dove mi giravo giravo,ci stavano tutte ste ragazza così.
<<Non ho ancora visto una con i jeans,bah che gente strana>>
Allora da lì capì subito che io sarei stata
La pecora nera.
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Elam.
FanfictionElam,17 anni,ribelle e satanista. Dovrà abituarsi alla casa nuova e al nuovo posto dove andrà a vivere con i suoi. Non si aspetta nulla di nuovo dalla vita,passa i giorni a combinare guai,dare delusioni ai suoi e a evocare tutto ciò che riguarda dem...