Come faccio ad arrivare da lei? Non posso andare via. Devo assolutamente chiedere ad Alex qualche consiglio.
"Alex, Miky mi ha detto che James è in ospedale in fin di vita. Voglio andare da lei per supportarla. Io sto benissimo. Non me la sento di stare ancora qua. Chiedi ai medici di farmi andare via. Mi possono fare tutte le analisi del caso ma io voglio andare via da qui" dico io in preda al panico cercando di mantenere un tono calmo e neutro.
"Ally, non so se riuscirò a fare qualcosa,perché loro ti hanno trovata svenuta nel bagno della scuola con una lametta e un pò di sangue. Vedrò cosa si può fare" e dicendo ciò si allontana dopo avermi baciato la fronte.
Cavolo, si devono sbrigare. Voglio andare da lei. Non è una ragazza che è abituata alle sconfitte. Ha un carattere strano, molto più del mio. Preferisce stare sola, ma totalmente sola, ascoltando musica con le cuffiette nelle orecchie, è stronza, alcune volte bipolare, nel senso che cambia umore ogni due secondi, non parla molto perché è timida però appena prende confidenza diventa amabile. Io e lei ci siamo conosciute in un momento molto difficile delle vite di ciascuna. Ci siamo incontrate. È entrata nella mia vita come un uragano, un turbine di emozioni totalmente opposte tra loro. Da piccola era molto diversa da adesso. Era sempre sorridente, amava la vita, non si vergognava di niente, non aveva nessuna paura. Ma è cambiata totalmente dopo vari episodi. Si è fatta una corazza, per difendersi dagli attacchi altrui. Non voleva continuare, si è data per vinta. Ma insieme stiamo cercando di continuare con la nostra vita, andando avanti, dandoci forza l'una con l'altra.
E che dire di James?! Lui è un padre per me. Ci siamo incontrati quel giorno nella biblioteca. Era strano vedere un ragazzo in una biblioteca. Ormai sono tutti in giro che escono, si sballano, si ubriacano, si drogano, vedono la donna come un oggetto che si usa e si butta. Ero attratta da lui. Non in senso fisico. Per carità è un ragazzo favoloso. Muscoloso, occhi verdi, capelli non tanto corti con il ciuffo, si veste da persona adulta, non come il gangster che è nella mia stanza assieme ai suoi amici fattoni. Comunque. Mi sono seduta vicino a lui. Abbiamo parlato dei libri che stavamo leggendo. Da quel giorno ci davamo sempre appuntamento in quella biblioteca. In quel posto alla stessa ora. Siamo cresciuti insieme e con i libri che ci univano. Non posso pensare al continuo della mia vita senza di lui. È un amico, un fratello, un nemico, un padre. Una persona vera.
"Signora Mahone. Dobbiamo fare delle piccole analisi per assicurarci che lei stia bene. Domani mattina lei farà gli esami e dopodomani sarà fuori" dice quel chiacchierone del medico che è entrato nella stanza senza nemmeno che me ne accorgessi
"Ma io ho un amico che è in fin di vita, ho bisogno di andare da lui adesso, oggi in questo momento" dico io mantenendo la calma.
"È sicura di non aver bisogno? La lametta e il sangue sono le prove"
"Ma non erano miei. Io sono entrata, non ho visto che c'erano oggetti per terra e sono scivolata semplicemente sopra la lametta, ho sbattuto la testa e sono svenuta. Nulla di più" cazzo. Ho l'affanno. Spero che non si accorga che sto dicendo un mucchio di cazzate perché se dicessi la verità inizierebbe il mio incubo.
"Va bene signora. Prendo dei moduli, lei li firma e sarà libera di uscire"
"La ringrazio" devo assolutamente scrivere a Miky. Devo avvisarla che sto andando da lei. Un momento. Ma io non ho la macchina. Non so se Alex mi potrà accompagnare. Vabbè chiederò oppure mi farò una sana corsetta visto che è da due o tre giorni che non mi alleno.Sto firmando. Il dottore è troppo lento. Secondo me lo fa apposta a essere come le lumache. Vuole male a James.
Finalmente sono fuori. Ho deciso di correre. Ad Alex ho detto che stavo andando da Miky, lei ha inisitito per portarmi in macchina ma io non voglio. Voglio andare da sola. Ho 18 anni, tra poco 19. Sono indipendente e abbastanza grande per andare a trovare un amico correndo.
Dopo circa 20 minuti sono arrivata in ospedale. Miky mi ha detto di essere all'uscita. Eccola. È sul muretto. Sta fumando. Coooosa? Ma da quanto tempo fuma? Non ci vediamo da 3 giorni e non l'ho mai vista fumare. Sono furiosa. Perché sta fumando? Mi avvicino a lei e vediamo cosa mi dice.
"Ehi, lei, signora sigaretta" dico io in tono spavaldo. Lei si spaventa e lancia di colpo la sigaretta. Ah sì?! Voleva tenere segreto questo fatto.
"Ciao amo" dice lei piangendo e abbracciandomi come se non avesse appena tradito la mia fiducia.
"Ciao" dico io con disprezzo.
"Che stavi facendo? Da quando in qua fumi? E poi. Perché lo fai?"
"Hem. Ho iniziato a fumare da circa una settimana da quando a mia mamma.. ecco... A mia mamma..."
"A tua mamma?"
"Le hanno diagnosticato un tumore al seno" piange e si regge a me. Non è alta quanto me. È poco più bassa. Di circa 7/8 cm. Ma è tenerosa così.
"E quando volevi dirmelo?! Quando l'uccello viaggiatore sarebbe venuto a farmi visita?"
"Non è così facile, sai. I miei sono separati, mio padre non mi accetta, il marito di mia mamma ha una malattia e ora mia mamma. Tutto questo non è facile da digerire. Non so se riuscirò. Ora che James sta male come farò? Mi rimani solo tu"
"Anche io ho solo te e James. Ovviamente anche Alex ma non passiamo molto tempo insieme. Abbiamo i nostri spazi. Lei ha una vita privata di cui non so nulla e io pure. Amo dobbiamo essere forti. Ora pensiamo a James. Andiamo dentro e sentiamo cosa dicono. Poi tu verrai a casa mia e stiamo assieme e dormirai da me se ti va"
"Ok" dice sconfitta. Ho sempre odiato questo suo modo di prendere le cose. Si fa sempre prendere dal panico. Non ragiona in modo intelligente. Anche sta cosa che ha iniziato a fumare. Non ragiona in modo razionale e da donna matura. Alcune volte io sembro la mamma e lei la bambina. Le faccio da baby-sitter. Ma mi piace perché io mi sento adulta, padrona di me stessa.Piano 3 stanza D
"L'indirizzo" della stanza di James. Ci hanno detto che potremo vederlo attraverso un vetro. Non ci hanno ancora detto il motivo di questo suo ricovero. Però sappiamo che è in fin di vita poiché ci hanno chiamate i dottori visto che eravamo le prime nel registro chiamate. Questo fatto è avvenuto stamattina, per forza visto che ora sono le 21:39. Non è molto buio ma nemmeno molto luminoso. È parecchio deprimente questo tempo. Ma è tanto rilassante. Mi infonde protezione e sicurezza. Mi ricorda "la fuga" così come la chiamo io. Mi ricorda il giorno più brutto di tutta la mia vita. Quel fatidico 20 maggio 2005. La notte della mia rinascita. Sono fuggita, ho preferito andare lontano, dimenticare quella notte e rifugiarmi per sempre nella sicurezza che quella fuga mi ha dato.Inizio a tremare al ricordo.
Miky si accorge che non sto bene e mi stringe forte la mano facendomi sobbalzare un pochino perché non me lo aspettavo.Siamo nella porta a vetri. Vedere James disteso, con quelle bende, tutti i fili attaccati, gli occhi chiusi e il corpo rigido fanno una strana impressione. I dottori stanno facendo tutto il possibile per salvarlo.
"Ragazze, non è in coma. È solamente stordito e l'abbiamo fatto addormentare con farmaci per svitare di sentire dolore durante gli esami per i controlli sull'accaduto." Ci rassicura una donna sulla cinquantina vedendoci molto tese. Non mi sembra una dottoressa. Non ha il camice. Chi può essere?!
Noto successivamente il cartellino appeso alla camicia. "Dottoressa White Rose, psichiatra, psicologa". Ah. Forse curerà il nostro James.
"Grazie mille signora.. hem.. signora.." dice Miky non sapendo
"Oh scusate, signora White Rose, piacere. Sarò la psicologa del signor James. Lo aiuterò a ricordare i fatti"
"Allyson"
"Miky" così dicendo le stringiamo la mano.
"Ragazze, vi terremo informate. Domani mattina potete tornate per l'orario di visita delle 9. Se si sveglia e vorrà vedervi potrete stare con lui in modo tale da capire che riesce a interagire e per vedere se ricorda qualcosa. In ogni caso non ci sono segni di amnesia, quindi potete stare tranquille che di voi belle giovincelle si ricorderà di sicuro" così dicendo ci saluta e si allontana. Io non voglio andarmene. Voglio stare qui a guardare James. Magari sarà l'ultima volta che lo vedrò e voglio godermelo ma non me lo permettono. Voglio stargli vicino e supportarlo sempre. Abbiamo fatto una promessa e la manterrò anche da lontano.Stiamo andando via dall'ospedale. Miky da quando ha letto un messaggio sul suo cellulare non ha aperto bocca. Guarda il vuoto e sembra assente, priva di emozioni. Di sicuro qualcosa che riguarda la madre o il patrigno. Voglio farle dimenticare per un attimo la sua vita e farla tornare a sorridere. Ma non so come fare.
Dopo circa 40 minuti di camminata arriviamo a casa mia. Ci facciamo una doccia, ci cambiano e ci corichiamo nel letto cercando disperatamente la nostra serie TV preferita. Skam. Non si perché ma ci piace davvero. È appassionante e ti trasmette moltissime emozioni.
Miky è troppo silenziosa. Non si muove così mi alzo per guardala. Sta dormendo e ha una lacrima che percorre la sua guancia. Si è addormentata piangendo. Poverina. Siamo distrutte. Le asciugo quella lacrima, la copro e mi corico nel mio letto sperando di addormentarmi e domani mattina di svegliarmi come ogni persona normale.
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•Secret•
RomanceIo, per me, non ho bisogno di nessuno. Perché a me basto io. Sono sempre stata così, fin da piccola: credo che sia una questione di nascita. Oppure, se volete farla difficile, potete dire che è una questione di cervello. Comunque, non so bene da cos...