Perché

44 1 0
                                    

Era un giorno qualsiasi come molti altri quando il comandante Nektarios,fece una visita a sorpresa e disse "i cadetti,domani all'alba si sveglieranno e al rito della Crypteia parteciperanno,tutti, nessuno escluso"tra le mura di argilla piombò il silenzio pure Achaikos il ragazzo più vivace di tutta la compagnia si ammutolì.Il comandante non aspettando altro disse "spartani diventate uomini e dimostrate alla vostra patria di essere dei veri cittadini"poi uscì con la sua solita andatura fiera e rigida.Il nostro addestratore disse che la seduta di allenamento per quel giorno era finita e stranamente pochi ragazzi quel giorno uscirono da quella capanna contenti o felici come tutti i giorni.Appena uscito la luce fioca di un sole morente illuminava il luogo in cui mi trovavo alla mia destra potevo notare le imponenti mura della mia patria Sparta che mi proteggevano dal mondo esterno;alla mia sinistra potevo vedere l'Acropoli e in fondo l'àsty dove vivono i miei amati genitori. Il buio stava calando come un'aquila durante la caccia,perciò le sentinelle ci intimarono di entrare nel dormitorio;ci venne portato da una delle sentinelle uno scarso rancio che consisteva in una poltiglia con all'interno erba e un misero pezzo di carne.Tutti finito il rancio si accinsero
ad un meritato riposo anch'io lo feci ma,chi ci riusciva ;nel bel mezzo della notte ero quasi riuscito ad addormentarmi quando sentì il mio nome rimbombare nella stanza,era Tarasios il mio più fidato amico io mi alzai dal pavimento in cui ero disteso e lo vidi agli stipiti della porta ad aspettarmi,mi avvicinai e lui disse"sono qui da un po' e ho notato che le guardie stanno già sognando di essere al fianco di Bacco quindi ho pensato di uscire"uscimmo da quella buia e angusta stanza ;la città splendeva nel buio della notte e noi due scaricammo le nostre tensioni affascinati da quello splendore

Papylos-SpartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora