Capitolo 3

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-Muoviti- il professor Piton disse quelle parole con tutta la durezza che aveva. Aila nonostante trovasse quel comportamento molto scortese decise di non parlare e seguire il professore in silenzio.
Uscirono da una porta secondaria del pub e si ritrovarono davanti un muro. Il professor Piton prese la bacchetta dal fodero della tunica e iniziò a toccare vari mattoni con essa. Una volta ritirata la bacchetta, il muro davanti a loro iniziò a "trasformarsi" diventando un arco. Il professore con un cenno del capo fece capire alla ragazza che doveva camminare e che lui non si sarebbe fatto problemi a lasciarla lì in mezzo alla confusione. Dopo minuti e minuti di silenzio Aila, un po' intimidita dallo sguardo perennemente incupito e infastidito del professore, decise di farsi coraggio e di prendere la parola. -Da dove cominciamo?- disse iniziando a guardarsi attorno. Attorno a lei c'era un' infinità di negozi tutti uno accanto all altro. Rimase molto incuriosita dal negozio di Ollivander, il venditore di bacchette. Con un po' di fatica e di pazienza riuscì a convincere il professore a partire da lì per gli acquisti scolastici. Quando entrarono il negozio le sembrò vuoto. -C'è nessuno?- chiese Aila un po' intimorita. A un certo punto spuntò un uomo in bilico su una scala. Sembrava molto anziano, con parecchi anni di esperienza dietro. I suoi occhi erano di un azzurro profondissimo che sembrava continuare all infinito. Aila riconobbe l uomo come Ollivander, famoso fabbricatore di bacchette nonché proprietario del negozio. Per qualche minuto Aila rimase a fissarlo perdendosi in quei occhi senza fine. Poi una gomitata del professore la risvegliò. -Non abbiamo tutto il giorno, Ragazzina- la richiamò il professore facendola tornare alla realtà. -Mi chiamo Aila, signore- disse la ragazza, infastidita dai quei nomi. -Signorina Aila, è un piacere rivederla! Immagino sia qui per  comprare una bacchetta!-disse Ollivander che sembrò finalmente prendere la parola. Aila non capì perché quell uomo sembrava conoscerla ma sinceramente non le importò più di tanto quindi sorvolò la cosa. -Si, Garrick esattamente come tutti. Ora possiamo darci una mossa? Non ho tutto il giorno e non voglio perdere tempo.- disse Piton senza farsi problemi. -Severus Piton. Betulla, 12"e mezzo, nucleo di corde di crine di unicorno. Comprasti la tua bacchetta nel 1971. È esatto? Riesco a ricordare ogni singola bacchetta che ho venduto Severus. La tua particolarmente.-disse Ollivander. -Bene bene bene ora passiamo alla signorina qua presente... mhh vediamo provi questa...-continuò passandole  una bacchetta.-12" e mezzo, quercia, corda di cuore di drago, leggermente flessibile.-Aila prese in mano la bacchetta. Improvvisamente tutto intorno a lei sembrò fermarsi e il tempo iniziò a passare più lentamente. Il signor Ollivander le tolse la bacchetta dalla mano e sorrise. -Questa bacchetta l ha scelta signorina. Deve essere fiera di avere finalmente una bacchetta tutta sua. Aila ci pensò e realizzò che aveva ragione. Nella sua vita aveva posseduto una bacchetta solo una volta, quando per un'emergenza l ha rubata a un mago. Quella era una situazione di vero pericolo e comunque l aveva abbandonata perché non essendo ancora affatto pratica con la magia la bacchetta non riusciva a risponderle. La ragazza sorrise a sua volta. Usò i soldi che le vennero dati dal professor Silente e uscì dal negozio visibilmente felice. Dopodiché andarono da madame Malckin per la divisa scolastica. Poi visto l orario il professore decise che era ora di pranzo e così tornarono al paiolo magico e si sedettero in un angolo più nascosto lontano dagli occhi della gente.Il pranzo si consumò in silenzio sino a quando il professor Piton si lamentò un'ennesima volta del fatto che non voleva accompagnare una ragazzina a fare compere. Aila, dispiaciuta che il professore trovasse la sua compagnia così fastidiosa, si scusò e lo ringraziò per il disturbo preso nonostante sapeva che non fosse colpa sua. Il professore con quelle parole si infastidì ancora di più e allora disse arrabbiato -E i tuoi genitori? Che c'è non volevano accompagnarti?-disse sbattendo un pugno sul tavolo di legno. Aila sentì le lacrime iniziare a rigarle il volto ma non volendosi farsi vedere debole davanti al professore se le asciugò e disse semplicemente -Non ho genitori.- detto questo si alzò e ignorando il fatto che non aveva neanche finito il cibo nel suo piatto, si dirisse verso il bagno, scoppiando a piangere per la prima volta dopo anni.

-Spazio autrice-
Ciao a tutti!!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!! Scusate se ci ho messo di più solo che per ora sono sommersa da compiti interrogazioni eccetera. Poi sto anche lavorando a una nuova mia storia che questa volta non sarà una fanfiction ma una storia completamente mia!!! Non voglio dire di più! A presto
.Fangirltales.

Aila||Harry Potter||       [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora