Incontri e Scrontri

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Subito dopo scuola, Charlotte si precipita al cancello che c'è nel giardino e vede che dall'altra parte della strada c'è un'audi R8 color argento che l'aspetta. Al volante c'è un grosso omaccione vestito tutto di nero, con i capelli rasati a zero e gli occhi azzurri nascosti dietro ad un paio di occhiali scuri, nonostante ci sia ancora il sole.
Charlotte allora apre lo sportello e sale sull'auto. Il fatto di aprire lo sportello sarebbe compito dell'autista, ma Charlotte, quanto lo faceva, si arrabbiava, divendo che lei "non è una principessa".
"Ciao Alberto!"
"Salve, signorina Charlotte" risponde l'autista senza alcun emozione.
"Uffa, Alberto! Quante volte ti ho detto di non chiamarmi "signorina" e di non darmi del "lei"? Vorrei che mi parlassi come un amico, non come uno schiavo!"
"Mi dispiace, signorina Charlotte, ma ho ricevuto degli ordini precisi dai suoi genitori. In questo caso sono obbligato a disubbidirle"
Charlotte sbuffa e appoggia allo sportello, guardando fuori dal finestrino: "È sempre così. "Genitoi", "ordini", "obbligato". Ogni persona che lavora per noi mi tratta così. Nessuno mi considera come un'amica, solamente come una bambina a cui fare da baby-sitter"

Dopo una decina di minuti i due arrivano davanti ad un enorme edificio. Appena Charlotte entra, due donne l'assalgono.
"Charlotte! Sei in ritardo!" dice la prima donna, bassa e un po' rotondetta, con i capelli biondo spento legati disordinatamente.
"In ritardo? Ma sono le 14:20."
"Appunto!" interviene l'altra donna. Questa è alta e magra, con i capelli scuri sciolti, che le cadono sulle spalle: "Non te l'hanno detto? Oggi registriamo alle 14:30. Hai solamente dieci minuti per prepararti!"
Le tre allora si avviano velocemente verso i camerino. Per prima cosa, Charlotte segue la donna bionda, che la porta in una stanza piena di abiti, cappelli, scarpe, accessori e chi più ne ha più ne metta.
"Ecco qua. Sei un'incanto!" dice la donna dopo solo un paio di minuti.
Charlotte adesso indossa un meraviglioso vestito azzurro, adatto alla telenovela che dovrá girare tra pochi minuti. Poi raggiunge l'altra donna, quella con i capelli scuri, che si occupa di trucco e parrucco. I capelli biondi della ragazza restano sciolti e il viso viene truccato leggermente, con un po' di mascara, dell'eyeliner e qualche brillantino sulle palpebre.

"Accetta, Tiffany!" urla un ragazzo.
"Non posso, fratello! Hai scelto la persona sbagliata! Io me ne vado!" grida Charotte con le lacrime agli occhi, girandosi e correndo via. Il ragazzo peró riesce ad afferrarle il polso e lei si gira di scatto, mostrandogli il suo viso rigato dalle lacrime.
Lui le mette un lungo coltello in una mano: "Certo che puoi! Dopo tutto quello che hai fatto per arrivare fin qui, non sei capace di fare una cosa del genere? Tu sei molto più forte di quanto pensi. Ti sottovaluti."
Charlotte allora allarga le mani e abbraccia il ragazzo, che ricambia l'abbraccio.

"Stooop!" urla il regista dalla sua sedia. È un uomo alto e magro, con i riccioli marroni coperti da un berretto francese e il collo sottile interrotto da una sciarpa viola: "Perfetto! Siete stati eccezionali! Per oggi abbiamo finito. Ci vediamo domani!"
Tutti gli attori scendono giù dal palco, compresa Charlotte.
Subito dopo, la ragazza va nel suo camerino e si rimette la divisa scolastica, si strucca e si dirige verso la Audi R8.
È davanti all'auto, quando sente un'urlo alle sue spalle: "Signorina Mayer!"
Appena la ragazza si gira, vede un ragazzo biondo e con gli occhi di un colore quasi soprannaturale, color argento, correre verso di lei.
Appena il ragazzo si ferma davanti a Charlotte e riprende fiato, la ragazza si porta le mani davanti alla bocca: "Ma...tu...io ti conosco!"
Il ragazzo alza lo sguardo sorpreso ma si accorge che la ragazza ha ragione.
"Ci siamo incontrati in stazione!" dicono entrambi all'unisono. Per qualche secondo si guardano a vicenda senza fiatare, l'uno che fissa gli occhi dell'altro. Ad interromperli ci pensa Alberto, che suona il clacson per attirare l'attenzione di Charlotte.
Appena i due sembrano risvegliarsi, Charlotte si gira ed entra in macchina: "Grazie ancora per quella volta in stazione. Adesso devo andare, ma è stato bello rincontrarti"
Fa per chiudere lo sportello, ma il ragazzo lo ferma con una mano: "Io... Mi chiamo Alex"
La ragazza è molto sorpresa, ma nonostante ciò riesce a sorridere e dice: "Io invece mi chiamo Charlotte. Piacere"

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⏰ Last updated: Jan 19, 2017 ⏰

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Bella BugiardaWhere stories live. Discover now