Capitolo 3

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Dopo essere entrata in casa decido che è inutile fare i compiti di domani e vado nel mio piccolo angolo di paradiso,la soffitta.

Mi metto vicino a quella finestra e inizio a guardare,il cielo le persone che passano e Alex....aspetta...ALEX?cosa ci fa qui?e perché ce anche Nash vicino a lui?

Subito dopo che non li vedo più sento il campanello suonare.

Guardo dallo spioncino e vedo che sono loro,decido di non aprire.

A:ma sei sicuro che sia in casa?

N:coglione lo accompagnata 20 minuti fa non può essere già uscita.

Apro la porta.

Io:cosa volete?

A:ci lasci entrare puttana?

Dopo questo chiudo la porta.

N:aspetta lascia che per ora entri solo io.

Io:uff ok.

Apro la porta e Nash fa segno a Alex di rimanere li.dopo di che entra e io chiudo la porta in faccia a Alex.

Io:allora?

N:è la verità?dice serio.

Io:cosa?

N:è la verità quello che mi hai detto sta mattina?dice piu irritato.

Io:certo perché?

N:lui dice di no.

Io:ancora non hai capito che se è un bugiardo lo farà per sempre?è ovvio che ha mentito per salvarsi le chiappe visto che lo volevi picchiare.

Appena finisco di parlare vedo che la rabbia si fa spazio sul suo viso detto questo mi sposta e esce.

Sento delle urla dallo spioncino vedo che Nash sta urlando contro Alex.

Beh pazienza.

Salgo di nuovo in soffitta e adesso mi è venuta voglia di fare i compiti ma voglio stare in soffitta quindi porto tutto l'occorrente in soffitta.

****

Appena finisco di fare i compiti decido di scrivere un po sul mio diario.

Era estate e come ogni estate io passavo almeno un giorno insieme a Alex.

Io:dai mamma andiamo!dissi piagnucolando.

M:sisi ora andiamo lasciami mettere le ultime cose nella borsa.

Ogni volta che dovevamo andare da qualche parte mia madre si portava sempre un borsone pieno di tutto quello che potesse servirci:cambio(anche se poi tornavamo a casa con tutti i vestiti bagnati e ancora il cambio pulito)cibo,acqua,qualsiasi cosa potesse servirci.

Finito di sistemare il borsone mia mamma apre la porta di casa e usciamo.

*

Arrivati al mare noi entriamo nella casa di Alex,si aveva una casa al mare.

Io:alexxxx.

A:lexieeee.

Dopo di che corremmo l'uno verso l'altro e ci abbracciamo per poco non cademmo.

A:vieni ti faccio vedere una cosa.

Lo seguo e mi porta in una specie di stanza piccolina buia senza luce,appena la luce che filtrava dalla porta entra nella stanza,si vede un letto a castello,e due bici davanti a esso.

A:vieni arrampichiamoci.

Io:ma è tutto buio come riesco a salire se non ci vedo?

A:aspetta.

Detto questo si avvicina alle bici e prende le torce che erano attaccate a esse.

A:tieni.disse dandomene una.

Mi arrampico e mi siedo sul letto.

Io:come mai non ce la luce?

A:mio papà dice che i fili che portano la luce non arrivano in questa stanza e quindi non può mettere la luce.

Io:quindi tu e tuo fratello siete obbligati a usare queste torce per stare qui dentro?

A:gia ma non ci lamentiamo la prendiamo nel modo positivo.

Io:cosa ce di positivo in una stanza buia senza neanche una finestra?

A:ad esempio che se viene un ladro non entrerebbe mai qui detro sia perché non si vede fuori se ce luce e non ce una finestra quindi non saprebbe come entrare.

Io:sarà secondo me è brutto stare una stanza buia e senza finestre.

Dopo che dissi questo gli spunto un broncio enorme.

Io:hey cos'hai?dissi avvicinandomi a lui.

A:pensavo che ti sarebbe piaciuto come piace a me.

Lo abbraccio e lui ricambia.

M.a:lexie Alex andiamo in spiaggia venite.

Io e a:yeeee.

Detto questo scendiamo dal letto e usciamo dalla stanza.

*

Siamo in spiaggia,e stiamo giocando alla battaglia io adesso dovrei salire sopra Alex ma non volevo perché sapevo di pesare molto di più della media della mia età e non volevo che poi lui mi prendesse in giro per il mio peso.

A:su sali.

Salgo e dopo di che cadiamo,lo sapevo peso troppo che lo faccio anche cadere.

Scoppia in una risata mentre io sono imbarazzata.

A:scusami ho perso l'equilibrio

Allora non sono stata io che pesavo tanto.

Io:allora non sono io?

A:cosa?

Io:emh..niente.

A:lexie..

Io:pensavo di pesare troppo e che fosse per questo che siamo caduti.

A:in poche parole credevi che io stessi ridendo di te?

Non risposi...mi limitai ad annuire

Mi prese le spalle e seriamente mi disse.

A:lexie..senti io non potrei mai ridere di te io riderò con te e non di te,questo non accadrà mai.

Detto questo ci scambiammo un altro affettuoso abbraccio.

Io:guarda alex ce un pallone.

A:non sarà di nessuno prendilo.

Corro verso il pallone e lo prendo dopo di che inizio a giocare insieme a Alex.

Poi ce ne andammo a casa.

..........

Una ragazza morta nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora