La Signora Perfidia.

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Le persone non sono come immagini
Mi diceva
una voce sincera
Nel mio cuore voragini
Senza rendermene conto
Non sono cosí importante
Sprofondo
Nel mio vagare errabondo
Sono solo una delle tante
Mi credevo indispensabile
Ero solo ignorante
Ignoravo la verità
Maledetta pura realtà
Mi rialzo , combatto
Misuro ogni mio atto 
Scopro la mia parte speciale,
Ma e'ancora lontana
Una possibile morale.
A un certo punto incontro
La signora perfidia
Dicono tutti
Che il suo secondo nome fosse invidia
E' sua consuetudine
Metter i migliori in  un incudine
Trascinare  sempre piú in  giú
Chi a se stesso non crede piú 
Chi È sempre munito
di un dito da puntare
E tanto da celare.
Mi guardo allo specchio
E'un dono:
Mi accetto cosí come sono.
D'altronde posso ancora migliorare
Voglio vivere per imparare.
Perfidia e'ancora qui
Non guardo i suoi sotterfugi
Sono in alto
Mi tende la mano tremante
Non e'mai stata cosí esitante.
Sento il suo rantolo morente
Purtroppo a essere empatica
Son tendente
La sua mano mi tiene
Ma sento che non mi appartiene
La lascio cadere con fermezza
Non sento piu' la razionalitá
Mia recondita debolezza.
Vince il mio istinto  infinito
E con scherno  voluto
E'tutto finito
La saluto e declino l'invito.

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