1. let's start again

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"7:15 AM."

Lessi la scritta verde fluo sullo sfondo nero della mia sveglia con gli occhi appannati dal sonno e subito sentii quella poca voglia di ricominciare tutto da capo, la solita routine, la solita gente vuota, i soliti orari per fare le solite cose. Nulla di diverso da quasi due anni.

Ero al secondo anno dell'istituto delle arti più prestigioso di Los Angeles, anche se sembrava più una massa di baracche piena di persone che si divertono a fare le alternative tanto per essere parte del gruppo.

Mi alzai dal letto e mi decisi a prepararmi solo dopo aver letto il messaggio della mia migliore amica, Ellie: "Passo a prenderti sotto casa alle 8:10, fatti trovare pronta o ti giuro che ti ammazzo. :) xx".

Dopo una truccata veloce, una tazza di caffè nero per colazione e un'accurata scelta di vestiti, presi il mio zaino nero coperto dalle toppe delle mie band preferite e ci misi dentro i miei trucchi e la mia Polaroid, un block notes e poi le solite cose che non toglievo mai nemmeno in estate.

Scesi di casa alle 8:06, tanto per poter rinfacciare a quella troietta della mia migliore amica il fatto che ero sempre più puntuale di lei.

Quando arrivò, ci salutammo e nel tragitto in autobus parlammo del più e del meno come al solito, a dir la verità erano risate e mugolii assonnati ma andava bene così.

Io e Ellie eravamo come sorelle, ci conoscevamo da quasi cinque anni e nonostante avessimo litigato spesso ed eravamo l'una l'opposto dell'altra, ci trovavamo benissimo insieme. Da quando la conoscevo eravamo sempre state noi due contro il mondo: avevamo passato l'inferno ma ci eravamo sempre salvate.

Scendemmo dal bus ridendo e ci dirigemmo verso la scuola di fronte a noi. Era circondata da studenti, per lo più che non conoscevo e i pochi che conoscevo mi limitavo a salutarli con un sorriso, almeno quello che avrebbe dovuto essere un sorriso a sembrava l'espressione di chi odia tutti alle otto del mattino. Ed era esattamente così.

Incontrammo le nostre amiche solo dopo alcuni minuti ed insieme a loro incontrammo anche Luke e Simon.

Luke era il ragazzo di Ellie da nove mesi, lei era felicissima di aver trovato il suo ragazzo ideale e lui sembrava felice quando era con lei e mi aveva detto spesso quanto l'amasse, era al quarto anno insieme al suo migliore amico. Pensai a tutto questo cercando invano di distrarmi dalla visione che avevo davanti: Simon, il migliore amico di Luke. Simon era il classico tipo silenzioso ma che quando parla riesce a farti ridere sempre, il tipo misterioso con un sacco di demoni per la testa. Forse era per quello che mi piaceva da più di un anno: lo capivo, visto che di demoni ne avevo molti anche io. E poi era terribilmente attraente, faceva quasi male guardarlo: capelli castani chiaro lunghi e portati sempre sotto il suo cappellino delle Vans, occhi verdi con sfumature azzurre e sorriso perfetto contornato da un piercing al labbro inferiore che si divertiva a cambiare spesso.

Lo avevo notato da prima che Luke ed Ellie si mettessero assieme, lo avevo cercato ovunque e siccome frequentavamo lo stesso muretto con le rampe da skate, mi ero fatta raccontare di tutto su di lui.

Il suo unico difetto? Era fidanzato.

Era fidanzato da quasi un anno con la bellissima, alta ed anche superficiale ragazza che si stava avvicinando proprio in quel momento: Jailyn.

Mi riscossi dai miei pensieri solo perché Ellie mi passò velocemente la mano davanti alla faccia.

"Char, piantala di fissarlo. Dobbiamo entrare." mi prese sottobraccio e mi guardò come se le facessi pena, odiavo quello sguardo.

"Non me ne ero nemmeno accorta, stavo pensando." le rivolsi un sorriso che volevo fosse rassicurante. Salutai Luke, che era il mio migliore amico da nove mesi a questa parte e entrai in classe sempre sottobraccio ad Ellie.

Le lezioni passarono molto in fretta essendo il primo giorno e uscimmo dall'istituto abbastanza tranquille e felici anche se io avevo tremendamente fame.

"Se andassimo a mangiare da Juan?" quel ristorante era parte della routine di ogni sabato: dopo scuola andavamo a mangiare li e poi al muretto.

"Si dai andiamo, ho un sacco di fame." Luke spuntò dietro Ellie e la abbracciò, mi sorrise.

"Okay perfetto, andiamo?" chiesi, sperando di evitare Simon il più possibile.

"Aspettiamo Simon e Jailyn, no?" Luke mi guardò come se fosse ovvio e mi fossi rincoglionita al che Ellie lo fulminò con lo sguardo ma lui sembrò non capire lo stesso. Mi interrogavo spesso sulle capacità intellettive di quel ragazzo ma che fosse così idiota non me ne ero mai accorta.

Ovviamente Barbie e Ken arrivarono mano nella mano e sentii letteralmente il mio cuore spezzarsi di nuovo, come ogni volta.

Odiavo quella ragazza, ma non perché fosse antipatica, ma perché aveva ciò che volevo io.

Ero la classica ragazza di quindici anni con l'amore per le band, i libri e la musica, non ero nulla di particolare: l'unica cosa che mi caratterizzava erano i miei capelli lunghi fino al sedere tinti di lilla, che facevano risaltare i miei giganti occhi verdi nocciola contornati da ciglia che sembravano finte e che amavo riempire di mascara nero. Non sarei mai stata notata da un ragazzo di vent'anni bello in quella maniera.

Lei invece, lei era più grande, più alta, più magra e con bellissimi occhi azzurri, con capelli lunghi color castano ramato e con un fascino che avevo sempre invidiato. Erano bellissimi insieme quei due, sembravano la coppia perfetta, ma una parte di me cercava di auto convincersi che non erano poi così fatti l'una per l'altro: lei non mi era mai piaciuta, nonostante fosse lui il ragazzo con la fama da puttaniere, come il suo migliore amico, mi sembrava sempre che lui le desse tanto e lei non riuscisse a cogliere quell'amore del tutto.

La giornata come previsto, fu una vera merda. Ero stata circondata da coppiette tutto il giorno e non ne potevo seriamente più, infatti arrivata a casa mi feci una doccia, mi misi a leggere per rilassarmi un po e così mi addormentai.

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