Capitolo 1.

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I due ragazzi arrivarono nel parcheggio riservato agli studenti, una volta trovato un posto libero, scesero dall'auto ed entrarono nella loro scuola: era un edificio abbastanza particolare, poiché in passato la loro scuola era stata un museo, lo si poteva notare dalla grandezza e dal numero di aule, dal fatto che presentava al secondo piano un balcone con un angolo piatto che affacciava sull'entrata dell'edificio in modo da poter osservare gli studenti oppure  dalle porte dell'ingresso di legno alte cinque metri o forse più; inoltre l'edificio comprendeva al suo interno un cortile grande come un campo da calcio, con scale presenti a tutti e quattro i lati per raggiungere aule e piani diversi della scuola che lo circondavano. Danielle e il suo amico entrarono nell'immenso atrio, salirono le lunghe e maestose scale che conducevano al secondo piano fino a che trovarono davanti a loro l'ufficio del preside e la segreteria, nella quale si recarono quindi per chiedere gli orari del nuovo anno delle loro rispettive classi; mentre aspettavano, osservarono, da dietro ad un bancone grigio, le montagne di documenti poste su più scrivanie, le pareti decorate con le foto dei primi dipendenti presenti all'inaugurazione della scuola e con i manifesti studenteschi vari...fino a che furono richiamati all'attenzione dalla segretaria che gli consegnò gli orari, così loro li presero subito in mano ed iniziarono a confrontarsi:

"Cazzo, ho inglese tra 10 minuti"

disse subito Jack,

"Cavoli quanto ti invidio, io invece ho religione" rispose Danielle mentre riponeva l'orario nella sua borsa,

"Dai Dani, io scappo, ci vediamo in mensa" disse Jack, e si salutarono incamminandosi lungo un corridoio affollato da altri studenti come loro, ognuno per la sua strada.

Danielle riuscì ad arrivare in aula in tempo, non appena la vide si accorse di quanto fosse enorme, del calore che la avvolgeva e che erano ancora presenti pochi studenti, così decise di sedersi, prima che arrivasse la massa, al terzo banco che affacciava alla finestra, in modo da poter contemplare il paesaggio quando si sarebbe annoiata o fosse stata pensierosa; l'aula si riempì in fretta, dopo non molto arrivò l'insegnante, un uomo che da qualche anno aveva superato la "mezza età", con i capelli castani e gli occhi di colore azzurro come il mare, vestito in modo signorile con una giacca e dei pantaloni davvero eleganti. Iniziò subito la lezione sedendosi dietro la cattedra, una volta terminato l'appello, si presentò come il Professor Hyde, e incominciò a porre domande un po' a tutti sulle religioni in generale, finché non arrivò il turno di Danielle,

"Signorina Prymols, lei cosa pensa delle religioni che i suoi compagni hanno citato?"

"Io sono a favore della libertà, del principio secondo il quale bisogna seguire il proprio istinto...certo la religione è importante, ma siamo noi a scegliere il nostro destino" rispose lei prontamente; il professore continuò la lezione, discutendo sulle risposte diverse date dai suoi nuovi allievi, finché non suonò la campanella e tutti gli studenti uscirono dall'aula, compresa Danielle.

Nelle due ore seguenti, Danielle ascoltò le lezioni in maniera apatica, senza curiosità verso i nuovi compagni e gli argomenti delle varie materie, disinteressandosi un po' di tutto, prendendo appunti quando necessario  e pensando a quando sarebbe riuscita a leggere il suo libro preferito; poco prima della fine della seconda lezione, gli arrivò un messaggio sul telefono da Jack:

"Tra dieci minuti, al solito posto, sigarettiamo un po?"

Le scappò un sorriso appena lo lesse, "Il mio amico è proprio scemo" pensò, e gli rispose di sì, riprese poi i suoi appunti per rimetterli nella borsa aspettando il suono della campanella dell'intervallo per uscire.

Uscita silenziosamente, Danielle andò subito nel cortile, vedendo che non era ancora arrivato Jack, decise di sedersi sul prato e di aspettarlo ascoltando nel frattempo un po' di musica: dalla playlist casuale partì "Just give me a reason" di Pink, brano che a volte si dimenticava di avere ma che prontamente il cellulare segnalava tra le tante canzoni; dopo poco arrivò Jack, iniziarono così ad accendere la loro prima sigaretta mattutina antistress:

Danielle. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora