VI.

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«Liberala e dalle quello che vuole in cambio del suo totale silenzio»

La voce del capitano Flint era stata dura e vibrante come un un martello che si schianta sull'incudine, e il dolore era stato forte, ottundente.
Jackie non avrebbe saputo dire a cosa fosse dovuto. Forse un colpo alla testa, forse una pugnalata alla schiena, forse un fendente alla bocca dello stomaco.

Poi tutto si era fatto nebbioso, scuro.

Uno spiraglio di luce intollerabile da guardare le era baluginato di fronte agli occhi, era comparsa una figura sfocata: somigliava ad Eleanor Guthrie..
Poi aveva sentito il mare. Il mare con le sue onde scroscianti, il perpetuo borbottìo dell'acqua che si agita sotto il tocco del vento, le correnti impetuose che attraggono ogni cosa tra le loro spire, come serpenti dalla stretta letale.

«e fa' che abbia chiaro in mente cosa succede..» Flint aveva parlato di nuovo; la voce era austera come al solito, ma stavolta pareva essere un tutt'uno con il suono dei flutti.

Jackie tentò di scovare il temibile capitano; prese a cercarlo con lo sguardo ansioso, desideroso, come se la visione dell'uomo potesse placare il dolore, la confusione, lo stordimento.
Non riuscì a trovarlo. Tutto quel che vide fu solo un oceano sterminato sin dove la sua vista poteva arrivare, sino ai confini del mondo. Poi era accaduto qualcosa di strano, qualcosa che...
Il capitano Flint le era alle spalle, ne era certa.
Jackie non riuscì voltarsi -non ne capiva il motivo- ma non vi riuscì, come se fosse bloccata, condannata a fissare in eterno quel mare senza limiti.
Però poteva sentirlo.
Poteva chiaramente percepire dietro di lei la presenza autoritaria del capitano della Walrus, quel suo tipico odore di salsedine e di ferocia che le stuzzicava le narici. Ma non era sgradevole o, comunque, non come sarebbe dovuto essere.
Jackie inspirò come se quell'aroma di salmastro fosse il profumo più dolce che avesse mai avuto il piacere di annusare, un aroma che aveva un qualcosa di fin troppo afrodisiaco, totalmente diverso-- nuovo da come lo aveva percepito la prima volta..
Qualcosa le sfiorò il collo e lei tremò, percorsa da un brivido dalla nuca sino ai lombi. Doveva essere il respiro caldo di Flint, uno sbuffo appena percepibile ma di una potenza inarrestabile. L'istinto di voltarsi, di specchiarsi nelle belle iridi verdi fuoco dello spietato pirata, s'impossessò della sua mente, ma la ragazza trovò il suo corpo nuovamente ancorato, incapace di qualsiasi movimento.
Un'onda più irruenta delle altre le lambì i piedi proprio mentre la mano ruvida, ma sapiente, di James Flint le stava carezzando il profilo del volto. Jackie, quasi per riflesso involontario, reclinò il capo da una parte, come a venire incontro allo strano, incredibile, gesto di tenerezza e poi.. Poi la mano, quasi fosse stata dotata di tentacoli, le si era avviluppata attorno al collo, avida, violenta, privandola dell'aria in una stretta che sapeva di morte.
D'un tratto, tutto attorno si fece livido e sfocato.

Quando aprì gli occhi di colpo, emise un gemito sofferente ed inspirò a pieni polmoni, il cuore che le martellava nel petto ad un ritmo preoccupante.
Fece danzare lo sguardo tutto attorno e -nonostante la visuale di uno scrittoio, di uno specchio e di un armadio vecchio, ma ancora buono da utilizzare- il soffitto di quella camera, una sorta di mansarda che scendeva bruscamente a spiovente verso ovest, le apparve decisamente troppo vicino e vagamente soffocante.
Jackie si passò un avambraccio sulla fronte a tamponarsi le minute goccioline di sudore gelido comparse ad imperlarle la fronte. L'incubo, grosso modo sempre il medesimo, la perseguitava ormai da diversi giorni e non le aveva lasciato requie dal momento in cui, in un atto di pietas probabilmente molto raro, James Flint ed Eleanor Guthrie avevano deciso di lasciarla andare.
Se a John Silver era andata di lusso, osava dire che a lei era andata anche meglio. Era vero che il cuoco possedeva informazioni preziose, anzi fondamentali, da "vendere" -garanzia, queste, della sua personale sopravvivenza- ma, a quanto era emerso, anche il silenzio non era di minor valore per la riuscita dell'impresa riguardante la Urca de Lima.
Nel momento stesso in cui, al cospetto della Guthrie e del capitano Flint, Jackie aveva evidenziato l'importanza cruciale del proprio tacere, aveva realizzato d'essersi autoconferita un potere di cui nessuno, nemmeno l'uomo che terrorizzava i Sette Mari, avrebbe potuto privarla. Se lei avesse parlato, se avesse anche soltanto spifferato, della missione che l'equipaggio della Walrus era in procinto di compiere, -Flint lo aveva compreso assai bene- per la nave e la ciurma sarebbe stata la fine. Sarebbero stati tutti massacrati prima del tramonto susseguente.. forse, i più fortunati sarebbero riusciti a sfiorare la nuova alba.
E questo le aveva permesso di togliere le proprie castagne da un gran brutto fuoco.
Tanto per cominciare, era uscita dalla sgradevole "conversazione" con James Flint ed Eleanor Guthrie pressochè illesa-- e già questa, non era affatto cosa da poco.
Inoltre, come a coronare quella vittoria più che soddisfacente e mai neanche immaginata, dopo che Flint aveva lasciato lo studio proprio sopra la rumorosa locanda, silenzioso e rapido come uno spettro, Eleanor Guthrie -non senza rivolgerle uno sguardo infastidito- le aveva fatto cenno di tornare ad accomodarsi sulla sedia di fronte allo scrittoio sommerso di scartoffie varie.                                                                                                                                    Jackie era rimasta immobile, come una preda in allerta, quando la signora di Nassau aveva alzato gli occhi al cielo, in un evidente segno di rinnovata pazienza, e le aveva parlato con voce ben più accomodante:

BLACK SAILS - Strange Pairs Can Achieve The Most Unexpected ThingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora