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Credo che vada tutto bene.Per tutto il resto della domenica non sono riuscita a pensare ad altro.Era Alex quello?Comunque verso le 21:00 mi arriva un messaggio di Jack che mi dice che tutto quello che è successo nessuno lo dovrà mai venire a sapere.Meglio così.Anzi perfetto,soprattutto ora che avuto conferma che era lui.La mattina seguente scendo di casa verso le 7:30 e arrivo a scuola in anticipo.Va tutto bene, fino a quando mi accorgo che sono già passate tre ore e Alex non è a scuola.Strano.Nella pausa pranzo lo chiamo, ma mi risponde la madre."Oh, salve signora Smith.Alex non c'è?" chiedo preoccupata visto che ha risposto sua madre."Beh, si può dire di sì e di no.Siamo in ospedale mia cara..." dice la signora Smith un pò scossa."Che cosa?!?Perché?" chiedo quasi urlando."Alex ha avuto un incidente.Stava attraversando la strada e ha visto che una signora anziana non riusciva a raccogliere una cosa che l'era caduta,così lui si è avvicinato e l'ha aiutata, poi..." continua lei."Una macchina non l'ha visto e l'ha preso in pieno."non ci posso credere.Ho le lacrime agli occhi.Appena finisce la scuola, torno a casa e chiedo ai miei genitori se mi accompagnano in ospedale.Appena arrivati un dottore ci ferma."Salve.Voi chi siete e chi cercate." dice il dottore impassibile."Siamo la famiglia Jonson. Siamo qui per vedere Alex Smith.Ci può dire dove si trova?" chiede mio padre."No" dice il dottore come se un mangiamorte gli avesse portato via l'anima.Per fortuna vedo la madre di Alex che corre verso di noi."Sono con me, dottore." dice lei."Va bene,signori.Ma non più di 10 minuti." dice lui sempre con quell'area monotona."Seguitemi" dice la signora Smith.Appena arriviamo davanti alla porta non ho il coraggio di entrare.Non lo voglio vedere.Quando sua madre la apre lo vedo steso sulla sua brandina con diversi fili collegati a diverse parti del corpo.Sua madre si porta le mani sul volto ,mentre suo marito la stringe a sè. Sua sorella, invece, è seduta su una poltrona accanto a lui e sta piangendo mentre gli stringe la mano."Ti voglio bene fratellone." dice Carly.I miei genitori vanno a consolare i genitori di Alex,mentre io mi avvicino sempre di più."Di preciso cos'ha?" chiede mia madre."Un piccolo trauma cerebrale.Per fortuna nulla di grave ma dovrà stare a riposo per diverso tempo." spiega il padre di Alex vedendo che sua moglie non ha voglia di parlarne."Andrà tutto bene" continuo a ripetermi nella mia testa.Mi siedo accanto a lui su un'altra poltrona, poi gli afferro la mano e la stringo forte mentre le lacrime scendono sul mio volto.I 10 minuti sembrano volar via in un attimo e io ho passato tutto il tempo a fissarlo.Mi manca.Appena usciti dalla stanza il mio cellulare squilla:è Jack.Non è proprio il momento.Rifiuto la telefonata e mi avvio con i miei genitori all'auto.Non voglio parlare con nessuno.

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