Mercoledì 19 febbraio 1958;

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Questa mattina ho sentito quel mostro psicopatico avvicinarsi di nuovo
tremendamente a me,noto una sagoma scura discendere dalla
collina,"la mia condanna a morte sta arrivando" pensai.Non si fece
vedere fino all'ora tarda della sera,unico momento della giornata in cui
quell'odioso nemico si accinge a far mattanza dei miei simili,la sagoma
che ore prima avevo visto incomincia ad avvicinarsi furtivo alla mia
posizione,ma lo percepivo era troppo vicino per non sentirno
respirare.Ero già pronto a ricevere il colpo di grazia quando una voce
soave,la voce della salvezza pronuncio con voce forte:"La cena è
pronta!".Maestosa voce che mi ha salvato dal mio oramai scritto
destino.Era oramai vicino l'ho sentito,non sarà stato lontano più di dieci
passi,sentì solo un crepitio di foglie provenire da dietro la roccia che mi
aveva protetto dell'attacco di ieri,si allontanò e rividi la sua sagoma
stavolta risalire la collina,alla cui vetta vi era il tugurio che chiamava
casa"Oggi l'ho scampata e questa notte avanzeremo verso la sua tana"

L'uomo che picchiava gli alberiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora