Una collina, non molto grande solo l'unica che si possa trovare in una piccola cittadina sperduta dell'America. Questo si vedeva da casa mia. La osservavo da dieci minuti perché da quando ero piccolo mi affascinavano tutte le nuove scoperte che potevo fare, stavo per scendere nel Fosso quando sentí una voce, mia madre che dalla finestra di casa mi chiamava dicendomi -Matt, vieni dai che si sta facendo buio- così tornai dentro. Casa mia non era una reggia, la chiamavano "Il Barcone" tanto era lunga e stretta da sembrare proprio una nave, era costruita su 1 piano e nemmeno era tutta nostra, la dividevamo con un vecchio che ogni notte russava cosí forte che non si riusciva a chiudere occhio ma per il resto é sempre casa...Un posto dove andare quando in terza elementare, a scuola, mi prendevano in giro per la mia faccia coperta di lentiggini, i vestiti non all'ultima moda e la bici di quinta mano. Si diciamo che non eravamo il tipo di famiglia benestante che non si preoccupa di niente, mia madre puliva le case dei miei compagni di classe e, dato che in quel periodo ero alle superiori lei non aveva piu un lavoro perché i suoi agganci erano solo alle medie, abitavano tutti vicini, ma ora che le abitazioni dei miei nuovi compagni sono lontane lei non poteva arrivarci da sola e io usavo i pochi soldi che abbiamo per comprarmi il biglietto dell'autobus ogni mattina. La mia famiglia é cosí povera perche mio padre restó ucciso, dice la polizia, in un esplosione di un tubo di gas nell'acciaieria in cui lavorava, sembra che questo gas abbia preso fuoco e mio padre venne ridotto ad un cumulo di cenere, nulla da seppellire solo lacrime e un po di soldi dalla nostra assicurazione che però sono finiti in circa 2 mesi ed ora ci ritroviamo a dover vendere la casa. Se fosse stato tutto normale saremmo andati a stare da mia zia che, tra parentesi non mi sopportava, avrei dovuto lasciare nella citta in cui abitavo anche il mio migliore amico, Sam Dirtens con cui ho vissuto tante avventure ma la piu bella è quella di quando l'ho conosciuto. Ero in giro per locali a vedere se qualche ristorante aveva bisogno di qualcuno che facesse anche solo il lavoro piu umile ma nessuno era disposto ad accettarmi, forse perchè non ero esattamente il tipo di ragazzo che si guadagnava la fiducia di un tizio così, con un battito di ciglia, Sam lavorava in uno di quei locali che avevo visitato perché suo padre era il proprietario, quando mi vide andare via dopo aver cercato di convincere suo padre ad assumermi, mi corse incontro, anche se non ci conoscevamo, mi disse-Tu sei il ragazzo che viene a scuola, quello della 3a C- devo dire che rimasi stupefetto e mi ci vollero 2 min per capire con chi stesse parlando o di cosa. Poi risposi-Si sono io, tu invece sei quello che ogni giorno mi copre di insulti, dicendomi che sono uno sfigato eh? Bene, se sei venuto per ripetermelo puoi benissimo....-No no no, sono infatti qui per farti le mie scuse. Al che io rimasi di stucco, non capita spesso che una persona si scusi con me soprattutto perche parlo solo con mia madre. Comunque gli risposi- D'accordo ti credo, ma non posso perdonarti, ma se tu mi facessi lavorare la dentro-indicai il ristorante- forse potrei ripensarci-dissi con una certa enfasi, cosi da quel momento iniziai a lavare i piatti in quel moderno locale. Fu li che scoprì la vera personalita di Sam: Mi aiutava molto in cucina, certe volte, se avevo fame, mi portava una vaschetta di patatine fritte e un giorno gli dissi- Sai, non pensavo saresti stato cosi buono con me- al che rispose - prova a dirlo in giro e ti ritrovi appeso a un palo- cosi, dopo un paio di secondi, capi che stava scherzando e divenemmo amici. Imparammo uno le cose che sapeva fare l'altro e viceversa. Invece, tornando alla nostra storia, stavo parlando di Sam, avrei dovuto lasciarlo li perche lui non puo muoversi di casa, ovviamente, ci sentiremo per telefono gli dissi un giorno ma senza convizione, non è la stessa cosa. Cosi, tornando dal lavoro ( se cosi si puo chiamare lo stare a divertirsi tutto il tempo con Sam) trovai la via di casa bloccata da una deviazione, il cartello recitava "passaggio chiuso per lavori in corso". Al che girai a sinistra per L'albero, un enorme pino che faceva parte della mia citta "Fremont" , California da, dicono, millenni, la cosa divertente è che se tu dici: Ci troviamo alle 15:30 all'Albero, i tuoi concittadini sapevano esattamente al posto cui ti riferivi. Comunque girando per il quertiere "Sherwood", mi ritrovai ad assistere ad una cosa che non poteva essere vera, pensate che io sia pazzo, anche io pensavo di essere pazzo, ma comunque la vedevo, una vera battaglia, erano maghi uno aveva una faccia che indicava vero piacere, l'altro il contrario sembrava stesse per morire di fatica, indossavano 2 vesti completamente diverse, uno indossava una tuta rossa, era tutta formata da simboli di varia forma e misura sembravano stemmi, l'altro una blu adornata anch'essa di stemmi ma, non sapevo come, questa luccicava, si luccicava, come tante stelle in una notte di giugno. Ma mentre mi stupivo e mi accorgevo di tutto questo loro si lanciavano sfere infuocate addosso, e si paravano con scudi che nemmeno esistevano, impossibile mi dissi, quando ad un certo punto uno dei due evocò una spada, o comunque un enorme bastone lungo e di fuoco! Stava per conficcarlo dritto nel cuore dell' uomo suo nemico quando urlai -NO!- E corsi a pararmi davanti a quell'uomo, l'altro mi conficcò una spada proprio dove, di solito, sta il cuore.
Mi svegliai, non sapevo dove, l'importante comunque era che mi svegliai, stavo su un divano, ero coperto da un lenzuolo caldo e morbido. Sapeva di fiori. Quando provai ad alzarmi vidi che era impossibile, mi faceva male ovunque. Tutto nel mio corpo urlava di dolore sin fino al midollo, era davvero insopportabile fu cosi che non potendo fare niente semplicemente, svenni, o mi addormentai, tutt'ora non ne sono sicuro, mi ricordo pero che sognai, sognai un uomo. Mio padre. Era un ricordo d'infanzia, un film d'infanzia se si puo chiamare cosi, innanzitutto era in bianco e nero, ero con mio padre in un campo c'era grano ovunque, non dove eravamo noi pero, io e mio padre eravamo in una piccola radura, questa pero, era piena d'erba, soffice e sottile erba, io vedevo tutto questo dall'alto, ero sulle spallo di mio padre, non riuscii a vederlo in faccia perche, proprio in quel momento tutto si fece scuro e mio padre dise a mia madre "Scappa sono qui, io li..." non vidi piu niente tutto divenne nero, l'ultimo fotogramma che riuscii a intravedere fu mio padre, bersagliato da...non so esattamente cosa, raggi di luce poi tutto fu scuro e mi svegliai in un bagno di sudore.
Ora ero riuscito a sedermi, mi faceva male comunque dappertutto, ma stavo meglio, mi resi conto provando ad alzarmi di non riuscire a fare di piu, quando sentì dei passi diretti verso la porta della mia stanza, mi rimisi subito disteso, non so esattamente perche, penso per paura di quello che avrei potuto vedere sara un mostro, pensai, sará sicuramente un mostro mi ha rapito e chissa, vorra farmi qualche esperimento, pensai con piu timore. Invece mi trovai ad osservare un ragazzo, dal suo aspetto immaginai avesse circa 2 o 3 anni in piu di me indossava una giacca di pelle sotto di questa aveva una T shirt, non riuscii a leggere bene da subito ma poi mi accorsi che aveva la mia maglietta! vidi solo in quel momento di essere quasi completamente nudo, fatta eccezione per un paio di mutande sporche di sangue. Quando vide che lo stavo fissando disse solo questo -Certo che sei un bel genio a buttarti cosi per salvare il vecchio Cristofer eh-, - chi sei? E dove sono? E perche tu indossi la mia maglietta? E chi è questo Cr...- -Wo wo wo, frena frena frena, intanto mi presento, sono Patrick, figlio dell'evocatore mio padre Sim..- Proprio in quel momento entrò una ragazza, ben vestita, pose eleganti, il contrario di quello che rappresento io praticamente, beh comunque me ne innamorai subito, era cosi bella, attraente e sembrava stesse sempre in mezzo ai guai-Zitto Pat, non sappiamo niente di questo tizio, ne da dove viene ne se è una spia di Mignous!- -Oh, scusa Ad...- -Smettila! Vuoi finirla di dirgli i nostri nomi cosi? Senza sapere neanche chi è sto tipo? Ah sei sempre cosi tra le nuvole!- -Ok, d'accordo, allora iniziamo con una cosa semplice...chi sei tu? Ricordi il tuo nome?- Si stava rivolgendo a me! che faccio che faccio? -Il il il mio nome dici? Ah si giusto, mi chiamo Matt, dove sono, eh chi era quel tipo? E chi siete voi?- -Eccolo, ricomincia a far domande, smettila, dai sui nervi! Vedi Ad? Non sa niente del nostro mondo! Inutile continuare a fare finta.- Allra la ragazza mi guardò con uno sguardo davvero dubbioso, mentre io cercai di nascondere il mio rossore in faccia.-Vi ricordo che io sono quasi totalmente nudo e che tu!- Indicando Patrick- Hai la mia maglietta!- - Si lo so ma mi piaceva troppo e me la hanno regalata quelli del corpo esperimenti- -Allora digli anche che è in una Caracia e che noi siamo evocatori, tanto, sa gia tutto!- -Caracia? Cosa è una Caracia?- - È dove sei adesso, la base dove tutti gli evocatori della tua citta si riuniscono c'e n'è una in tutte le citta del mondo solo che tu non le hai mai viste perche sono nel quartiere piu orribile della citta ospite, ovviamente il sindaco ne è a conoscenza, infatti tutti i sindaci o re del mondo sono evocatori come noi, e possono fare cose come questa- E detto questo dalla sua mano uscirono piccole fiammelline blu ma lui non sembrava scottarsi o subire dolore-Ma che...?-Ah, questo? Questo è fuoco perpetuo! Si chiama cosi perche una volta evocato non puoi piu spegnerlo infatti ora non so dove metterlo, questa è la vera scocciatura- A questo punto Patrick prese una piccola scatoletta di legno, ci infilò il fuoco e se la rimise in tasca. -Ecco qua ta daaa- disse mettendosi a ridere a quel punto dissi, basta, non voglio piu saperne di voi! voglio solo riavere la mia roba e tornarmene a casa...dimentichero tutto e amici come prima eh?- feci per alzarmi e mi accorsi che finalmente il mio dolore era sparito, allora dissi- Su, ridammi la mia maglia che me ne vado a casa- Al che la ragazza mi sbarrò la strada dicendo- Non puoi andartene, nessuno puo, fuori Mignus ha scatenato l'inferno, la tua, la nostra citta sta bruciando-
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Matt Kimblestone e il mistero degli evocatori perpetui.
AvventuraMatt, un ragazzo comune si ritrova un giorno ad assistere ad una battaglia che segnerá la storia per i maghi che si fanno chiamare Evocatori ma proprio quel giorno in lui qualcosa cambia, si scopre in grado di fare magie ma la sua storia è avvolta n...